mercoledì 30 settembre 2015

Norme con Stralcio

Un comune alle porte di Bologna ha deciso di voltare pagina e di dire no al mega progetto residenziale e commerciale progettato in precedenza. I nuovi amministratori hanno deciso che non se ne fa niente. Lasciamo perdere definizioni ed aggettivi ed andiamo al succo della questione. Le ditte interessate non ci stanno e vogliono dal comune danni e risarcimenti di molto superiori al bilancio dello stesso, per spese progettuali, acquisto terreni e mancati profitti dalle vendite del costruito. Appare chiaro, lampante quali sono i rapporti di forza oggi, un comune deve stare molto attento alle sue delibere ed alle sue prerogative perchè rischia il collasso economico, qui siamo di fronte ad una carica elettiva che però viene limitatata da soggetti privati nelle sue decisioni urbanistiche e di assetto del territorio. La vicenda sembra dirci che un ente locale può interessarsi delle sagre paesane, delle tasse da riscuotere, delle buche da coprire ma mai e poi mai deve mettere il naso su edilizia e nuovi insediamenti perchè lì si rischia come amano ripetere questi signori di "bloccare il processo economico e lo sviluppo". Niente è definitivo ed immutabile, ma molti segnali ci dicono che forse la democrazia rappresentativa, anche se non è morta, sicuramente non sta molto bene, come direbbe il buon woody Allen

mercoledì 23 settembre 2015

La terra dei cuochi

Il sociologo Bauman, l'inventore della società liquida, ci avverte che è in corso una pericolosa dissociazione tra l'uomo che vive la realtà di tutti i giorni tra gli uomini e quello virtuale ipercollegato con il mondo della rete. Il primo ha delle regole dei limiti in cui bene o male sta dentro, il secondo è onnipotente, libero e senza limiti. Almeno questa la sua tesi. Ma questa famosa rete rende veramente liberi? Chi la utilizza crede veramente in questa missione salvifica? E poi leopardianamente, il web rende quel che promette? Ci sono ancora delle nicchie dove ognuno va a cercare e può prendersi ciò che per lungo tempo non ha avuto il tempo o la possibilità di comprendere ed imparare, si possono parlare lingue, seguire corsi, imparare a scrivere e suonare musica, si può capire la quantistica ed i minima moralia, rileggere testi imposti negli anni scolastici e mai digeriti, imparare a cucinare, seguire la vita degli insetti, quindi una gamma di opportunità mai posseduta dagli uomini, e tutto questo stando tranquillamente seduti, possibilmente a casa. Ma c'è tutta una parte del Web ormai persa, probabilmente per sempre, ed è guarda caso, quella più ricercata, la più cliccata: i social. Quando mi collego chi e perche mi crea l'home-page, cioè i post che visualizzo al momento? Chi mi indirizza verso alcuni e ne scarta altri? Evidentemente posso mirare la ricerca, evidentemente tra miliardi di pagina qualcuna mi deve essere visualizzata il punto non è questo, ma chi decide ciò che mi interessa? Ecco, questa è la domanda inquietante che dovremmo porci, siamo veramente liberi quando navighiamo tra i social o è solo una nostra supposizione? Ci può essere una manipolazione delle nostre attitudini e preferenze? Cioè in parole poverissime possono essere indirizzate verso esiti precostituiti? Siamo noi che ci creiamo delle preferenze o ci sono imposte?

domenica 13 settembre 2015

lavorare sbanca

Domenica al supermercato, ormai è un'abitudine consolidata e che oltre tutto lascia molte soddisfazioni, per esempio capire, vedere quello che al venerdì o al lunedì non si nota. Fila lunghissima ma nessuno si lamenta o da segni d'insofferenza, ognuno di noi sa che tutto ciò è una conseguenza di quella che ci viene presentata come modernità. Alle casse ci sono ragazze che non hanno mai fatto quel lavoro ed a cui nessuno ha spiegato ed insegnato come fare, loro quindi ci vanno piano e cercano di non sbagliare per non dover rimetterci di tasca loro. Meglio questo che niente. Ormai è un mantra che da tutti i giornali, tutti i media ci viene ripetuto incessantemente, ma è veramente così? Una volta c'erano i contratti nazionali che imponevano certe regole minime: un lavoratore va mandato alla sua postazione preparato e se non lo è ancora ci vuole qualcuno che lo affianchi finchè non ha acquisito la piena padronanza della mansione. Dov'è la modernità nel mandare allo sbaraglio un lavoratore? Dov'è la convenienza per l'impresa e per l'utenza? Quelli che continuano a ripeterci come pappagalli ammaestrati " meglio questo che niente" ce lo dovrebbero spiegare

venerdì 4 settembre 2015

Destabilizzazione in corso d'opera

Da dove arrivano queste ondate umane che attraversano il vecchio continente? Analizzare i fatti, confrontarli, e possibilmente trarre delle conclusioni, per la "narrazione" in corso, pensiero unico che si fa carico sia delle domande che dellle risposte,per loro vuol dire solamente avere una mentalità sempre rivolta al sospetto e mai alla realtà. Erano secoli che non si vedeva una marea di disperati attraversare tutta l'Europa orientale e centrale, dalla Grecia alla Gemania, non uno due, gruppetti, ma un esercito, compatto e determinato nello scopo di attraversare frontiere e muri. Si può dire che gli organismi comunitari sono stati presi alla sprovvista, che non eravamo pronti, ma non regge. Qui salta agli occhi un processo di destabilizzazzione in corso da anni e che adesso sta dando i suoi frutti. Tutto il mediterraneo, tutto il medio oriente è stato dissodato, smembrato ed i precari equilibri che c'erano, dissolti. Se la cosa è stata fatta in buona fede, ci troviamo di fronte ad una serie di imbecillità impressionanti, ma per fortuna come diceva il buon Shakespeare, c'è della logica in quella follia. Quando si vuol fare qualcosa di grosso per prima cosa bisogna radere al suolo tutto quello che c'era prima. Che cosa hanno in mente? Che futuro ci preparano?

giovedì 3 settembre 2015

Rinviati di guerra

C'erano, tanti anni fa, gl'inviati di guerra che fotografavano, mandavano immagini, scrivevano,spesso non erano il massimo dell'obiettività, ma il loro lavoro era utile perchè oltre che cronaca fornivano materiale alla storia. Da un pò di guerre in poi sono spariti, non ci sono più immagini, non c'è più giornalismo ma agenzie di propaganda. Dove sono le immagini della guerra in Siria? Dove sono le immagini di questo esercito in movimento che, come ci ripetono ossessivamente, "sta conquistando il mondo"? Dove sono le immagini degli altri fronti caldi? C'è solo qualche foto sbiadita o le riprese di uno o dell'altro fronte, anche in fatti che colpiscono l'immaginario non abbiamo NESSUNA documentazione, solo i resoconti ufficiali, si dirà, umana pietà che ci risparmia visioni inguardabili, può essere, e forse sarebbe giusto così. Ma poi filtrano altre cose ed il dubbio sparisce, per esempio i migranti sotto i Tir attaccati alle ruote di scorta o quello ripreso dentro il motore di una macchina ci fanno capire che forse non tutto è così limpido come sembra. Perchè alcune immagini si ed altre no? chi decide? Perché? L'esercito di disperati che dalla Grecia ha attraversato tutta l'Europa orientale diretto in Germania è stato ipervisualizzato in ogni tappa ed in ogno passaggio, ma prima, mentre erano in arrivo, a nessuno importava niente di questa gente, solo carne da macello, e dopo,solo dopo, sono spuntate per miracolo le telecamere ed i telegiornali.