mercoledì 27 maggio 2015

Asini parlanti


la categoria dei giornalisti vive un momento molto difficile perchè, come direbbe Churchill, mai così tanti furono rovinati da così pochi, ma purtroppo questi sono la punta, gli editorialisti della domenica, le grandi penne, che stanno affossando un nobile mestiere fatto per la maggior parte da gente onesta e competente, prima o poi uscirà un'antologia di queste perle scritte da asini. Asini perchè non vogliamo pensare che lo facciano apposta, quindi ciò che dicono, si spera, è frutto solo di ciò che pensano e riflette il loro momento di crisi: poche idee, sempre quelle, ma confuse. In questi giorni c'è un tizio che la mattina presto alla radio riesce a dire una fesseria dietro l'altra senza  che nessuno lo freni. Perla delle perle: Da noi lo stato spendeva e  spende più di quello che incassa. Ha mai sentito parlare di avanzo primario? Tolte le spese per interessi sono almeno vent'anni che da noi lo stato incassa molto di più di quello che spende, o no, professorone? Si, ma prima? prima eravamo una delle maggiori potenze mondiali grazie anche ad un'intelligente ed ottima politica espansiva, questi cretini che parlano di tagli ed austerity lo sanno che quel poco di benessere rimasto sulla piazza è frutto di quegli anni da loro considerati "scellerati"?

lunedì 25 maggio 2015

Cinema di periferia

Dolore e rabbia, non ce l'abbiamo fatta, il cinema italiano esce male dal festival di Cannes. Ma siamo sicuri che tanta amarezza sia giustificata? Sono anni che assistiamo a queste sceneggiate ma mai nessun giornale, nessun critico tenta un'analisi seria, qual'è veramente lo stato di salute del cinema italiano? E' proprio vero che all'estero siamo poco considerati ma meriteremmo di più? No, il nostro cinema raccoglie quello che attualmente merita, cioè poco. E' un cinema stanco e ripetivo, privo di slancio e di coraggio e che si prende troppo sul serio, con risultati a volte comici, a volta patetici, che non sa più usare le immagini e le storie e che usa ancora modi e stili di venti o addirittura trenta anni fa, pensiamo di essere ancora i maestri, di dovere insegnare al resto del mondo ma non è più così perchè ci sono state parecchie novità totalmente ignorate dai nostri presuntuosi registi, adesso il miglior cinema, il più talentuoso viene prodotto da paesi prima considerati "periferici", registi canadesi, russi, coreani, iraniani, turchi, sfornano capolavori in continuazione. I nostri hanno visto Winter sleep? Quando riusciranno a fare qualcosa di simile? Ci vorrà molto tempo e molta umiltà, azzerando tutto e cercando di ricominciare da capo dimendicando i vecchi maestri. Quell'epoca è finita per sempre, ritornarci sopra in continuazione con citazioni e stilemi non aiuta, basta, seppelliamo i magnifici del passato e andiamo avanti

domenica 24 maggio 2015

Strutture abusive

Il buon Mario Draghi ha il merito di parlare chiaro, forse perchè allo stato dei fatti non ha nessun motivo per nascondere o mimetizzare la sua posizione, che poi è quella dell'intero Eurogruppo, sa di non avere controparti credibili o una  forza politica che possa creare problemi, quindi esterna con tutta l'arroganza possibile. In sostanza dice che le differenze "strutturali" residue tra i vari stati dell'Ue vanno livellate nel più breve tempo possibile: salari, mercato del lavoro e welfare devono essere unificati con regole e norme uguali per tutti, bene, analizziamo un pò la questione. Autorevoli "padri" dell'unione monetaria hanno riconosciuto che loro sapevano i rischi della moneta unica legati alle differenze storiche tra le strutture produttive e sociali dei vari paesi, ma.. hanno pensato che fossero rischi calcolati e risolvibili nel lungo periodo, molti di costoro hanno riconosciuto a posteriori di essersi sbagliati, cioè di aver sottovalutato il problema di situazioni storiche che non corrono mai in parallelo, la struttura produttiva dell'Italia si è sviluppata in un secolo e passa in un certo modo perchè è la storia del paese e la sua evoluzione che l'ha deciso, non altri. Adesso il buon Mario dice di azzerare tutto e di procedere con modalità standard per tutti. Traduzione. Se avevate qualche eccellenza settoriale, dimenticatevela, perchè da ora in poi, la vostra politica industriale la decidiamo noi, da ora in poi le norme e la giurisdizione passano da noi, perchè così.... si salva l'Euro. Come se l'unica modalità per pescare le trote fosse quella di prosciugare il lago.

