mercoledì 31 agosto 2016

Solo bufale certificate

E' in corso una dura campagna mediatica contro l'informazione ruspante, cioè quella che corre sul web, definita pericolosa,inappropriata, e lesiva della coesione nazionale perchè prende di mira la credibilità delle istituzioni. Si, c'è molta spazzatura e molte inesattezze, molta fretta e poca verifica delle fonti. Ma guarda caso queste sono anche i difetti di tutta l'informazione "ufficiale", quella fatta dai grandi giornaloni, dalle tv e dai grandi siti: Foto taroccate, interviste ed opinioni fatte passare come versioni ufficiali, senza virgolettato o altro segno di riconoscimento, alterazione sistematica dei dati o loro omissione, fonti non definite o inattendibili fatte passare come inattaccabili- Da dove arrivano tutte le notizie e la documentazione sui fatti del medio oriente?- Bene come il bue che si prende la briga di dire cornuto all'asino questi signori reclamano, in nome della verità dell'informazione(!) una messa in riga della rete, cioè, tradotto uno sfoltimento di quasi tutti i canali informativi, una potatura generale in modo da salvare, dicono loro, solo i più credibili. Allo stato dei fatti, per fortuna diciamo noi, una cosa del genere è impossibile o attuata solo nei peggiori regimi. Ma ci proveranno, su questo non possiamo avere il minimo dubbio

giovedì 25 agosto 2016

We, Daniel Blake. Siamo tutti Daniel Blake

Dopo quasi un'anno dalla premiazione a Cannes, finalmente i nostri distributori si sono decisi a far vedere anche da noi l'ultimo film di Ken Loach, I, Daniel Blake. Non è il miglior film del regista se lo valutiamo secondo parametri artistici ma è uno dei più intensi ed anche dei più tragici. L'ironia tipica del buon ken, qui è quasi sparita, c'è solo un'atmosfera cupa di disperazione che aumenta man mano che il film va avanti, quando assistiamo alle vicissitudini di un anziano lavoratore inabile al lavoro ma senza nessun diritto. Il protagonista cerca di capire ma si trova davanti un muro non solo di regole ma anche di persone che aderiscono senza alcuna fatica al modello dominante, senza porsi tanti perchè. Capisce di essere diventato uno straccio, niente e sopratutto capisce quello che vogliono da lui: la sua cancellazione come coscienza, come entità, con una considerazione di sè e del mondo diversa da loro. Le persone attorno a lui, giovani , si salvano accettando il degrado e l'annullamento, lui non può, non nè è capace e viene strappato ad un futuro nerissimo solo dalla morte. Il regista a tratti usa anche la commozione ma non scende mai nell'abisso della lacrima facile, ha rinunciato al suo cinema asciutto e sintetico pur di farci capire lo stato delle cose, l'orrore, come direbbe il colonnello Kurtz in cui giorno dopo giorno siamo scivolati. Come ci si salva da tutto questo? Forse con la consapevolezza che mettersi contro questo modello non è facile nè conveniente, ma rimane l'unico modo d'immaginare qualcosa di diverso

martedì 16 agosto 2016

Paleolitico di centro

Come viene giudicato il mondo, come vedono le cose coloro che ci governano? Quelli a cui noi abbiamo delegato la gestione del nostro futuro capiscono, riescono a cogliere ciò che siamo e ciò che ci occorre. Parliamo in particolare degli amministratori locali, vera perla della nostra classe dirigente. Qui siamo di fronte ad un pensiero degno della massima efficienza, perchè riescono ad immaginare e progettare il minimo con il massimo della spesa. Per una volta lasciamo da parte le valutazioni morali, i risvolti legali, le vicinanze o le lontanaze con interessi particolari. Il problema purtroppo è molto più grosso perchè riguarda non le posizioni ideologiche, i meriti od i demeriti ma proprio la forma mentis del politco nostrano, di centro di lato di sotto o di sopra, vecchio nuovo o lavato con perlana. Ebbene ci troviamo di fronte a gente che in casa ha come libri solo l'elenco del telefono, che aderisce in pieno alla vulgata meno so più faccio, molto di moda, Andare a scuola è una perdita di tempo, studiare capire le cose poi non serve, come ci dice il nostro imbolsito presidente a Roma bisogna fare. Anche se poi sono un mare di stronzate. Torniamo ad i nostri amministratori locali che hanno tutti la stessa mono fissazione: il nostro più grosso problema è il traffico, come diceva per l'appunto il buon Johnny Stecchino, tutti i problemi, le risorse da investire, le idee, vanno convogliate nel sistema viario con bretelle, raddoppi, passanti, tunnel, monorotaie, metrò leggera, metrà pesante, tangenziali, autostrade, passanti. Mentre in tutta Europa cambiano il volto alle città con idee ed innovazioni sorprendenti, cablature, fibra ottica, orti verticali. riuso del patrimonio edilizio, risparmio energetico, servizi diversicati per le nuove esigenze, sparizione di tutte le macchine con parcheggi sotterranei efficenti e gratuiti. ma per fare tutte queste belle cose bisogna leggere qualche libro, sentire opinioni diverse, confrontare diversi progetti. Leggendo il buon giornale locale si viene a sapere di un investimento di 160 ml (iniziali) per Quattro km di strada. Bene, uno pensa che siamo di fronte a qualcosa d'inderogabile, di estremamente urgente, di necessario. Il buon politico spiega l'onere dell'investimento con la NECESSITA' DI DECONGESTIONARE IL CENTRO CITTADINO. 40 ml a km sono tanti, si trattera' di New york? Londra? Bombay? No, si tratta di decongestionare dal traffico il centro il centro di Casalecchio di Reno