lunedì 30 settembre 2013

Politica ed antipolitica

Partiamo da un evento cosiddetto "minore".Le elezioni in Austria, dove popolari e socialdemocratici formeranno l'ennesima grande coalizione come ormai di moda in tutta l'Europa. I media ci dicono che lo fanno per salvare il paese dalle destre, può essere,ma a questo punto il bravo elettore si chiede: perchè io devo uscire di casa, votare e poi non contare niente? Se i due maggiori partiti sono integrabili, inscatolabili l'uno nell'altro, dov'è finita la politica? la contrapposizione di idee, i programmi? Dov'è finita la rappresentanza? Che cosa sta diventando la politica? Meditate gente, meditate, come diceva un vecchio spot di una birra.

giovedì 26 settembre 2013

La ricetta Argentina

Non abbiamo un Domingo Cavallo e nemmeno un Menem, però ce la caviamo bene ugualmente perchè alla fine il risultato è lo stesso: la svendita totale ( o quasi ) dei beni dello stato con ricavi pari a zero. pezzo dopo pezzo se ne va la ricchezza del paese, si cedono i settori strategici, chimica, siderurgia, meccanica, energia, ed adesso le comunicazioni con la relativa rete costruita con i nostri soldi, il nostro presidente dice che non ci può fare niente perchè  sono state privatizzate già tempo fa. Dimentica un articolo della costituzione che dice che il privato non può andare contro l'interesse generale, una pillolina per rafforzare la memoria? E' un problema che si trascina da almeno quindici anni quando il baffettino nazionale (s)vendette tutto alla compagnia di capitani coraggiosi, rete infrastrutturale compresa, adesso sembra che il fulmine sia arrivato improvviso ed inaspettato: ma in tutti questi anni dov'erano i nostri eletti, dov'erano "le istituzioni"? Dai peggiori canovacci della commedia all'italiana poi  la battuta del presidente della medesima società che dice "io non ne sapevo niente". Si aggiunge alla lista dei distratti ormai tanto lunga da riempire un libro. Infine un ricordo dell'adorabile Margaret, nemica della società, privatizzatrice instancabile ma che in casi analoghi però fece valere la golden rule, cioè gl'interessi dello stato, i settori strategici non si toccano e rimangono sotto il controllo pubblico.

martedì 24 settembre 2013

Asini a pagamento

A volte ritornano. Qualche scienziato dice che il futuro è degli insetti, perchè fra qualche migliaio di anni saranno loro a dominare la terra, per adesso in attesa che ciò avvenga sembra che il dominio sia stato preso dagli asini con cattedra, lauree, masters ed editoriali sui maggiori giornali. Gli Stanlio ed Ollio dell'economia sono dunque tornati, dopo che la coppia si era momentaneamente scissa per importanti impegni di uno dei due, ma sembra che il tempo e gli avvenimenti non abbiano influito più di tanto sulla summa del loro "pensiero teorico" perchè insistono con il loro repertorio fatto prevalentemente di una sola parola: tagli, tagli, tagli. Dicono che più si taglia e più si cresce, fesseria colossale, smentita da tutti gli economisti seri, ma loro  insistono, sicuri del successo della loro battuta e continuano a trovare credibilità e spazio nei giornali e nei media in generale. Per inciso la loro ricerca si è rivelata sbagliata e grossolana, con dati incompleti e quindi poco attendibili, ma è stata presa sul serio dalla governance europea che l'ha applicata alla lettera. Con i risultati che tutti vediamo

lunedì 23 settembre 2013

Benessere e tempo

Per i greci era un cerchio, per i cristiani una linea dritta verso l'infinito. E se ci fosse una terza via? E se il tempo non fosse nè l'uno nè l'altro ma un pulviscolo di linee che vanno in tutte le direzioni?....

