sabato 11 novembre 2017

Social e numeri

Uno dei grandi guru dei social network butta il sasso: Sono pericolosi. Sono programmati per essere pericolosi per la salute e la tenuta mentale degli utenti, succhiano tutto quello che possono e sputano l'osso. La favola che siano stati inventati per dare un'opportunità di parola e di dibattito alla gente si sta rivelando appunto una favola. Allora io ho qualcosa da dire, buona, cattiva, stupida, intelligente non importa. Ma se non trova l'utilità e la condiscendenza dei padroni dei motori di ricerca allegati al sistema il mio post rimarrà per sempre in uno scantinato, irricevibile e nascosto ai più. I social non sono fatti per metterci in contatto ma per far si che siamo noi a fornire loro dati, gusti, tendenze per prodotti da venderci. Monopolizzano o rubano il nostro tempo e la nostra attenzione per un like in più, per un misero commento, che guarda caso, quando stai per perdere la fiducia... arriva puntuale. Briciole, avanzi buttati con moderazione e raziocinio per farci stare attaccati al sistema. Adesso qualcuno ci dice che il tutto è stato costruito con abilità e grandi conoscenze chiamate anche algoritmi che analizzazano scandagliano la nostrà personalità e ne ricavano una montagna di denaro. Un piccolo consiglio è quello di seminare le nostre ricerce con tanti semi avvelenati in modo da mettere, per quanto è possibile, questo mostro fuori strada. Digitare le cose più strambe ed inusuali in modo far perdere il senno a questo Leviatano, nutrirlo con cibi sbagliati e fargli avere, almeno, dei forti mal di pancia. Possono prevedere, analizzare ma probabilmente ancora queste macchine inquietanti e mostruose non possono capire quando qualcuno le sta prendendo in giro. Per adesso

sabato 14 ottobre 2017

COMUNICAZIONE

Il mondo dell'informazione si sa è pieno di contraddizioni, veleni, campi contrapposti. Questo almeno è quello che succedeva fino a non tanto tempo fa, poi, da qualche anno tutto è cambiato. E' come se un enorme aratro avesse livellato tutto il terreno, dissodato e reso uniforme. Spoglio da qualsiasi ingombro, tutto lineare e con vista sull'orizzonte. Non ci sono più posizioni intermedie, di centro, estreme o moderate, niente di tutto questo ma solo una voce unica per qualsiasi argomento. Per andare sullo specifico ogni buon giornalista sa che su ogni argomento lui ha una sola posizione da esprimere, e solo quella. Guarda caso è sempre la posizione ufficiale, quella della grande narrazione, e questa posizione deve essere difesa ad oltranza,in molti casi, contro l'evidenza e la logica. Legge elettorale, vaccini, immigrati, pensioni, europa, euro, nessuno si deve permettere di andare oltre la linea tracciata, e se lo fa, cambia mestiere. Ogni tanto qualcuno muguna, balbetta qualche obiezione ma mai niente di serio, una posizione netta. Ogni tanto qualche argomento si aggiunge all'elenco e viene subito recepito nel modo giusto. Ultimo arrivato, fresco fresco è relativo all'alternanza scuola lavoro. Tutti a dire e ribadire che è una cosa buona e giusta e che nessuno si può permettere di metterlo in discussione per chè E' il progresso, e non possiamo farne a meno, Qualcuno che metta in discussione questo concetto di progresso, di studio e di lavoro così correlati non si trova, non c'è. Andare a mettere in discussione uno dei dogmi delle sacre scritture del neoliberismo è inconcepibile ed evidentemente, cosa da non fare. Vorremmo un giornalista alla Fantozzi, pazzo e con la rabbia negli occhi, che dicesse E' UNA BOIATA PAZZESCA su uno di questi argomenti. Uno, solo uno, di quelli firmano editoriali e scrivono sui grandi fogli

