sabato 25 luglio 2015

Eredità virtuale

Il futuro ci mette davanti a questioni inusuali. Immaginiamo un notaio dei parenti e un testamento, tutto sembra ovvio, normale e scontato,ma ad un certo punto fa la sua comparsa la richiesta che non ti aspetti, non si chiede agli eredi curare nutrire il gatto, vendere la casa o donare i libri ma di eliminare quella realtà virtuale che il soggetto ha lasciato in rete attraverso i social, i blog e quant'altro sia disseminato nel web. Già, sembra facile ma dopo un pò di tempo emerge l'amara verità:  E' quasi impossibile, ciò che facciamo in rete ha una vita quasi eterna, probabilmente girerà come i pezzi di satelliti in disuso, inutili ma ingombranti ed indistruttibili. Poi c'è la seconda questione, una volta ammassati e catalogati i miseri resti virtuali, a chi spetta il compito di decretarne la fine? Le grandi Major della rete hanno più volte ribadito che loro non possono e non vogliono eliminare niente, fanno già molte cose egregie e non, ma i becchini no, quello non è e non può diventare il loro compito. Come dargli torto?

venerdì 24 luglio 2015

La conversazione

A metà degli anni '70 uscì nelle sale un film intitolato la conversazione  del grande regista Francis Ford Coppola, forse il migliore ed il più intenso, dove si narra di un addetto ai servizi di sicurezza, uno spione per intenderci, che piano piano passa dal ruolo di indagatore a quello di indagato. Forse tutto avviene solo nella sua mente ma il processo è irreversibile ed il poveretto alla fine perde il senno e la ragione travolto dai meccanismi che lui aveva innescato pensando di essere nel giusto o più semplicemente nella norma. E' incredibile come certi film aprano 30 o 40 anni prima squarci sul mondo futuro e come poi la realtà sia peggiore di quella immaginata. Dunque una ditta con segretarie, fax e macchinette per il caffè si specializza in software da vendere ad apparati di sicurezza, stati, servizi più o meno segreti, sono programmi particolari, capaci di spiare pc e diavolerie varie di mezzo mondo, entrando nella vita delle persone e denudandole di tutti i loro piccoli e grandi segreti. No, dicono loro, lo facevamo solo con i farabutti, quelli che mettono in pericolo la nostra sicurezza, può essere, ciò che non si capisce è perchè queste cose venissero svolte da dei privati cittadini e poi rivendute ad apparati pubblici.Poi il colpo di scena: la ditta denuncia di essere stata derubata dagli hacker, talchè oggi i suoi micidiali programmi sarebbero in giro per il mondo senza più padrone e guinzaglio e potrebbero essere loro e tutti quelli che avevano accesso ai dati ad essere spiati per un micidiale effetto "reverse". Geniale!

giovedì 23 luglio 2015

Parole ,parole; soltanto parole ?

Un'importantissima legge in discussione nel nostro parlamento è sotto stretta osservazione, anche e non solo, per l'uso di due avverbi che ne stravolgono completamente il senso: Anche e altresì. Come è possibile che due paroline, poche sillabe, riescano a creare tanto clamore? Diamo un'importanza relativa agli strumenti del comunicare perchè appunto li giudichiamo solo apparati meccanici di cui ci serviamo, niente di più, utili per comprendere le cose e capire i concetti ma dimentichiamo che senza di essi sparirebbero anche le cose ed i pensieri che evocano dal momento che il mondo fuori di noi esiste solo se lo pensiamo e quando serve, lo mettiamo per iscritto. Facile dedurre che la lingua non è qualcosa di contingente ma un potente edificio creato negli anni che condiziona le nostre vite e le fa guidare da chi le parole le usa per i propri scopi e con tutta la forza che possiede. E' inquietante pensare che il nostro futuro può essere condizionato in maniera forse decisiva da due avverbi innocui e generici, come estrema difesa consigliamo di avere sempre a portata di mano un voabolario.

Brutti e cattivi

E' stato il sogno di dittatori grandi e piccoli, ci sono state guerre e milioni di morti. Avere popolazioni sedate e compiaciute di tutto quello che gli si toglieva, convinte che la miseria e la ricchezza debbano andare per conto loro e non incontrarsi mai, governi e parlamenti adeguati a tale scopo dal Manzanarre al Reno. alla fine lo scopo è stato raggiunto senza carri armati e bombardamenti, anzi. quasi col consenso totale della gente. Come è stato possibile? Se si guardano le classi dirigenti, i partiti al potere e gli schieramenti d'opposizione in tutta Europa si scopre qualcosa che fino a qualche anno fa poteva sembrare incredibile: sono intercambiabili, cioè se li sposti non cambia niente, non solo CDU e PSD in Germania ma anche socialisti e destre in Francia, in Italia, Spagna ecc. ecc. Se poi dovesse succedere che qualche gruppo "estremo" e fuori dal coro dovesse andare al potere si accorge a sue spese che è stata una fatica inutile, il buon Junker lo ha fatto capire: un paese non può condizionare tutti gli altri, che tradotto vuol dire, fate quello che diciamo noi o saranno guai. Uno schieramento con un programma vince ma poi  non può neanche decidere le aliquote dell'Iva perchè viene considerata una decisione eversiva nei confronti dei trattati firmati e della stabità dell'eurozona, per arrivare a tanto ci sono voluti anni ed altrettanti, se non il doppio, ce ne vorranno per liberarci di questa gente, ammesso che lo si voglia e lo si ritenga necessario.

