sabato 17 ottobre 2015

Medici in prima linea

Come sta cambiando la professione del medico in un mondo in cui il corpo non è più un bene individuale ma una merce soggetta alle quotazioni del mercato? Una volta tutto quello che si chiedeva era la guarigione ed il benessere fisico dei pazienti,non sempre ci riuscivano ma lo scopo era chiaro, ma adesso? Un bravo medico deve tenere legati i clienti alle loro patologie, meglio molto meglio se immaginarie, solo così è garantito quello che si chiama progresso. Un mondo dove tutti stanno bene o hanno bisogno di cure in modo sporadico, non va bene, quindi ogni paziente deve essere tutelato nella sua convinzione, che deve diventare necessità, di essere malato, più ci crede e meglio è. Ma a questa deriva produttivistica ne sta seguendo un'altra, ancora peggiore, quella in cui per ognuno di noi c'è già un piano quinquennale d'investimento da cui non si può derogare,  e tanto meno il medico può opporsi. Due notizie su questo ritorno all'ordine (professionale). la prima dice che il medico è passibile di ammenda e punizione se eccede in prescrizioni di laboratorio, la seconda che non può "dissuadere" dal somministrare vaccini, pena la radiazione dall'albo; chi stabilisce quando sta esercitando una dissuasione? Ci sarà un comitato che vaglierà i casi uno per uno? Il medico sta diventando una specie di controllore che vigila sui nostri comportamenti sanitari? Due più due non fa mai necessariamente quattro ma qualcosa non torna se le "esigenze" della scienza diventano superiori al diritto individuale di scegliere la propria cura

domenica 11 ottobre 2015

Disco rotto

Anni fa, tanti anni fa, c'era un personaggio uguale in tutte le assemblee che ripeteva  incessantemente che la colpa di tutto era della manipolazione  operata da un "sistema" cattivo e degenerato, Era perfettamente inutile chiedere di più, era così e basta. Cambiano i tempi, gli anni passano ma questo personaggio non è morto, anzi è diventato importante, fa l'assessore o scrive editoriali, insomma ha fatto carriera. Come risposta alle tremenda crisi  romana, con la capitale in mano a pochi potentati economico-mafiosi, il nostro risponde che la colpa è del sistema che non accetta le riforme ed i cambiamenti necessari  che invece contrasta con tutte le sue forze. Immaginiamo questo assessore a tavola con la famiglia e con il pane del giorno prima perchè il panettiere era chiuso. No, dirà lui, il panettiere non c'entra niente è il sistema che non accetta le riforme, e questi sono i risultati. Ma le brutte notizie non sono finite perchè l'avvertono che il gatto ha vomitato e non sta per niente bene. Dopo un attimo di pausa si rivolge con il dito puntato alla moglie, -e secondo te, perchè non sta bene? - Avrà mangiato qualcosa d'inopportuno,- no, no,non hai capito niente,  è  perchè qualcuno non vuole adeguarsi ai tempi e non accetta le riforme, ecco il motivo. Dopo un pò si adeguarono ed ogni comunicazione era preceduta dalla frase: Nonostante si chiedano le riforme...