sabato 14 luglio 2018

BENITO CERENO

Quando la realtà è difficile da raccontare si ricorre alle favole e se il pubblico è adulto ai libri. Piccola premessa. Per tutti quelli che invocano la "libertà" di stampa, l'importanza dei giornali nell'indicare il giusto ed il vero, suggeriamo un'attenta analisi dei fatti e di come sono stati narrati. Dunque c'è il solito barcone e c'è la solita nave pronta ad accoglierli, ma la nave è piccola, piccolissima. Nonostante ciò ingaggia una lotta con la guardia costiera libica e si prende a bordo tutti i disperati, poi comunica subito alle autorità italiane che la situazione a bordo è molto critica, ergo, i migranti devono essere subito sbarcati o trasbordati. Domanda numero uno: Perchè, nonostante l'intervento libico hanno preso a bordo i migranti? Chi li ha autorizzati? Perchè? Adesso con concitati messaggi alle autorità italiane dicono di essere in pericolo e minacciati di morte se non fanno rotta verso l'Italia. la massa di disperati viene imbarcata su una unità militare. Se le cose stanno come dicono c'è di mezzo un reato gravissimo ma improvvisamente con la nave ancora in viaggio le versioni cambiano, si, ci sono stati spintoni e parole grosse ma nulla di più, in sostanza dicono non è successo nulla di grave. Delle due l'una: O c'era pericolo o non c'era, allora è procurato allarme. I media annacquano ancora di più la vicenda, alcuni giungono a dire che anche se ci sono state minacce ed un dirottamento i migranti vanno capiti e perdonati perchè non volevano tornare in Libia. Bum! Campioni di tolleranza e civiltà! Si potrebbero far loro rileggere le centinaia do occasioni in cui  la loro intransigenza è stata totale ed assoluta e solo per reati d' opinione. Che dire? Miserabili può bastare? La vicenda ricorda in modo impressionante quella del libro Benito Cereno di Melville, ma siccome viviamo in tempi di civiltà, hanno cambiato il finale

sabato 24 marzo 2018

PIANGONO E FONDONO

La parola d'ordine ufficiale è quella di fare presto perchè la nostra " Ingovernabilità" mette a rischio l'equilibrio di tutta l'europa. Questo è quello che passa nei media, nei giornali, nelle tv. Non possiamo permetterci lo stallo perchè i " Mercati" non ce lo perdonerebbero. Ma poi nei fatti, le cose vanno in modo diverso, molto diverso. Le consultazioni per formare o cercare di formare un nuovo governo inizieranno esattamente un mese dopo le elezioni, se tutte le altre scadenze e procedure del caso saranno state rispettate. Come senso dell'urgenza non c'è male ma non è finita perchè sono in atto tutte quelle modalità che fanno capire che in realtà non c'è molta fretta, anzi. Il motivo? Ce ne possono essere tanti, dal ricompattarsi al prendere tempo all'organizzare una guerra di logoramento ma uno in particolare viene sottovalutato. Nel frattempo( loro dicono) un governo c'è ed è nel pieno delle sue funzioni dal momento che non si è mai dimesso, cioè siamo andati a votare, la maggioranza si è dissolta, molti ministri sono stati bocciati nell'uninominale, non c'è più quel blocco di potere ma... noi andiamo avanti come se non fosse successo niente. Più passa il tempo e più le decisioni rimangono nelle mani di prima, con l'aggravante che non c'è un parlamento che possa votare, tutto passa quindi attraverso decreti ed atti governativi. Elementare Watson, in casi simili la transizione avviene con la gestione ordinaria cioè solo ed esclusivamente con tutte quelle modalità utili per la continuazione delle procedure necessarie alla gestione del presente, niente dovrebbe fatto o deciso all'infuori di tale limite ma le cose stanno andando in modo molto diverso con vari tromboni ed editorialisti che anzi incoraggiano tale comportamento.Non aspetttiamoci niente di buono per i prossimi mesi

sabato 17 marzo 2018

REALISMO MAGICO

Siamo tutti vittime e protagonisti in questa strana cosa cosa chiamata rete dove si diventa famosi per le scoregge con le ascelle o si perchè si parla di niente ma con un occhio di riguardo per lo slang giovanile. A decidere il nostro destino virtuale sembra sia uno (o più) algoritmi, giudici inflessibili, e, se l'opprtunità lo vuole, generosi. Dunque si parla di realismo, inteso come discorso del possibile contro l'impossibile, del fattibile contro l'utopia. Al centro di ogni discorso sul fattibile c'è sempre la SOSTENIBILITA'. Niente è reale se non sostenibile nei conti, due più due DEVE sempre fare quattro. A prima vista il discorso e l'approccio sembrano inattaccabili ma un numero che cos'è se non un'entità astratta, una nostra invenzione per renderci più semplice la vita? NO, ci dicono, i numeri hanno una vita propria, una propria essenza, non hanno bisogno di niente altro che della nostra fede in loro, assoluta, cieca, totale. Così da strumenti convenzionali sono diventati entità trascendenti con i loro dogmi, le verità rivelate e le pene per i miscredenti. Non credi alla rivelazione, pensi che un numero sia solo il riflessodi una condizione posta a priori? Pensi che i numeri, come tutte le invenzioni umane siano manipolabili? Meriti l'inferno, cioè la scomparsa da ogni canale comunicativo