martedì 21 luglio 2015

I giornali ed il metodo Goffo

Sicuramente è un personaggio con molte più ombre che luci, non sempre i fatti sono conseguenti di quello che dice e cambia amici e collocazione politica ogni volta che gli serve. Nè più più nè meno l'idendikit del 90% dei nostri politici in circolazione sia quelli di lotta, come si diceva una volta, che quelli di governo, ma si vede che il nostro ha qualcosa che lo rende indigesto, non è immediatamente identificabile col nuovo corso, non si annulla nell'immagine dei nuovi tartari destinati a fare tabula rasa dei vecchi apparati, ha infatti un grossa componente narcisistica che non gli consente troppe mediazioni: lui è lui col suo marchio riconoscibile e che non consente condivisioni d'immagine. Per mesi, anni,resiste a tutti i "consigli" ed a tutti gli aggiustamenti che la nuova situazione richiede a gran voce, a modo suo e con metodi che non sempre stanno dentro lo spartito, va, perde alleati ma non molla, finchè non arriva il colpo da "fine di mondo" come diceva il buon Stranamore,lo si accusa di qualcosa, attraverso un giornale, di cui non esistono tracce nei verbali ufficiali. Non è la prima volta e non sarà l'ultima, però colpisce la linea di fuoco di tutti i giornali che sparano a raffica con un solo commento: dimissioni. Sarebbe facile chiedere a questi artisti della penna: dov'è il vostro "garantismo"? l'avete dimendicato a casa? O funziona a giorni alterni? O peggio,si adegua ai padroni in carica?

mercoledì 15 luglio 2015

Lezioni di greco

La lezione è chiara, noi pensiamo di possedere il nostro passato ed il nostro futuro ma in realtà le cose non vanno mai  come pensiamo e vogliamo e non perchè siamo piccoli e neri ma perchè non abbiamo gli strumenti che ci consentono di dominare gli avvenimenti, le pinze ed i cacciaviti che creano il domani non sono nelle nostre mani. Se c'è un cambio di governo in vista pensiamo che la cosa migliore sia di dare il voto a chi dice basta e da un taglio netto al passato, decisione ovvia e scontata, ma adesso diciamo che io sono dall'altra parte e guardo quello che succede e può succedere. Ovviamente cerco di far vincere un mio amico, uno che salvaguardi i miei interessi, ma se ciò non dovesse succedere poco male: io posseggo il tavolo, le carte e guido comunque il gioco, osservo i movimenti antagonisti, valuto la loro consistenza e cerco il punto di rottura, metto in risalto le contraddizioni interne e faccio in modo che il movimento imploda da sè. In sostanza io posso giocare con più mazzi di carte ed a più tavoli senza che per questo si debba gridare istericamento al complotto. Facciamo un esempio,oggi i computer riescono a vincere sui più grandi campioni di scacchi perchè usano la forza dei numeri: mentre un maestro riesce a memorizzare 50, 60 mosse un computer può usarne 100.000. Detto in altri termini, qualsiasi situazione può essere prevista e neutralizzata, qualsiasi movimento ridotto in briciole o inglobato e digerito in men che non si dica

domenica 12 luglio 2015

Commedia greca

Il grande Nietzsche diceva che i nostri guai, i guai di tutta la cultura occidentale sono iniziati quando gli antichi greci sono passati dalla tragedia alla commedia, dagli istinti naturali alle regole imposte. Si può essere o no d'accordo con questa tesi ma ha una sua ragion d'essere anche ai nostri tempi, in una settimana infatti siamo passati dalla tragedia alla commedia o peggio alla farsa, dal popolo sovrano che decide il proprio destino alla commedia dell'arte in cui alla fine ciascuno si toglie la maschera e torna quello che in fondo era sempre stato, un personaggio, un modo di stare in scena, niente di più. Farsa, pura farsa. Un ministro fa fuoco e fiamme, convoca il parlamento, le piazze, indice un referendum, lo vince e poi va al tavolo delle trattative con le proposte della controparte prima rifiutate ed ora quasi tutte accettate. Come c'era d'aspettarsi queste proposte non bastano più ai creditori  che adesso dicono in coro " Noi vedere cammello" ed il cammello lo vogliono subito in sette giorni. In una settimana quella che era stata una grande vittoria popolare si è traformata in una mattanza, syriza quasi dissolto e la Grecia pronta a nuove elezioni. Solo una mente malata poteva immaginare una cosa del genere appena una settimana fa, eppure è quello che è successo e sta succedendo. La storia ci dirà col tempo e con i documenti che verranno fuori come sono andate le cose ma facciamo una cosiderazione, senza referendum tutti avrebbero accusato l'Ue di aver costretto un governo leggittimo a farsi da parte per facilitare l'accordo, così invece è il classico karakiri, l'autoannientamento che facilita, e di molto lo sviluppo della vicenda. Forse era già tutto scritto? Non proprio, molto spesso capita che ti ritrovi la palla della vittoria ad un metro dalla porta... e la butti fuori. Succede spesso

giovedì 9 luglio 2015

Corruzione(?)

