venerdì 31 gennaio 2014

Social network con fiori e gattini

Piano piano le grandi steppe della rete vengono recintate, regolate e controllate. Come funzionano i grandi social network? Provate ad immaginare di avere un telefono da cui potete parlare con chiunque ma da cui ricevete solo chiamate selezionate da altri, oppure immaginate una macchina bellissima, accessoriata, ultimo modello che però può circolare solo su strade delimitate e circoscritte da altri, ecco questo è più o meno quello che succede con Twitter, facebook, google+ e via dicendo. L'accesso è libero, democratico ma i contenuti no, vengono selezionati, se  il caso o la necessità lo richiedono sospesi in quel limbo nebbioso in cui tutto si perde. Sicuramente tutto viene fatto secondo i codici d'accesso, neanche una virgola deroga da tali norme, quindi tutto regolare, ma il punto è: chi li ha mai letti veramente nella loro completezza questi codici? Pochi, pochissimi perchè di difficilissima comprensione, forse solo espertissimi giuristi  riescono a decifrarli e smontarli dando loro un senso, gli altri si arrangino.

martedì 28 gennaio 2014

FMI

Il d.g. del fondo monetario internazionale, la signora Cristine Lagarde, in un comunicato afferma che il problema di eurolandia è la disoccupazione, la soluzione è la crescita. La gente spende meno, le industrie producono meno e ciò crea una spirale recessiva. E qui veniamo al punto cruciale, cosa bisogna fare per uscire da questa situazione? Il dottor Purgone aveva sempre un'unica ricetta per tutti i mali, di qualsiasi natura essi fossero e da qualunque causa provenissero: una serie di purghe e clisteri che ripulissero il paziente e lo portassero alla guarigione, qui il ragionamento non cambia di molto perchè si chiede in primis, un risanamento del debito, una rimodulazione fiscale e una redistribuzione delle risorse in chiave di accumulazione, diamo più soldi, tanti soldi solo a chi li ha già e li sa sfruttare, gli altri si arrangino

lunedì 27 gennaio 2014

L'incontinenza dei vecchi giornalisti

La vecchiaia è sempre una brutta cosa, ci fa perdere capacità, lucudità, memoria,attitudine a far bene il nostro mestiere. Capita così che una schiera di venerandi giornalisti prendano delle cantonate incredibili senza neanche accorgersene. Abbiamo il grande vecchio, il liberal, il fondatore, ormai in preda ad un delirio senile incontrollato, poi c'è l'esperto giurista che non ricorda più le date ed i riferimenti e quindi dice cose prive di senso: Il referendum del 91 NON abolì le preferenze ma le RIDUSSE da tre ad una. Dire che da quella votazione non esistono più nella nostra legislatura è un FALSO colossale. Per quel che riguarda la sparizione dei partitini si può obiettare che , sempre ammesso che lo si voglia considerare un fattore positivo, i gruppi eletti col maggioritario sono diventati 4 o 5 in tutto ma... dopo pochi mesi implodono e diventano 10 15 e oltre, quindi il problema è a monte e non in questa o quella legge elettorale. Che l'ospizio vi sia lieve

sabato 25 gennaio 2014

Giornali venduti e giornalisti comprati

L'ascoltatore chiede secco alla giornalista il suo parere sull'aumento costante del debito e sulle ridicole motivazioni delle privatizzazioni. Lei fa hum.. beh, cioè se, ma, poi dice che il problema è la distanza e va avanti per dieci minuti con interazioni, pause, suoni gutturali senza minimamente dire niente di intellegibile all'orecchio umano. Provo ad interpretare, forse si riferiva alla distanza della terra dagli altri pianeti ed agli influssi che ciò provoca, o forse si riferiva alla distanza bergmaniana, al silenzio di Dio oppure alla distanza come calcolo infinitesimale. Gentilissima e brava giornalista, per favore, ce lo spieghi e non ci lasci nel dubbio che lei non  voglia esporsi troppo, con i bambini che crescono e le spese che aumentano