mercoledì 12 aprile 2017

CRONACHE DAL FONDO

SI aggira per i torrioni del castello con un passo veloce e sicuro, ma sembra inquieto,deve agire o no? Il Padre chiede vendetta, tremenda vendetta. Basterà un Def a riconquistare l'onore perduto?  No, sa già che il prezzo è più alto, ma questa volta non si tirerà indietro anche se ci sarà bisogno di più accise ed Iva. Chiede dei nemici ma il tenente gli dice mestamente che ancora non si fanno vivi, ma prima o poi arriveranno,ed è lì, in quel momento, che bisogna farsi trovare pronti. Più in là succedono cose altrettanto importanti, ma dalla fortezza arrivano solo echi attutiti. Igor sta per incontrarsi con Donald per un faccia a faccia che stemperi la tensione, ma la condizione è che lasci la Bassa, altrimenti ci potranno essere pesanti ritorsioni, ma una salama da sugo ci salverà da ogni pericolo. Wang ping è disposto a dare rifugio e protezione ma sinceramente non ci sembra il massimo, poche palme e mare non tanto pulito....Continua

giovedì 9 marzo 2017

Merenda libera


Il putiferio è scoppiato improvviso ed anche diciamolo inaspettato. La questione riguarda alcuni complessi scolastici nel bolognese dove il consiglio d'istituto ha votato, quindi anche con il voto dei genitori eletti, il bando di merendine e similari per i bimbi. Solo frutta e verdura. La misura forse è più vicina alla sensibilità salutista svedese che alla nostra ma è un tentativo, di correggere alcuni macroscopici sbagli nell'alimentazione infantile frutto di una pressante pubblicità e di modelli culturali che impongono fretta e trascuratezza anche in una scelta basilare come quella di dare da mangiare ai bimbi: Una merendina nello zainetto e via. Il genitore non deve scervellarsi più di tanto ed il bambino deve solo avere l'accortezza di scartare la plastica dell'involucro. Punto, tutto qui. Ma si è scatenato l'inferno. Gl'immancabili comitati di genitori hanno sostenuto che è una misura lesiva dei diritti dei bimbi e di tutti noi, che la merenda è libera e soggetta alle fluttuazioni del mercato, quindi nessuno può metterci mano senza passare per nemico della libertà d'impresa, che da lì passa il confine tra uno stato autoritario ed uno che tutela la concorrenza e la libera scelta. Ma la cosa ancora più sorprendente è lo schieramento compatto di media ed istituzioni a favore delle esigenze di scelte genitoriali, cioè della merenda free e senza limiti. Parole dure ed inequivocabili di condanna della delibera, senza se e senza ma. Ma il diavolo come sempre ci mette la coda e fa vedere ciò che gli altri non vorrebbero, cioè o una terribile amnesia o una rimozone da parte di chi fino a pochi giorni prima aveva bollato le iniziative dei genitori "autonomi" dai pasti ufficiali come velleitarie e pericolose per la salute dei bimbi. Lì si era difeso ad oltranza il menù istituzionale affermando senza mezzi termini che lì e solo lì, c'era la scienza e le giuste calorie necessarie ai cinni, ergo il pasto della mensa era ottimo ed abbondante, fare da sè una follìa che le istituzioni non avrebbero consentito di mettere in discussione anche un solo grammo della refezione. Adesso dietrofront, i genitori hanno ragione e vanno lasciati liberi di mettere nello zainetto quello che vogliono. No, c'è qualcosa che non va. Non è che per caso questa gente ha le idee un pò confuse?

