domenica 30 marzo 2014

Algoritmi delle criticità

Tutto va bene madama la Marchesa. Tutti quelli che trovano delle crepe al sistema in atto, delle dissonanze, che mettono in luce dubbi e perplessità appartengono al passato. Le forze sane del mercato invece sono il nuovo, la salvezza e la luce dell'avvenire e chi si mette contro di loro si mette contro il futuro ed il paese. Già di per sè questo sarebbe   molto pericoloso perchè il passaggio dalla politica alla teologia non porta mai niente di buono e se dal progetto, dalla discussione, si passa alla rivelazione,unica ed indiscutibile, qualcosa di grave deve essere successo. Ma non basta, così ad un messaggio unico ed ad un'idea monoteistica del progresso si aggiunge anche una scansione spietata dei punti di criticità del sistema che vengono monitorati e tenuti sotto stretto controllo, in alcuni casi addirittura queste criticità vengono disintegrate o inglobate nella teologia dominante. Esempi. Fino a pochi mesi fa c'erano delle situazioni in cui qualcosa sfuggiva al controllo e creava antagonismi all'interno del pensiero unico: le primarie del PD esprimevano sempre personaggi lontani dalle indicazioni del partito, cambiate le regole, come per miracolo questa discrepanza non c'è più ed il voto esprime massicciamente la volontà dell'apparato. C'era un buco in cui la volontà velocifera del governo trovava sempre una opposizione dura ed intransigente: Il senato della repubblica, oplà, via il senato, e risparmiamo pure (dicono loro). C'è un pericolo di rottura del bipolarismo, dell'asse che domina il paese da più di vent'anni, ed allora cosa si fa? Si fa una nuova legge elettorale che assicura "sine die" la governance del paese alle forze che lo hanno distrutto senza alcuna possibiltà di vittoria per una terza forza che si trova contro il muro delle coalizioni delle due maggiori forze in campo, che comunque e dovunque potranno aggiugere i voti dei partitini in lista anche nel caso non raggiungano il quorum. Bingo!

martedì 18 marzo 2014

Pragmatismo

La politica, passo dopo passo, impercettibilmente ma con una progressione inesorabile ci sta abituando ad un cambiamento delle sue funzioni, da programma ,progetto verso un futuro migliore si è arrivati alla fotocopia della realtà presente , a cui adeguarsi ed inchinarsi senza avere mai la minima pretesa di cambiarla o di programmarla perchè quello, non spetta alla politica ma a un'entità trascendente ed immateriale che è  "il mercato" Si fa una riforma del lavoro che a detta di tutti peggiora le condizioni di precarietà  ma a fin di bene, perchè così si lavora, male, sottopagati e ricattati, ma si lavora. A questo punto perchè non liberare tutti gli spiriti animali presenti in questo mercato? Togliamo tutte le tutele sulla sicurezza, costose ed inefficienti. Basta impalcature che richiedono settimane di montaggio i lavoratori possono salire su con delle funi, basta divieti per i lavoratori bambini, costano poco, lavorano tanto, perchè privarsene? E' solo un danno per l'economia e per il costo del lavoro, dobbiamo essere seri e realisti e pensare al FARE, viva il fare, più FARE 'ppì tutti. Il buon Cetto è un dilettante di fronte a questi cialtroni.

venerdì 7 marzo 2014

Piatti nostrani e cucina casalinga

Come vengono servite le notizie? Come direbbe qualcuno con una ragionevole (apparente) follia che alla fine si rivela per quello che è: cinico opportunismo e lontanza dai temi scomodi: Ma come fa un direttore a districarsi tra ciò che può e ciò che non può? Intuito e spirito di conservazione, sa che tutto può essere pericoloso e tutto può essere reso innocuo, non ci vuole molto. L'unica cosa che non quadra è l'unanimità di vedute, indubbiamente son bravi, ma come diavolo fanno a pensare tutti la stessa cosa nello stesso giorno? Una regia occulta? Poco probabile,a non farsi male ci arrivano da soli, senza bisogno di aiutini. Va in aula la legge elettorale e tutte le testate mettono in rilievo lo scontro sulle quote rosa pur sapendo che è solo fumo, tanto fumo per nascondere il vero problema: la natura di una pessima legge e di un modo di procedere alquanto disinvolto, con il parlamento che deve ratificare, a velocità folle quanto deciso dal nuovo ducetto e dal vecchio marpione con contorno di assortiti galantuomini.Ma il problema, per questi giornali sono le opportunità di genere, scoglio invalibile che rischia di frantumare la fresca alleanza, fesserie ,colossali fesserie, (le donne non hanno di bisogno di territori protetti come le riserve indiane) per far passare sotto silenzio il furto delle preferenze,(due righe per dire che sono state bocciate da un voto bipartisan, l'ennesimo), il furto dei voti con soglie proibitive;per l'impostazione generale la nuova legge  si potrebbe chiamare "Porcellinum", ma, lasciamoli lavorare.