Il grande saggio fa finta che lui non c'era e che in ogni caso la cosa non lo riguarda, si..beh..non ho visto niente ma poi che volete che sia, c'è un tizio che dice di aver venduto il voto ed il governo ma forse ricorda male. Non è la prima volta che assistiamo a questi strani stranissimi comportamenti tesi a minimizzare, negare ogni irregolarità quasi che a spaventarsi di più per eventuali conseguenze siano più le vittime che i colpevoli, roba da far venir giù mille commissioni d'inchiesta, mille dubbi: da chi e da che cosa siamo stati governati? Perchè questo comportamento prudente fino quasi all'omertà, questa paura malcelata, questo non detto evidente, quest'imbarazzo anche solo nell'affrontare l'argomento? Eppure il reato , ove venisse accertato definitivamente, è uno dei più gravi che possano colpire le istituzioni, l'alterazione fraudolenta di assetti istituzionali con lo scopo di cambiare la maggiornaza governativa, bazzeccole, quisquilie, che in altri paesi altrettanto democratici come il nostro sono puniti anche con l'ergastolo se viene dimostrato l'alto tradimento non con tre anni, già prescritti, come succede da noi. Qualcuno ci vuol dire cosa è successo in quegli anni? Chi governava veramente? Le larghe intese sono per caso iniziate molto prima di quel che sappiamo?

sabato 4 luglio 2015

Venezia luccica...

Il nuovo sindaco di Venezia è già all'opera e con un brio ed una voglia di fare quasi meneghina fa capire che con lui non si perde tempo, quindi via subito con le tante cose importanti da portare avanti. C'è da riorganizzare il servizio bibliotecario e con una visione geniale che unisce cultura e finanza non  parte dalle nuove acquisizioni ma dalle dismissioni, c'è un elenco preciso e dettagliato di libri da portare via dalle biblioteche pubbliche perchè ritenuti non idonei per una buona educazione dei giovani, via tutti i libri che parlano delle "differenze", si parla di libri per bimbi, favole, con colori vivaci non di manuali pedagogici, ma che hanno la colpa di presentare una visione diciamo complessa dell'identità di genere. Per questo periodo particolare che sta vivendo il nostro paese questa vicenda spiega se non tutto ma molte cose, si sono levate molte lacrime di coccodrillo per perdita del comune ma la verità è lampante: la nuova giunta è perfettamente in linea con i bisogni e le aspettative della maggioranza governativa, è come un patto di ferro, una cappa di piombo che viene calata sul paese, o noi o loro dicono non cambia niente, siamo sempre noi, la vera disgrazia sarebbe stata per tutti e due gli schieramenti la vittoria di Casson. Pericolo scampato, via coi brindisi e via con la pulizia culturale.
P:S Non hanno ancora detto cosa faranno dei libri sequestrati. Suggeriamo un bel rogo in piazza S. Marco.

mercoledì 1 luglio 2015

Cul de sac

La loro lungimiranza li ha portati davanti un muro alto ed invalicabile costruito con anni ed anni di dura austerity e con le rigide disposizioni teologiche del "libero mercato" come puro atto di fede, ma come nei migliori film il protagonista si ritrova un dilemma quasi irrisolvibile: qualsiasi soluzione arrivi comporterà la fine di quel progetto, a breve o lunga scadenza. Quando l'economia sembra prendersi tutto arriva la politica a riportare le cose in un ambito a lei più congeniale perchè la frenata in questo caso arriva da motivazioni puramente tattiche e militari, la Grecia NON può e NON deve lasciare la zona Euro come fa capire lo zio d'America, qualsiasi motivazione ordoliberista quindi deve essere messa da parte ed il rischio di un'uscita in massa dalla moneta unica ha un'importanza minore di una perdta strategica come il sud-est europeo in vista del prossimo imminente ed inevitabile scontro armato con la Russia, come a dire che alla fine le due anime occidentali, quella monetaria e quella militare a lungo alleate, in questo caso caso si trovano contrapposte. il loro realismo consiglierà di trovare una soluzione qualsiasi, ma per adesso, qualcosa dovranno lasciare sul campo. La troppa ingordigia li ha portati ad avere due linee d'interessi quando una bastava ed avanzava pure