domenica 24 novembre 2013

Tecnica e controllo sociale

Fino a pochi anni fa avveniva tutto dentro i luoghi di lavoro, lotta e controllo sociale, tutto era integrato in un uno spazio preciso, definito e le forze in capo erano chiare e distinte. Per chi entrava in fabbrica era difficile sfuggire al suo destino, gestito e controllato da forze molto più grandi di lui, poi... il lavoro è evaporato, sono scomparsi i grandi siti industriali, sono scomparse le identità di classe ed il controllo si è spostato fuori grazie alla vittoria assoluta e senza condizioni del modello individuale hobbesiano, l'uno contro tutti, l'homo aeconomicus il cui unico diritto inalienabile è la proprietà ( nella maggior parte dei casi, degli altri).Il modello liberista ha vinto convicendo le persone che quelli non erano guinzagli ma eleganti monili da esibire con orgoglio

venerdì 22 novembre 2013

Era già tutto previsto

Il rappresentante di un'improbabile opposizione, stiamo parlando della lega, fa, un'ipotesi: E se i nostri attuali governanti stessero lavorando per il re di Prussia piuttosto che per la nazione che rappresentano ed in cui sono stati eletti? Può sembrare un'ipotesi assurda, ma astraiamoci per un attimo dalle contingenze e dalle fesserie del momento, qui, si sta portando avanti, ostinatamente e diremmo noi, ottusamente una politica di DEINDUSTRIALIZZAZIONE forzata, si riducono le risorse del paese, si vendono le sue ricchezze , si blocca qualsiasi tentativo di riattivazione della domanda, si creano delle disparità sociali e si continuano a fare regali a banche e finanza. Una volta si faceva la domanda di rito: A chi giova? Già, a chi giova? Anche se cercano di nasconderlo tutto questo  è già successo in Argentina, stesso copione, stesse bugie, stesse meschinità, ed i risultati li abbiamo visti tutti.
PS: Chi sarà il primo che scapperà in elicottero?

giovedì 21 novembre 2013

Notizie fresche

Abbiamo finalmente delle informazioni di giornata, fresche fresche e come tali vengono diffuse dai media con il solito tono da indignazione a comando. Quando questi signori delle notizie vengono chiamati cialtroni non è mai per caso e mai senza un motivo, dunque, improvvisamente ed all'unisono parte la campagna per difendere la "terra dei fuochi", tutti i giornali si accorgono del disastro e urlano la propria rabbia per il crimine. Lo spunto viene dato loro nientemeno che dalle dichiarazioni di un pentito, dichiarazioni però rilasciate più di vent'anni fa! Perchè se ne accorgono solo ora? Perchè è suonata la campanella e tutti hanno fatto il loro compitino? Non ci sono risposte certe ma ipotesi e dubbi si, tanti. La filosofia del buco prevedeva di scavare, buttare l'immondizia tossica, ricoprire, costruirci sopra una strada o delle case e andare a cercare un'altro buco per ricominciare, pensavamo ottimisticamente che la cosa finisse lì, ma quando c'è il genio si rimane tutti indietro. E se dopo aver avvelenato tutto e tutti questi signori del crimine pensassero di fare un'altro pò di soldini con la bonifica?

mercoledì 20 novembre 2013

Tromboni di stato

Solito copione, tragedia, lacrime, discorsi, promesse, funerali e poi dimenticare tuttto dopo due giorni, mai , mai, un'analisi seria e certificata: da dove è arrivata la montagna d'acqua? Perchè tutta lì? Sono evidentemente domande pericolose ma conseguenti a certi modi di gestire e utilizzare il territorio. L'acqua di solito viene dall'alto, dalle colline, dalle montagne cementificate, asfaltate che non assorbono più niente e che talvolta mandano già tutto in maniera rovinosa. Perchè nessuno  ha messo un freno all'edificazione selvaggia delle colline? Perchè si pensa di rimediare alla collera dei fiumi alzando gli argini? L'acqua infuriata non vede limiti e non vede ostacoli alla propria forza e quindi tutto ciò non fa che aumentare i danni perchè tu alzi alzi ma alla fine le acque un punto debole lo trovano sempre e sfondano allagando le città. Una parola ormai desueta come birichino, perdincibacco è aree golenarie, le uniche che potrebbero risolvere il problema ma bisognerebbe ripulire i fiumi dai capannoni, dalle villette, dai condominii attaccati alle rive. Il solo pensiero perà atterrisce i nostri rappresentanti, è più comodo( elettoralmente) alzare gli argini.