mercoledì 22 gennaio 2014

Bad boys

Il grande vecchio ha sfornato l'ennesimo film che ci parla del mondo dei brokers, dell'alta finanza, di blue chips , di imbrogli, legali e non. Ma non è un film alla Oliver Stone o tantomeno alla Michael Moore perchè ad un certo punto sembra che si rifaccia ai suoi vecchi personaggi,  il film non è una denuncia sociale e politica ma un proseguimento di quella descrizione dei meccanismi di ascesa e caduta che ha interessato tutto il cinema americano negli anni ottanta. In alcune sequenze, per esempio quella dello sballo collettivo, sembra di essere in una scena di Scarface, dove c'è un Al pacino sconsolato che riflette con la sua compaglia di zombi sul senso della vita e dell'inutilità di trovarvi una giustificazione: ma c'è di più perchè in altri punti sembra di vedere easy rider o Stones in exile. Tutta la voglia di libertà, di trasgressione, di abolizione delle regole, dei vincoli, della felicità come godimento senza limiti sono stati trasferiti nel mondo dorato della finanza, sono loro i nuovi Hyppies, sono loro che hanno portato a compimento il sogno dei ragazzi degli anni '60

domenica 19 gennaio 2014

L'informazione in mano a dei criminali?

A che punto siamo con l'informazione? Partiamo dal fatto più eclatante. Siamo stati ad un passo dalla guerra perchè un dittatore sanguinario, ci dicevano, aveva avvelenato con i gas migliaia di concittadini e quindi andava punito. NON era vero niente, erano tutte falsità perchè i gas, lo si è accertato inequivocabilmente, li avevano lanciati i ribelli, ma di questa svolta non siamo stati informati adeguatamente, anzi, per niente, silenzio oppure una noticina a pag. 20. Ma aldilà della facile dietrologia, chi è che gestisce il flusso di notizie, le seleziona e le pubblica? Lasciamo perdere la favola che le notizie trovano lo spazio da sole secondo la loro importanza perchè è una fesseria colossale, l'importanza VIENE data  secondo una gerarchia di priorità che non sono quelle classiche , ufficiali, che ci propinano ma secondo le necessità della governance mondiale, il modello imposto e le misure da adottare per farlo digerire senza tanti contraccolpi sociali e politici. Se veniamo alla nostra maleodorante stampa nazionale il concetto risulta ancora più chiaro: I cardini ,i puntelli che reggono tutte le prime pagine sono selezionati e precisi, mirati cioè a definire una realtà preconfezionata fatta di "stabilità", "riforme", "ripresa", "debito da abbattere", "giovane segretario", "pacificazione", "competitività". Non si trova altro. Qualcuno sa quello che succede alla camera? Le mozioni presentate dalle opposizioni? I loro contenuti? Non esiste un'opposizione perchè è stata rimossa dai media, puoi trovare le prime 10 pagine del giornale, quelle che per intenderci contengono tuttto il "pastone " politico della giornata senza che sia citato neanche una volta Il M5S, ci dicono che vogliono fare la riforma elettorale condivisa ma poi se la giocano e spartiscono fra di loro senza minimamente coinvolgere "gli altri" scomodi e cattivi. Farebbero poca strada senza questa poltiglia immonda che li copre, li loda, li incensa a prescindere. Hanno gridato entusiasticamente all'unisono per l'accordo elettorale bipartisan ma son guardati bene dall'andare nello specifico, perchè altrimenti avrebbero svelato la truffa, cioè i due macigni della corte cost. liste bloccate e premio di maggioranza non solo non vengono rimossi ma vengono lasciati quasi inalterati. Ecco il motivo per cui in otto anni la legge non è cambiata: faceva comodo, e fa ancora comodo, così, senza troppe modifiche. Ma questo, naturalmente, non si deve dire e tantomeno scrivere.