mercoledì 14 marzo 2018

CORO DI ANGELI

Improvvisamente, tutti insieme, nello stesso giorno e usando tutti le stesse parole,nei giornali viene fuori il problema dei giovani. Ci si aspetterebbe un'analisi completa delle cause e dei rimedi. Niente, scordatevelo. Non una dissipazione di ricchezza del paese da parte di una o più classi dirigenti al governo del paese in questi anni, non una una mancanza totale di programmazione economica che ha distrutto un sistema produttivo tra i più grandi al mondo, non una subordinazione a direttive europee suicide (per noi beninteso), non una preferenza all'autocoservazione dei gruppi dominanti a scapito dei bisogni collettivi, no, niente di tutto questo: la causa è nell'egoismo dei padri che hanno preteso ed ottenuto pensioni dignitose che non li facessero morire di fame, ora queste pensioni, dicono lorsignori, rischiano di compromettere il futuro dei giovani. Inaudito quello che hanno ottenuto questi vecchi e fuori da ogni controllo razionale. Perchè non hanno preteso di razzolare nei cassonetti e di fare la questua invece di rubare il futuro ai loro figli? Che dire ? giornalismo d'accatto e giornalisti a la carte, pronti per ogni battaglia giusta e sacrosanta. Sopratutto se la prima nota del coro, quella che serve per l'intonazione del canto viene dall'alto

martedì 6 marzo 2018

DOPO IL DILUVIO

L'operazione salvataggio è riuscita quasi in pieno. Sotto il diluvio hanno serrato le file, liberati gli ormeggi si sono affidati alla buona sorte, e si ritrovano adesso quasi tutti, sani e salvi in mare aperto dentro l'arca che hanno saggiamente costruito prima. L'arca è inutile negarlo si chiama "Rosatellum" ed ha impedito che:
Scattasse il premio di maggioranza
La prima forza politica potesse assumere il ruolo di leader nelle consultazioni
Che si potessero formare allelanze eterogenee
Che la classe dirigente al potere venisse annientata. Grazie al proporzionale infatti si sono salvati quasi tutti i big sebbene sconfitti pesentemente nell'uninominale
Che dire? Un'operazione da manuale, quasi da protezione civile. Una volta tanto lode al merito, non avrebbero potuto fare di meglio per autoconservarsi e proteggerersi. Una volta verificata l'impossilità di qualsiasi maggioranza, fermeranno l'arca nel porto più vicino e scenderanno uno ad uno per ripopolare la terra con il loro verbo. Elementare Watson

giovedì 8 febbraio 2018

STABILITA'

Il nostro modello di democrazia ha circa 200 anni, poco più poco meno, e li dimostra tutti. Nata come strumento di integrazione, cultura del futuro, progetto, ideali e riscatto dei più deboli è via via diventata altro. Il buon Churchill diceva che era il sistema peggiore di rappresentanza, esclusi tutti gli altri.Ci è andato molto vicino ma non immaginava certo la deriva degli ultimi trent'anni, altrimenti ci avrebbe pensato un pò prima di dare quel giudizio. Cosa è successo negli ultimi decenni? Da impulso progettuale, immagine del futuro, la "democrazia" è diventata fotografia del presente, gestione dei processi in corso ed eventualmente blocco dei medesimi ove diventassero minacciosi per la " Stabilità". Il tutto ammantato da frasi Orwelliane sul cambiamento, sullo sviluppo e sulla fiducia nella scienza e nel progresso ma con l'occhio sempre vigile a bloccare ogli possibile spiraglio di novità foriere di minacciare lo status quo ed i rapporti di forza presenti Si vota, si va a votare ma, tengono a farci sapere i media, le grandi penne, le forze politiche,di destra, di sinistra, di centro, di governo e di opposizione che chiunque vinca non si può fare un granchè fuori dai limiti del possibile. Possibile stabilito virgola per virgola, dalla grandezza delle mele alle tasse sui sacchetti da trattati internazionali. La cosa impressionante che tutti i convitati accettano questo stato di cose ed anzi facciano di tutto per rassicurare gl'interlocutori europei o mondiali. Allora, cari signori, se la politica può fare niente o quasi per delineare un futuro diverso dall'attuale, che poi è il fine principale della politica,per cosa ci chiamate a votare? Per quale modello di società che non sia questo?