martedì 19 novembre 2013

Silenzio in rete

L'assalto è già iniziato ed i risultati cominciano a vedersi. Ci si era illusi, come sempre succede agli inizi, che la rete avrebbe cambiato il mondo, ci avrebbe resi tutti più liberi, più informati, consapevoli, ma le cose stanno andando in un altro modo perchè (dal loro punto di vista) non si può lasciare in mano a dei bambini qualcosa che possa fare loro del danno. Guardavo il più grande canale informativo del pianeta cioè you tube e.... è sparita l'informazione, non ci sono più video che testimoniano subito, quasi in diretta, quello che sta succedendo, solo spezzoni di qualche secondo o vecchi filmati di vecchi avvenimenti, il nuovo non c'è più, o almeno non lo trovi. Trovi il ragazzo che scoreggia, la ragazza che spiega come struccarsi in fretta, il tormentone del momento ma le notizie no, quelle non ci sono più. Ed il sospetto che non siano solo politiche commerciali viene dai progetti di regolamentazione e di accesso alla rete in discussione nei vari parlamenti, tutti concordano sull'opportunità di una stretta che (dicono loro) tuteli i minori, il diritto d'autore e le leggi, troncare e sopire va ancora di moda solo che adesso si chiama pulizia del web, eliminazione istantanea di tutto ciò che vi circola di sgradito al pensiero unico della stabilità

lunedì 18 novembre 2013

Il divenire stando fermi

Una brava e preparata giornalista , ad una domanda di un ascoltatore, che dice la sua su ciò che ci sarebbe da fare, risponde che siamo in emergenza e quindi certe posizione, certe vie,anche se giuste, ci sono precluse, pena la rottura della fragile stabiltà del momento. Punto. Ancore gettate in pieno oceano, senza nessuna terra in vista, questa sarebbe in sostanza la loro idea del divenire alla faccia di Hegel e di tutti quelli che lo hanno preceduto e seguito, è la prima volta che nella storia si accetta il presente anche quale futuro ineludibile, non c'è evuluzione, sviluppo, dialettica tra le cose ed il mondo, tutto è fermo, quello che c'è qui ed ora è l'unica realtà immaginabile e possibile, fuori da questo schema c'è solo il caos ed il vuoto. Anche Parmenide, che era uno che non credeva affato al divenire delle cose avrebbe avuto molto da ridire su questo modo di vedere il mondo piantato su sè stesso ed incapace di guardare oltre la finestra di casa.

sabato 16 novembre 2013

Disaccordi controllati

I casi sono due, o i giornali ci credono veramente o cercano di farcelo credere. Stiamo parlando della "dolorosissima" diaspora a destra che secondo questi nostri fogli, metterebbe fine a vent'anni di dominio del cavaliere, forse ci hanno preso tutti per imbecilli, ma cerchiamo di argomentare le nostre perplessità: questi due pezzi di partito si scanneranno l'uno contro l'altro o faranno un bel gioco di squadra come ha già candidamente ammesso il capo? La nuova regola della politica è quella di avere non un'identità unica, fissa ma tante e intercambiabili, lo abbiamo già visto con la Lega, partito d'opposizione ma legato indissolubilmente alle sorti del centro-destra governativo, insomma una casa con molte porte e finestre da aprire e chiudere a piacimento, stare nell'esecutivo e contemporaneamente all'opposizione, con ruoli che si possono scambiare secondo le esigenze e le opportunità, un giorno io faccio il poliziotto buono e tu quello cattivo, il giorno dopo si invertono le parti. E' la quadratura del cerchio, altro che diaspora! Dunque conoscendo i soggetti in campo, la loro storia ed i loro appetiti non era difficile certificare la truffa, evidenziare l'ennesima bufala ma così, evidentemente, non è stato e ci viene data in pasto una versione light e digeribile ma assolutamente inverosimile. C'è una feroce volontà stabilizzatrice, niente e nessuno deve disturbare la "legge di stabilità" , le "riforme strutturali", quindi perchè andare in giro a dire che nulla è cambiato? Che il tutto è solo un'operazione di lifting istituzionale? Un pò di vernice e si nasconde la muffa.

venerdì 15 novembre 2013

La sparizione del lavoro

Il buon Beppe è tornato a parlarci con i suoi modi spicci e forse anche rozzi, ma privi di ogni retorica dell'argomento lavoro. Aldilà della finanza cattiva, delle banche predone, delle corporation criminali, c'è un problema serio ma ineludibile: Il lavoro sta sparendo, nuovi cicli produttivi, automazione, delocalizzazione,contrazione dei salari e perdita dei diritti acquisiti negli anni, lo stanno rendendo inutile ed obsoleto, almeno nei modi in cui lo abbiamo conosciuto fin qui. La ricchezza si sta spostando verso le rendite e la gente comune, "il ceto medio" si impoverisce sempre di più, quindi perchè non cominciare a pensare i modi ed i tempi di un riequilibrio? Esempio, se una catena di supermercati toglie le cassiere e ci mette un macchinone che fa il loro lavoro senza protestare e senza neanche chiedere di andare in bagno perche non far pagare a questi signori tasse equivalenti agli stipendi risparmiati e rimettere questa ricchezza in circolo? vivere (bene) facendo lavorare le macchine al posto nostro è così sbagliato? Privo di senso o se ne può discutere?