sabato 11 gennaio 2014

Il dubbio

Succede che ci vogliano 4 anni per decidere ed accertare che le firme per la presentazione delle liste elettorali regionali erano false. I diretti interessati hanno detto che faranno ricorso,quindi avremo una decisione definitiva a legislatura finita. Siccome il problema non è nuovo ci si chiede perchè nessuno lo voglia risolvere definitivamente, basterebbe poco, molto poco, solo un pò di buona volontà: Un mese prima delle elezioni gli eventuali firmatari delle liste si presentano all'ufficio elettorale muniti di un valido documento d'identità ed un messo comunale certifica. Sarebbe troppo semplice, ma allora viene il dubbio che tra finte urla, liti e minaccie di ricorso alle piazze, tra le nostre forze politiche si sia instaurata una specie di pax o un patto scellerato che dir si voglia che li fa andare avanti di pari passo, una specie di divisione del territorio. questo a me, questo a te, e non pestiamoci i piedi, un volemose bene sussurrato, come quegli amori tenuti nascosti ma che alla fine sono di dominio pubblico

venerdì 10 gennaio 2014

Dizionario del giovane riformista

Il lessico e le parole cambiano in continuazione, cambia il loro significato e i loro modi di percezione, dell'identità di chi ne fa uso. Prendiamo in esame  i due termini conservatore e riformista. Per molto tempo la distinzione è stata chiara: da una parte blocco e chiusura e dall'altra aspettative e speranze, progetti e sopratutto diritti universali contro le politiche "umanitarie" dell'una tantum e dell'elargizione caritatevole. Adesso un micidiale fuoco incrociato fatto di economisti da discaunt, giornalisti con famiglie a carico, politici immarcescibili ci dicono che no, non è così, perbacco. Siamo rimasti indietro perchè le cose sono cambiate ed il vero riformista è colui che taglia tutto: diritti, salari, pensioni, allunga le mansioni e le ore di lavoro perchè solo così si è moderni ed al passo coi tempi,quindi, chi non vuole smantellare le conquiste di un secolo di lotte, perchè quelle cose non ce le ha regalate nessuno, viene considerato un "conservatore" che non sta la passo coi tempi e che  per giunta ruba il futuro ai giovani. Ora questa secondo me, è la più grossa cialtronata in assoluto. perchè se c'è una cosa primaria  da lasciare in eredità alle nuove generazioni sono proprio i diritti. Ma si sentono solo applausi scroscianti da claque prezzolata e falsità galattiche. Il Job act del quarantenne  definito sempre "giovane", sarebbe una novità assoluta e sarebbe una cosa di sinistra. Non è una novità o un parto del suo geniale cervello ma è è una misura sperimentata da anni in Germania,risultati? Flessibilità, bassissimi salari e precarietà a vita. A loro serve per abbassare la domanda interna e non redistribuire la ricchezza accumulata con il boom dell'export, da noi servirà solo ad istituzionalizzare la miseria

domenica 5 gennaio 2014

Odissea felina

E' arrivato da noi stanco ma fiducioso, qui inizierà per lui una nuova vita con montagne di croccantini e morbidi divani su cui ronfare. Ogni tanto la cronaca ci offre motivazioni e narrazioni fuori dagli schemi codificati, merito di una caparbia bambina che non ha voluto abbandonare il suo micio e se l'è portato con sè nel lungo e pericoloso viaggio in mare. Per favore, risparmiate a questo nuovo compatriota le lunghe permanenze nei centri d'accoglienza, i moduli, gli esami d'italiano.