L'etica retrostante

In mezzo a numeri, cifre, spread, tagli, emerge a fatica una realtà di fondo, una visione del mondo che non ha niente di economico, di razionale e di ideologico,non si tratta solamente di liberisti contro Keynesiani, di mercato contro stato, di tagli contro spese, di ricchi contro poveri, c'è dell'altro. E' la vittoria definitiva dell'etica anglosassone contro quella continentale ed in particolare dell'Europa meridionale, quindi del merito come diritto divino contro la possibilità. Non esistono vie terrene, possibilità, chi è ricco o diventa ricco lo è solamente perchè è stato scelto dall'alto a tale ruolo, è un predestinato, e nessuno e niente deve ostacolare questa volontà divina, concetto molto diverso dalla bontà diffusa  e di cui tutti godono nella stessa misura nel cammino verso la salvezza. E' un'etica in cui i bravi sono anche buoni, i primi ad acquisire il posto in paradiso, se tutti gli altri non hanno avuto fortuna nella vita è solamente perchè così era scritto. La scarnificazione dei codici, delle regole del lavoro, della previdenza e del welfare attuata e portata avanti con tattiche da terra bruciata, mira a questo scopo, cioè formare, educare, crescere una società in cui i diritti non sono garantiti dalle leggi ma dalla cooptazione divina, chi è chiamato ad una missione di ricchezza non deve neanche prendere il numerino e mettersi in fila ma deve vedere riconosciuta subito questa sua condizione di privilegio e di guida.

martedì 19 maggio 2015

Numeri a caso

La sentenza della corte costituzionale che ha detto no al blocco delle pensioni ha portato alla luce delle correnti di pensiero chiare ed univoche. Tutti o quasi i commenti definiscono la sentenza, con variazioni minime,inoppotuna. In alcuni casi la si considera addirittura deleteria e pericolosa, ed autorevoli editorialisti e discreti giuristi vengono al nodo della questione, che poi è esposto nel seguente modo: Può un supremo organo giuridico nazionale mettere in discussione trattati, accordi, vincoli internazionali stipulati dal paese in questione nel corso degli anni? Fatta la domanda, si danno anche la risposta: No. Non esistono e non possono esistere alternative ai comandamenti economici sottoscritti, tutto, ma proprio tutto, corte costituzionale compresa va subordinato ad essi. Per inciso nelle motivazioni la suddetta corte rilevava la non chiarezza (scarsità di dati vaghezza nei numeri) del principio basilare su cui si basava il blocco, cioè l'urgenza e la necessità improrogabile. Ma questi per i nostri amici del tagli e scuci, sono dettagli, è così e basta, che bisogno c'è di motivarlo con dati e analisi precise? Perbacco lo diciamo noi e tanto dovrebbe ampliamente bastare. All'epoca, nel 2011, l'Inps aveva un utile di una decina di miliardi di euro, era quindi tutt'altro che sull'orlo del baratro e cosa ancora più importante i contributi superavano le spese. Dov'era questa urgenza? come in tutte le guerre, per procedere all'assalto ci vuole il nemico e se non c'è, te lo inventi e così in questo caso si è formato il mito mediatico del "buco" previdenziale, rivelatosi come fa intuire la corte, inesistente e falso. Il nostro sistema pensionistico viene visto come il grande malato che rischia di affossare l'intero paese con troppi vecchi e pochi giovani. Falso, tremendamente falso, dove mettiamo il grande esercito di immigrati, forza lavoro adulta pronta che versa contributi che forse poi non riscuoterà mai? per i media, le grandi penne, questi non esistono e non vengono minimamente quantificati, evidentemente per non andare contro il sentire comune che li vuole solo come "costi". Ma poi insistono ,si, ma i giovani che futuro avranno? Il loro futuro non è deciso da chi prende una pensione minimamente adeguata a non morire di fame ma da chi gli ha tolto ogni possibilità lavorativa e contributiva continuativa e li ha condannati alla precarietà perenne

