lunedì 27 ottobre 2014

Toponomastica

Le strade non si toccano; se si guardano i nomi delle vie del nostro amato mezzogiorno si nota una tenacia commovente ma al tempo stesso un diverso modo di vedere e percepire il tempo. Ogni paesino ha una via dedicata ai vecchi re d'Italia, Umberto I,Regina Margherita, Vittorio Emanuele II e sopratutto III, niente e nessuno priverà queste località dei nomi loro amati sovrani ed in effetti nessuno ci ha mai neanche pensato perchè scatenerebbe una rivoluzione popolare incontrollata, tutto ciò  che è venuto dopo di loro ha per il cittadino meridionale un'importanza abbastanza relativa se non nulla, atteggiamento che ricorda quello del furbo diplomatico cinese che alla domanda sulle conseguenze della rivoluzione francese rispose che duecento anni erano pochi per dare una risposta

domenica 12 ottobre 2014

Le mummie cialtrone

 Il grande vecchio del giornalismo non è contento di come vanno le cose, dice e non dice, borbotta, ma dimentica che il ragazzo ( o presunto tale) è anche una sua creatura, allevata, nutrita e svezzata con cura amorevole tra le pagine del suo giornale fin dai tempi della caduta del primo dentino. Adesso si accorge che non è venuto su come sperava, è arrogante, maleducato e non rispetta nessuno (salvo uno).  Ci dice anche che per rimettere in moto il paese non bastano le riforme ma occorre tornare competitivi con aumenti di produttività, più prodotti, più merci con minori costi. Una domanda semplice semplice: per venderli a chi? E' chiaro che il problema principale per tutti i paesi industrializzati è diventato non sfornare più macchine ma trovare qualcuno che se le compri e poi ripetiamo per la miliardesima volta che da noi si lavorà già e da parecchio tempo più che altrove, ma evidentemente, non c'è più sordo di chi non vuol sentire ed è molto più semplice suonare sempre la stessa musica, semplificazioni, produttività, deregulation, privatizzazioni, ed a qualcuno piace sentirla cantare.

domenica 5 ottobre 2014

Taglia e scuci

Sono tornati! Gli Stanlio ed Ollio della rinomata ditta "taglia e scuci", gli inimitabili inventori dell'austerità espansiva, si proprio loro, ne sentivamo la mancanza perchè con loro un pò di buonumore è assicurato. Fanno parte di quella squadra dell'ossimoro così ben compatta e competiva da risultare preminente in tutti i media, abbiamo quelli  che l'aumento dell'età pensionabile aiuta i ggiovani a trovare lavoro, quelli che licenziando facciamo crescere l'occupazione, quelli che tagliando di quà e di là facciamo ripartire i consumi, naturalmente sono fesserie smentite da tutti gli economisti, ma essendo utili ad un certo modo di fare politica, vanno per la maggiore e sono diventate regole irrinunciabili, quasi delle tavole della legge. Verrebe voglia di rimandarli a scuola e costringerli a rileggersi i propri articoli; no, forse sarebbe troppo crudele.

sabato 4 ottobre 2014

Ombrelli in movimento

Certe volte basta solo mettere in fila i fatti, fare solo una nuda cronaca degli avvenimenti e tutto il castello di retorica e di menzogne costruito dai giornali, media e governi  interessati crolla miseramente. Ci dicono che le piazze parlano da sole e che da lì parte un vento di libertà, basta solo che non si oppongano alla globalizzazione perchè in tal caso diventano cattive ed è giusto prenderle a manganellate. Ma torniamo a quelle "buone" che vogliono solo cacciare i regimi cattivi, dopo le rivoluzioni arancioni, le primavere arabe, gli ombrelli cinesi, un bilancio sommario ci dice che sono servite, volontariamente o no, a rafforzari regimi già autoritari, a destabilizzare intere regioni, a creare governi fantoccio. Se oggi è possibile stamparsi e fabbricarsi l'ultimo modello Ferrari in casa, indirizzare pioggie o siccità su luoghi precisi, calcolare la produzione di soia dei prossimi cento anni perchè pensare che riempire o svuotare le piazze di mezzo mondo sia fantascienza? Spesso tra la nostra azione ed il pensiero che ne deriva si inseriscono molte molte cose le trascendono e le cambiano integralmente.