venerdì 3 gennaio 2014

Cani da riporto

C'era tanti anni fa un personaggio televisivo che prendeva sberle in continuazione ma essendo brutto non suscitava nessuna partecipazione, solo ilarità.  Lì, in quelle gag's era stato messo a punto il linciaggio mediatico come lo conosciamo noi adesso: tutti addosso e nessuna possibilità di replica perchè appena dice "ah" ricominciamo con le sberle e lo accusiamo anche di essere arrogante, fazioso, alterato mentalmente ed inadatto al ruolo. Se vuoi fare carriera, vuoi continuare a scrivere, ti devi adeguare e seguire la corrente, quindi, un articolo al giorno in cui dici che fanno puzza, hanno le pulci e stanno portando il paese alla rovina per la loro incapacità di accettre suggerimenti. Una brava giornalista è stata riportata a nuova vita, cioè la prima pagina del suo giornale con un solo piccolo vincolo: deve scrivere solo ed unicamente del capopopolo, presentandolo nelle situazioni più ridicole possibili, poi una foto suggellerà la sua faccia sconvolta e fuori di senno, come a volerci dire ed a suggerirci, ma come si fa a dare retta a gente simile? I cani non attaccano mai in gruppo senza motivo, e quando lo fanno hanno due motivazioni, o perchè hanno fame o perchè gli è stato ordinato di farlo. Qui probabilmente per tutte e due le cose assieme

giovedì 2 gennaio 2014

La scoria siamo noi

Grandi titoli, elogi, soddisfazione, i servi in queste cose non devoro mai essere avari, ma poi viene fuori qualcosa che li costringe a slalom interpretativi fuori da qualsiasi logica umana, che li portano su una strada cieca, tanto che alla fine ammettono: è giusto così, senza se e senza ma. Punto. Per recedere dagli affitti d'oro lo stato ha sei mesi di tempo, ma deve dare anche un preavviso di sei ai proprietari. Ricorda molto il famoso comma 22. Aldilà dei giudizi, dell'arroganza, emerge ormai la miseria umana di questi nostri rappresentanti istituzionali, sanno di non contare niente, di essere dei numeri in mano a lobby, finanza e banche,e candidamente lo ammettono, ma che cosa volete da noi? Che cosa dovremmo fare? Basta un minimo dissenso e torniamo quelli di prima, senza carrozze e servitori, volete questo? Non possiamo e non servirebbe a niente. E' una classe di falliti che non hanno più neanche la forza e la dignità di mentire, vanno avanti così, senza speranze e senza futuro, oggi è oggi, domani vedremo. Ma sono stati messi lì per progettarlo questo futuro, per programmarlo ed indirizzrlo verso il bene comune. Ma evidentemente, nessuno li ha informati al momento della candidatura Ci sono dei film, pochi per la verità che mettono a nudo questo mondo fatto di frustrazioni, ambizioni troncate sul nascere, risentimenti e tanta tanta confusione d'idee. Più che di un premier hanno molto più bisogno di uno psicologo

mercoledì 1 gennaio 2014

Piccola storia ignobile

Anno nuovo e aria nuova in cucina, niente più musi lunghi, gente che vede solo nero e via con le nuove ricette a base di rancidi avanzi fatti passare però per squisite prelibatezze. Spazzare via ogni forma di dissenso, presentare, un paese unito nella certezza di un futuro radioso, accettazione incondizionata e sincera di tutte le strategie economiche adottate dalla "governance", via da giornali e tv ogni riferimento ad eventi contrari alla narrazione in corso, non ci deve essere più posto per la gente che si brucia davanti al Palazzo, per la disperazione e la miseria incombente semplicemente perchè "stiamo aggangiando la ripresa", perchè " il debito si è stabilizzato". Fandonie, aria fritta non surrogata da NESSUN dato reale: la disoccupazione è ai massimi dal dopoguerra, il debito è arrivato al 136% ed il nostro sistema industriale semplicemente NON c'è più. Dei cittadini fanno dei manifesti con i volti dei paesani che hanno perso tutto con l'alluvione e li mettono in mostra nelle strade e nelle piazze, volti sobri e senza lacrime  mostrano qualche oggetto che hanno salvato, niente retorica o fiaccolate di rito ma solo una formidabile testimonianza di dolore e compostezza. All'alba tutti i manifesti erano già stati rimossi. Di cosa hanno paura questi signori asserragliati nei luoghi del potere? Pensano veramente di potere nascondere ancora a lungo la verità?