martedì 12 maggio 2015

Avanti c'è posto!

I cambiamenti più significativi sono quelli che avvengono in silenzio o nella routine di atti all'apparenza aderenti alle norme. Il fatto è questo, un assessore sposa una coppia e si ritrova indagato per falso ideologico, nel pieno esercizio delle sue funzioni pubbliche e nel pieno rispetto del suo mandato perchè il fatto è avvenuto in ospedale, perchè lui (lo sposo) è morto poche ore dopo e perchè lei è straniera. Quindi, secondo questa tesi accusatoria il consigliere, carica elettiva, non scordiamolo, dovrebbe prima di ufficializzare un matrimonio, essere a conoscenza della cartella clinica di entrambi, assicurarsi della loro lucidità mentale. della volontà dei parenti,dello stato patrimoniale dei due e degli eventuali testamenti in atto, se non lo fa, secondo questa tesi, rischia il procedimento giudiziario. Non bisogna avere nessuna preparazione giuridica per capire che è una deriva pericolosissima: può un eletto per una carica rappresentativa fare indagini su un atto come un matrimonio? Non sono cose che spettano all'autorità giudiziaria? la tendenza in atto è quella di fare una grande melassa dove tutto ormai è indistinguibile e tutto si mischia. Ma se tutto questo si fosse svolto con un religioso al posto dell'assessore ? Il pubblico ufficiale ha meno diritti?Sembra di si, perchè in quel caso si sarebbe invocato l'elogio per un gesto così nobile come l'unione di due persone di cui una in fin di vita e mai e poi mai sarebbero state messe in discussione l'autorità le prerogative ed i limiti dell'officiante

domenica 10 maggio 2015

Copie e fotocopie

In un grandissimo film degli anni '70 Jack Lemmon è un ingegnere nucleare che crede fermamente in ciò che fa ma,piano piano scopre che è una fiducia mal riposta, sopratutto per la poca trasparenza di chi invece dovrebbe vigilare e controllare. Quando si accorge che alcuni dati fondamentali per la sicurezza sono fotocopiati capisce di essere stato preso in giro e manipolato per assecondare comportamenti e prassi criminali, cambia registro, ma ormai è troppo tardi. Ecco, prendendo spunto da questa trama non è difficile cogliere analogie con ciò che vediamo tutti i giorni, il personaggio del film siamo un pò tutti noi alle prese con una constatazione agghiacciante: la maggior parte degli articoli dei giornali sono solo delle fotocopie, cambiano la punteggiatura, qualche aggettivo ma la sostanza non cambia, è uguale per tutte le testate e per quasi tutti i giornalisti. Se devono nascondere nascondono tutti, lo stesso se devono minimizzare o aumentare la portata della notizia, una falange che procede compatta e senza vergogna