venerdì 20 settembre 2013

Rifiuti

Inceneritori, discariche, sembra che il problema nasca e muoia lì, nella cultura del "non si può fare altrimenti", "è così e basta", " è la souzione unica e razionale". Passo indietro di qualche decennio, per risolvere una delle tante emergenza rifuti in Campania, tutta la materia venne affidata ad una grossa impresa del nord che doveva raccogliere, smaltire, differenziare, selezionare ed inviare il residuo nellgli inceneritori costruiti ad hoc. Risultati: una gigantesca montagna di immondizia indifferenziata che è ancora lì e non si sa bene come smaltire. Il problema delle multiutility è proprio questo, che essendo remunerate secondo la quantità del materiale che entra, non hanno nessuno interesse a ridurlo con una selezione accurata, anzi gli accordi firmati dagli enti locali dicono che se tale eventualità si verifica queste ditte devono essere risarcite con aumenti delle tariffe! Quindi di cosa stiamo parlando? La cultura del riciclo non esiste perchè non è remunerativa, non offre buoni profitti. Anche qui, come in quasi tutti gli altri settori della vita pubblica e degli interessi generali tutto è bloccato, fermo per non intaccare le posizioni doninanti di gruppi finanziari ed economici. Dal rifiuto si può trarre ricchezza, ma non bisogna farlo sapere in giro perchè per la narrazione che se ne da, deve rimanere solo un problema che delle persone generose e disinteressate cercano di risolvere nel migliore dei modi (per loro)

lunedì 16 settembre 2013

Copie

Sembrava una copia sbiadita dell'originale, come quelle che escono fuori dalla stampante quando manca l'inchiostro, ma realtà supera ogni più nefasta previsione e giorno dopo giorno si rafforza la convinzione che sia un Albertone redivivo, cinico, furbo spregiudicato e sopratutto bugiardo. Pronto a dire fesserie cosmiche pur di riempire i giornali col suo faccione. Il modello a cui si sono ispirati i suoi creatori era già di suo un personaggio controverso, cioè il laburista che ha fatto per i ricchi e la finanza quello nemmeno la Thatcher aveva osato e pensato, ma il nostro ci ha aggiunto un tocco d'italianità, che in questi casi non guasta mai. Consigliamo alle sue teste pensanti di lasciarlo parlare solo in casi estremi.

giovedì 12 settembre 2013

Capitalesimo

Il nostro bravo presidente ci ha detto che l'instabiltà, cioè le voci sulla breve durata del suo governo, ci costa un 1,5 Ml di euro, nè uno in più nè uno in meno. Questo lento e inesorabile modo di vedere le cose ci ha portato a questo, a monetizzare tutto, a calcolare solo perdite e profitti dove invece ci sono motivazioni ben più alte: Allora domandiamoci,quando ci costa la democrazia? Vediamo di tirar fuori il loro pensiero, sottotraccia e subliminale, pervasivo che ci dice che tutto ha un prezzo ed un costo, quindi, meno chiacchiere, meno dibattiti, meno discussioni, facciamo in fretta tutto quello che ci dicono e.. risparmieremo. Stiamo vivendo l'epoca del Capitalesimo, misto di egoismo, avidità ed individualismo elevato a religione, dove tutto quello che succede è spiegato non storicamente, frutto di rapporti (spesso ineguali) tra gli uomini, ma come rivelazione: è così perchè le scritture ce lo confermano. Abbiamo una divinità assoluta e trascendente che chiamiamo "mercato", poi abbiamo anche le colpe da espiare, il nostro peccato originale che si chiama "debito".

martedì 10 settembre 2013

Tiranni

Se c'era bisogno di un'ulteriore prova della "razionalità" della governance mondiale l'abbiamo avuta con il ritorno a casa del bravo giornalista e con il  racconto degli eventi del lungo sequestro a cui è stato sottoposto. Ci ha detto che era nelle mani di autentici banditi. Bene, questi banditi sono quelli che prenderebbero il posto del "dittatore" Assad, sono quelli che porteremmo al potere con le nostre bombe umanitarie, ogni interventi occidentale è servito a disgregare non solo lo stato oggetto delle nostre cure ma anche tutto il tessuto sociale che lo reggeva e gli equilibri che lo tenevano insieme. E' successo in Iraq, in Somalia, in Afganistan, in Libia ci si ta provando in Libano ed in Siria. Domanda semplice semplice, non è che la nostra cosiddetta razionalità, per cui tutto quello che si fa lo si fa perchè è la cosa migliore da fare, la più utile per i nostri valori, è solo una grossa bufala? Non c'è nessuna verità e nessuna realtà in ciò che vediamo e facciamo ma  fa comodo crederci.