giovedì 6 marzo 2014

Non abbiamo scelta

Europa dopo la guerra; distruzioni, miseria ed il famoso "debito" degli stati alle stelle. Si poteva dire che la priorità era appunto il debito, risanato questo si poteva pensare ad altro, in primis, a far star bene la gente. Non fu fatto e dopo contrastanti visioni della cosa passò la linea del rafforzamento della domanda: più soldi, soldi a valanga per sostenere le imprese, gli stati e le popolazioni ed alla fine questa risultò una politica vincente. Il debito è una componente secondaria e non vitale per la vita di uno stato che non è nè un'impresa privata nè una famiglia, è qualcos'altro,e profondamente diverso. Tutto questo serve a farci capire che la "naturalizzazione" delle politiche economiche attuali è semplicemente una truffa, il dire è così e non abbiamo altre strade da percorrerre perchè i "mercati" ce lo impongono è una truffa. Strade alternative ce ne sono, fattibili e realistiche, basta percorrerle.

mercoledì 5 marzo 2014

Lo scempio

Ecco, per sommi tratti il dettaglio dei fatti. Due forze politiche che non rappresentano neanche la maggioranza degli elettori si riuniscono, trattano come se fossero al mercato le quote, le modalità di accesso e le regole della futura legge elettorale che sarà incostituzionale come la precedente cassata e rimodulata dalla corte. Il nostro buon Presidente dice che è tutto regolare e bisogna lasciarli lavorare, bene possiamo essere d'accordo, ma nessuno può obbligarci a mangiare l'orrendo pastone tutto di un fiato, senza dire niente. Quote d'accesso inaudite, un partito non coalizzato deve raccogliere più di tre milioni di voti (8%) per poter accedere al parlamento, sotto quella soglia perde tutto, un partito dentro una coalizione ha un limite più basso (perchè?) e se non lo raggiunge i voti passano comunque al gruppo di cui si fa parte. Perchè? Si vince col 37% dei voti raccolti, sotto si va al ballottaggio con l'altra coalizione. Il nostro diventa un sistema binario eterno ed in cui ci si può scambiare il ruolo del cattivo e del buono a turno, secondo le convenienze, con modalità di governance illimitate. I cretini di turno ci dicono con questa legge non ci saranno più larghe intese, di grazia, ci potete spiegare perchè, visto che è la cosa più conveniente per ambedue le parti? Faranno un buon lavoro di squadra per tenersi il territorio libero da concorrenti o peggio ancora da vere opposizioni. Ma il vero capolavoro è il surgelamento del senato perchè la nuova legge varrebbe solo per la camera! Sono dei geni, bisogna riconoscerlo.

Consigli per gli acquisti

Il vecchio presidente non era ancora stato deposto, la gente ancora nelle strade, e la lettera era già lì, con tutte le indicazioni, le virgole e le scadenze. Si, erano le famose RIFORME che venivano richieste con sollecitudine e senza tante discussioni, menù universale che va bene per l'Alaska ed il Sud Sudan, se i giornali avessero occhi ed orecchie vedrebbero e direbbero le cose per quello che sono: Ordini, senza se e senza ma, a cui bisogna ubbidire e basta e se qualcuno lo fa notare poi aggiunge subito ossequioso che... è giusto così, è la medicina senza la quale non si guarisce... bla bla bla... Un oscuro impiegato finlandese detta le condizioni di resa, minaccia, fissa i tempi ed i modi: Riforme, riforme, riforme! Una Legge elettorale in tre giorni con surgelamento del senato? Agli ordini. Aggiungeteci tre pizze e due birre.

martedì 4 marzo 2014

Tiranni e democrazie

Non è facile dare giudizi su avvenimenti complessi, con molteplici incognite e di difficilissima interpretazione, sopratutto non lo si può fare per giustificare una parte in causa rispetto all'altra. Purtroppo è quello che avviene con i media globali che negli ultimi venti e più anni hanno sempre trovato in questi casi, subito, istantaneamente, il buono ed il cattivo della situazione. Il buono è quello che sta con noi, a prescindere, gli altri sono i barbari ed i tiranni da abbattere e combattere anche con pretesti falsi ed infondati ma utili per liberarci dal male. Già ai tempi della prima ondata "arancione" ci furono parecchi dubbi sulla spontaneità di tali sommosse, dubbi, non certezze, ma tali da alimentare domande su tutto quello che stava succedendo da quelle parti. Oggi la situazione si ripete ed i dubbi rimangono e si ingrandiscono: Perchè l'Ue ci tiene tanto ad avere L'Ucraina nella sua zona d'influenza ed è disposta addiruttura a mettere mano al portafoglio con un finanziamento da 20 ml di euro? Perchè lì si può fare, e per la Turchia porte chiuse? Chi decide tutto ciò? Evidentemente sono due mercati diversi e con diverse opportunità per la governance europea del nord e del sud. E sappiamo chi in questo momento detta le sue condizioni.

domenica 2 marzo 2014

L'eredità

In uno dei suoi tanti monologhi il grande Giorgio ci raccontava di un padre che dall'alto di una collina diceva al figlio: Guarda! un giorno tutto questo sarà tuo. Per non essere da meno un altro mormorava al suo pargolo solamente: Guarda! Ecco il buon Matteo 2 o 3, fate voi, sembra fare la stessa cosa dicendo di lasciare in eredità ai figli... i conti in ordine. Siamo certi, certissimi che ne saranno orgogliosi e non finiranno mai di ringraziarlo. Anche con la dispensa vuota.