domenica 5 marzo 2017

Se in una notte d' inferno un professore

Cosa succede nei cieli alti del messaggio e della comunicazione? Perchè ciò che è evidente in un giorno diventa l'esatto contrario il successivo o addirittura negli stessi momenti con altri contesti ed altri interlocutori? Si dice tutto e l'esatto contrario senza badare alla logica, confidando nella distrazione dei lettori evidentemente ritenuti incapaci di mettere in fila due concetti due eventi e di trarne conclusioni adeguate. Ma ormai il messaggio la comunicazione funzionano così: bisogna accetterli a prescindere senza andare troppo nel dettaglio come principi di fede. Ecco alcune perle. Quando arriva una lettera di sollecito dall'Ue diventa  obbligatorio per tutti i media passare in rassegna i mali della nostra economia, veri ed inventati, non importa: debito insostenibile, voragine previdenziale, spese fuori controllo. Poi il giorno dopo di fronte ad attacchi e difficoltà della narrazione si ritiene opportuno ribadire che invece le cose vanno bene e che stiamo uscendo dalla palude grazie alle misure adottate e che quindi non c'è da preoccuparsi. Ora è evidente che le due versioni provenendo dalla stessa fonte stridono ed esigono una spiegazione logica che di solito viene riassunta col concetto che tutto va bene ma bisogna fare di più. Tesi da sanguisughe, almeno fino a quando c'è ancora un pò di sangue da estrarre. Immaginate un medico che di fronte ad un malato stremato ed al limite delle sue capacita di sopravvivenza lo esortati e lo obblighi ad uscire per completare lo scarico di un autoarticolato pieno di sacchi di cemento. Dai che sei sulla buona strada gli urlano ma lui si riversa per terra e non si rialza più. Ingrato. C'è anche una terza versione. Il paese, noi, tutti quanti stiamo facendo il massimo un pò come nel finale della "Fattoria degli animali" ma i risultati non ci sono e non li vediamo: da 20 anni lo stato incassa molto di più di quello che spende, il sistema economico nonostanta gli attacchi spaventosi regge, i conti pure. Quello che ci tiene inchiodati  è l'interesse sul debito, quasi un centinaio di miliardi l'anno che siamo costretti a sborsare per rimanere dentro i famosi e famigerati parametri europei. Ma di queste cose, è meglio non parlare. Silenzio.

sabato 18 febbraio 2017

Tra Antigone e Medea

Si può amare così tanto un figlio fino a fargli involontariamente del male? Si può amare così tanto fino a non capire ed a non sentire niente, solo la voce del Re e delle sue leggi contro quelle del cuore? Non giudicare in questi casi è la cosa più giusta da fare. Tutte le felicità si somigliano ma le infelicità sono ognuna diversa dall'altra, ma cercare di capire aiuta, chi è perchè ci fa agire in un certo modo e non in un altro. Lei è una figura tragica, con delle solide certezze fatte di regole e doveri, che fa dell'integrità formale,  dell'essere dentro al contesto in tutto e per tutto una ragione assoluta, al di fuori della quale non c'è niente, solo il vuoto ed il caos. Il minimo scarto da questo contesto è visto quindi come una minaccia a se stessi ed agli altri. Che la terra sia lieve a questo ragazzo

giovedì 9 febbraio 2017

New's corporation

Chiamo l'idraulico per un guasto agli impianti. alla fine mi accorgo che ha fatto male il suo lavoro, non ha sistemato quello che doveva sistemare, cioè non ha fatto quello per cui era stato chiamato e pagato. Lui si offende e mi dice che si rivolgerà all'ordine degli idraulici per i miei rimproveri. Ma qui si tratta che tu hai fatto male e stai facendo male il tuo lavoro, punto. Niente da fare, lui si sente offeso e ribadisce il suo proposito di rivolgersi a chi lo rappresenta per maltrattamenti e lesioni gravi alla sua onorabilità. Fuor di metafora, questo è quello che sta avvenendo nel mondo dei media , italiani e non solo. A tutti coloro che li criticano loro rispondono che non possono essere attaccati perchè loro fanno sempre le cose giuste ed ogni rilievo nei loro confronti è una ferita alla libertà di stampa. Allora, cerchiamo di capire. Se io do rilievo ad una notizia piuttosto che un'altra, se ne ometto del tutto od  in parte i contenuti, se li modifico, se cito fonti non attendibili, se non smentisco notizie precedenti palesemente false, sto facendo un buon servizio per la libertà di stampa? Sto difendendo la democrazia? Ribadiamo che si tratta di rilievi e inesattezze od addirittura falsità certificate, facilmente verificabili, non punti di vista del lettore. Grandi penne, editorialisti, cronisti, intellettuali prestati all'editoria, non sarebbe il caso di cominciare a fare un pò di autocritica invece di appellarsi a cose fuori luogo? Se i giornali sono in picchiata nelle vendite, se la loro credibilità è a livelli infimi, è solo colpa di chi li critica o della scarsa qualità del prodotto che offrono?