domenica 8 settembre 2013

No, Ciuffettino no

Timidi segnali di ripensamento quando forse è già troppo tardi, adesso molti gerarchi si accorgono che il sindaco col ciuffo alla Bob non è il massimo per futuro del partito, adesso, solo adesso. Lo hanno lasciato crescere, gonfiarsi come una rana, occupare tutti giornali per lo scopo tipicamente italiano di usarlo contro i propri nemici interni, faceva comodo e così lo hanno assecondato mentre occupava tutti gli spazi posibili ed immaginabili, salvo poi piangere e disperarsi perchè si sentiva emarginato. Evidentemente ha imparato bene l'arte del " chiagne e fotti" di Silviesca memoria, troppo bene. Il personaggio può anche essere accettato, ma dall'altra parte, i suoi ideali non sono i nostri. Ci dicono che tutto cambia, che non si può rimanere fermi ma io chiedo, si può rinunciare all'uguaglianza, alla dignità, alle pari opportunità per tutti a favore di questi idoli trentennali che sono il merito, la competitività e l'egoismo?

sabato 7 settembre 2013

Il profeta dell'auto

Altro giro altre promesse, farà, costruirà, investirà, nonostante tanti glielo impediscano e gli remino contro, lui andrà avanti. Subito come il Nerone di petroliniana memoria abbiamo sentito un "bene, bravo!" scandito a piena voce dai due fedeli patner's sindacali, loro direbbero si anche ad una richiesta di ius primae noctis inserita nel contratto, a prescindere. Ma come, non è un film già visto? Dove sono finiti i 20 Ml promessi tempo fa? Come si fa a dare ancora un minimo di credibilità a questi signori? I soldi non arrivano ma i diritti spariscono, lavoratori trattati come pezzi di ricambio, da tirar fuori ed usare solo quando fanno comodo, discriminazioni, tagli e turni massacranti, questa è la via indicata, il futuro. Altrimenti, dicono, non siamo competitivi e non possiamo spuntarla contro gli orientali che si sa lavorano tanto ma tanto che non possiamo neanche immaginare. Un bambino, totalmente a digiuno di scienze economiche e di strategie industriali farebbe la seguente osservazione: Ma che senso ha produrre cose che non si riescono a vendere perchè sono in troppi a fabbricarle? Se io invece faccio qualcosa che non c'è ancora ma di cui si sente il bisogno, allora la musica cambia. Cosa? Macchine ibride, elettriche, a basso e bassissimo consumo, prodotti flessibili e di ottimo impatto ambientale, auto per il car sharing.

venerdì 6 settembre 2013

Piani territoriali

Ha suscitato clamore nei giorni scorsi l'autocritica di un ex assessore regionale al territorio: abbiamo sbagliato quasi tutte le previsioni sullo sviluppo urbano ed oggi ne paghiamo le conseguenze. Ma va? Non ce n'eravamo accorti, se non ce lo diceva  non lo avremmo mai immaginato. Subito, in un batter di ciglia l'assessore attuale ha precisato che non era vero perchè lei e tutti quelli vicino a lei stanno facendo il meglio per la città in questione, quindi erano polemiche sterili. traduzione: Non mettevi in mezzo e lasciateci lavorare. Dal dopoguerra ad oggi ci sono state tre fasi, nella prima si sono prodotti piani territoriali ambiziosi, nella seconda sono stati disattesi e manomessi alla grande e nella terza,attuale, ci sono di nuovo i piani ma progettati e gestiti da interessi privati, infrastrutture gigantesche a cui mancano solamente i servizi, le strade i trasporti ecc. ecc.Un bravo assessore direbbe: Ma per chi costruite? Chi comprerà tutta questa roba? I centri commerciali chiudono uno ad uno,i centri direzionale ed uffici sono saturi, di residenza neanche a parlarne con il mercato fermo da anni. Invece no, vi sbagliate, sono tutti entusiasti ed ad ogni nuovo megaprogetto sono lì ad applaudire ed a concedere territorio e soldi (pubblici). Perche lo fanno? La moneta, la vile moneta, dicono loro, cioè gl'introiti degli oneri di urbanizzazione, sappiamo che è una cosa brutta, ma che ci possiamo fare, quei soldi ci servono. Questa è la spiegazione ufficiale. Ed è la più benevola, la nostra è che il territorio ormai non appartiene più ai cittadini ed alla comunità ma a gruppi ed interessi precisi che lo gestiscono e lo divorano secondo le loro esigenze, la politica, la rappresentanza è ormai poca cosa e non crea loro grossi problemi, anzi.