martedì 6 febbraio 2018

IMPRONTA

Due interviste a poca distanza l'una dall'altra ci fanno capire molte cose. Come diceva Sherlock Holmes la verità sta nei particolari più semplici, che guarda caso però sono quelli che scartiamo subito. Due signori, due uomini tra i più ricchi del mondo e tra i più potenti ci dicono a distanza di pochi giorni le stesse cose, ci danno la stessa visione del mondo. Può essere, perchè non dovrebbero farlo? Ma il punto strano è che questa loro visione del mondo del futuro del presente è la stessa, quasi un calco, una stampa di precisione, del pensiero mainstream riportato giornalmente dai media, dai governi in carica, dalla classe politica quasi in toto e dai gruppi dirigenziali al potere ovunque. Una virgola in più od in meno non c'è. Elogio della globalizzazione, delle riforme in corso, della necessità di OBBEDIRE alla scienza, della necessità della libertà e dei controlli, della filantropia come alternativa al welfare, apertura totale dei mercati del lavoro come segno di civiltà ed integrazione. Questi due si sono fatti influenzare dalla politica e dai media? Improbabile, molto improbabile. Può essere successo il contrario

lunedì 5 febbraio 2018

NOTIZIE DAL FONDO

Si, indubbiamente erano delle urla, schiamazzi che improvvisamente inondavano la tranquillità delle prime ore del mattino. Poche indagini e la provenienza è accertata con sicurezza e precisione: provengono dalla radio. Poche cose possono essere disturbanti come la rottura di antiche e consolidate abitudini, la voce del cronosta che legge e commenta con calma gli argomenti e le notizie del giorno, analizza i fatti più importanti e risponde alle argomentazioni degli ascoltatori, ottimo servizio reso alla comunità, di cui non potremmo mai ringraziare adeguatamente gl'ideatori. Le urla vengono da una radio vicina che secondo le migliori intenzioni dovrebbe prepare i ragazzi ad una giornata allegra e piena di vitalità, niente, cerco di minimizzare gli effetti di questa inondazione di suoni inarticolati, giro la radio in tutte le direzioni, ma, niente, il frastuono aumenta. Poi, improvvisamente, la calma, e riprendo l'ascolto del mio simpatico cronista che con voce sicura ma dai toni soft ripete che è tutto sotto controllo e non c'è da preoccuparsi più di tanto, che le cose vanno bene, sempre meglio, ma non bisogna abbassare la guardia perchè i distruttori di rendite e ricchezze, cioè, se non lo avessimo capito, del nostro livello di vita e del nostro benessere sono sempre in agguato. Pensioni? guardiamoci da chi vuole aumentarle o posticipare l'uscita, incoscienti che minacciano il futuro nostro e dei giovani sopratutto. Salari? Vanno bene così per rendere competitivo il paese, aumentarli? Pazzi solo a proporlo, ma certa gente si rende conto che dobbiamo tutto alla nostra credibilità ed alla fiducia che i mercati nutrono nei nostri confronti? Welfare? Tagliare, tagliare, è quella l'unica cura possibile e da mettere in pratica il più presto possibile. Poi si lancia in una analisi imparziale dell'utilità dei trattati internazionali, dei benefici e dei costi, utili alla nostrà solvibilità senza la quale saremmo soli e poveri. Si, sembrano spese insostenibili ed inutili, ma non è così, ripete con voce suadente, sono invece il termometro della nostrà affidabilità, cioè, sono soldi spesi bene, anche se a prima vista non sembra. Ma sono solo percezioni sbagliate di cui ci dobbiamo liberare al più presto. Poi improvvisamente arriva la botta, prevista ma temuta: LE RIFORME sono l'unica soluzione ai nostri problemi, rifiutarle vuol dire andare contro la modernità. E' una specie di legge di Murfhy, io ti faccio un elenco di cose e poi ci piazzo le rifome, ineludili e necessarie. Ho il mal di stomaco, sono in pessimi rapporti con i miei capi? Il mio gatto usa di tutto meno che sua lettiera? Colpa della mancata attuazione delle riforme. Un'idea s'insinua nella mia mente, malsana quanto si vuole ma istintiva, giro la manopola della radio e cerco di sintonizzarmi in direzione dei versi animaleschi delle risate immotivate e delle stupidaggini assortite. Mi da un senso di liberazione e di sicurezza