sabato 9 maggio 2015

Credibilità al potere

La sentenza della corte costituzionale sull'adeguamento delle pensioni ha gettato nel panico centinaia di bravi giornalisti e le alte corti di governo che in sussulto di Leninismo adesso si domandano: Che fare? Quando tutto sembrava filare liscio verso una repubblica "residenziale" ecco l'imprevisto, dove abbiamo sbagliato? I giornali ci sono amici, i giudici devono stare buoni sennò pagano i danni, le opposizioni ce le facciamo noi, ma spunta sempre qualcuno o qualcosa che rema contro. E allora parte l'offensiva con una copertura di fuoco illimitata, i bravi giornalisti cominciano a dire con una sola voce che adesso tutto è in pericolo, il bilancio, lo spread e la terza legge delle termodinamica ( fa sempre effetto sui lettori), una cosa del genere dicono, è inconcepibile perchè, e qui si fa il silenzio, perchè rovina la nostra CREDIBILITA'. Pagare i pensionati è un atto eversivo di cui qualcuno dovrà rendere conto. Tutto questo ormai ci fa capire senza ipocrisie dove siamo arrivati: Un'alta corte sentenzia senza tenere minimamente conto della nostra "credibilità" ed ecco scatenarsi il putiferio! Ma perchè e per quale motivo avrebbero dovuto farlo? Chi ci ha portati al punto di dovere rendere conto ad ad altri dei nostri pensionati? Chi ha venduto la nostra sovranità? E per favore non tirate in ballo l'Europa , gl'ideali ed altre prelibatezze simili, perche quando si aderisce a qualcosa lo si fa in cambio di qualcos'altro. Noi in cambio cosa abbiamo ottenuto? Niente, solo l'obbedienza assoluta. Ma poi, ce ne dobbiamo fare una ragione, perchè questa banda di cialtroni li abbiamo eletti noi.

mercoledì 6 maggio 2015

Italian style

E così alla fine saranno i giornalisti a pagare. Non si può dire che abbia lasciato grandi rimpianti, diciamo che era un foglio senza notevoli pretese, ne grafiche nè di contenuti, abbastanza grigio nei commenti e nell'impostazione generale ma con alcune punte, rare per la verità, di ottimo giornalismo. Se vogliamo usare un aggettivo lo potremmo definire dignitoso, dove ci si sforzava di fare qualcosa di diverso e non sempre legato alle esigenze degli apparati dirigenziali che guidano il paese. Il giornale fallisce e la storia sembra finire lì, ma da noi non c'è mai limite al peggio e così per pagare i creditori, sparito l'editore, sparito il riferimento politico, restano... i giornalisti chiamati in prima persona a risarcire i debiti  per cause perse, simbolicamente ed, ahimè letteralmente. Fino adesso una cosa del genere si era vista solo nelle peggiori e più efferate dittature, mai, MAI, in un paese democratico, C'è ancora qualcuno che nega il cattivo momento della nostra libertà di stampa?

venerdì 1 maggio 2015

Rete in trappola

 Mentre i nostri piccoli giornali ci informano su piccole cose nel mondo succedono avvenimenti molto più interessanti e con pesanti ricadute sulla vita di tutti noi, uno su tutti: La Rete ed il suo controllo. Qui, almeno per quel che riguarda i canali ufficiali, se ne sa pochissimo e quel poco viene miscelato ad una quantità considerevole di banalità così da renderlo incomprensibile e lontano dai nostri interessi. Qual'è la situazione attuale? Chi detiene il controllo dei motori di ricerca? Cosa sono diventati i social network e chi li gestisce? Come vengono veicolati i dati e le informazioni? Qual'è il livello di protezione della privacy? Sappiamo poco o niente, accendiamo il nostro PC ed i nostri dati ed i nostri pensieri girano, vengono analizzati, sminuzzati, tali da essere utili a ditte, compagnie di assicurazioni, governi, enti vari, non sappiamo neanche a chi appartengano, non sono più nostri e non abbiamo su di essi nessun diritto di riacquisto: una volta condivisi non sono più reclamabili. Ciò riguarda anche la parte che teniamo per noi e che non dovrebbe essere alla vista degli altri, cioè mails, files, Pdf, documenti, cronologie, ricerche. I nostri foglioni preferiscono informarci sulle ultime dichiarazioni dell'ultimo sottosegretario che magari ci parla del problema del randagismo dei gatti