mercoledì 4 settembre 2013

Il grande cocomero

E così quello che fu il più grande partito d'opposizione in Europa si ritrova con leaders venuti da un altro mondo, accolti nutriti e coccolati. Loro ripagano demolendo giorno dopo giorno gl'ideali per cui era nato ed era cresciuto, e tutto questo avviene con una minima discussione interna, tutto è  deciso nella sala comando con una fretta che solo adesso possiamo capire e definire: quando porti via qualcosa a qualcuno devi farlo rapidamente e senza dare tempo al malcapitato di accorgersene. Un partito nato con una collocazione precisa, con motivazioni sociali e etiche quali l'uguaglianza, il lavoro,la dignità, oggi si ritrova a parlare di merito, competitività e altre fesserie tipiche di un'epoca tramontata per sempre. Nessuno oggi crede più a questi mantra obsoleti e fuori stagione, nessuno eccetto i nuovi leaders del PD col ciuffo e la camicia bianca

martedì 3 settembre 2013

La Grande narrazione

Ogni periodo storico ha bisogno di una nuova narrazione del passato,convertendolo e cambiandolo alle necessità del presente. Così bravi giornalisti, perchè alla fine sono loro che hanno preso il posto che una volta apparteneva agli "intellettuali, sono loro che dettano la linea di pensiero, ci dicono che quello che è stato fatto nel recente passato ci ha portato alla rovina, e che cosa è stato fatto? Il crimine più grosso è stato cercare di dare tutto a tutti invece del classico tanto a pochi, ecco, quello è stato (per loro) l'errore più grosso. Si dirà che si è vissuto bene, ma era un finto benessere che alla fine stiamo pagando tutti dicono loro in coro. Ma è prorio così? .....Continua

domenica 1 settembre 2013

Notizie e notiziole

Ci sono delle dichiarazioni, dei riscontri, dei sopralluoghi, cioè c'è tutto quello che serve a definire una notizia vera e non inventata per creare allarmismo,che a questo punto e con queste premesse dovrebbe occupare le prime pagine dei giornali per giorni e giorni. Ma già da oggi è completamente sparita anche dalle pagine interne. I bravi giornalisti hanno capito, senza che nessuno li forzasse, che certi argomenti è meglio non trattarli, danno fastidio e non procurano nessuna lode. C'è una zona d'italia che è diventata la pattumiera d'Europa, dove viene scaricato abusivamente di tutto, dai residui ospedalieri, all'amianto, ai residui chimici, agli scarti industriali più nocivi, e sembra, stando alle ultime segnalazioni, anche materiale radioattivo. Ma via, è meglio parlare delle pitonesse e del vecchio re Priapo, ne convenite?
PS Una rapida sfogliata delle pagine online dei primi dieci quotidiani ci mostra che la notizia più interessante è il discorso del bambolone maturo.Il suo faccione sorridente e la sua insostituibile camicia bianca dominano su tutte le testatecon relativo commento fotocopia: èstato un trionfo e tutti lo vogliono  perchè è il più bravo. Non state esagerando? Troppe lodi gratuite (si spera)