sabato 24 settembre 2016

Il futuro non è più quello di una volta

Fa sempre piacere rivedere qualcuno di cui avevi perso le traccie ed il ricordo, di cui forse non ti è mai interessato più di tanto sapere, capita, ma quando te lo trovi davanti non puoi fare a meno di chiederti il come ed il perchè. Sembra messo bene, sorride, ha un aspetto da manzo ben nutritoed il suo look è essenziale ed eterogeneo. tipico della fase in cui si comincia a mischiare il contenuto dell'armadio, associando magari pantaloni a zampa d'elefante con felpe cinesi. Chi può dire che tutto questo non abbia un senso? Mi dice che le cose gli vanno bene e che segue con passione gli avvenimenti in corso, legge i giornali, s'informa, cerca di stare al passo con i tempi. Cioè? Chiedo io abbastanza perplesso. Cioè cerco di adeguarmi ai cambiamenti. La cosa si fa sempre più interessante perchè  denota in lui una predisposizione innata alla stabiltà ed alla salvaguardia del minimo possibile ma cerco di saperne di più, e gli chiedo della sua vita di come se la passa. Dopo un attimo d'indecisione parte a raffica e mi fa una cronaca dettagliata dei suoi ultimi trent'anni, non tralasciando quasi niente, battesimi e funerali compresi, poi si ferma quasi di colpo. E dopo? Mancano gli ultimi due anni, cosa ti è successo in questo periodo? Niente di particolare, sto cercando lavoro. Ma tu un lavoro ce l'avevi.. So cosa stai pensando ma non è come credi perchè la mia azienda ha fatto la cosa giusta. Stai scherzando vero? No, niente affatto. Senza il sacrificio di qualche lavoratore l'azienda doveva chiudere. E tu hai accettato di essere sacrificato? Ho capito che era la cosa migliore da fare per loro, non avevano altra scelta, non possiamo più pensare come una volta di esserci solo noi al centro degli interessi, sono altre le priorità, lo sviluppo, la crescita, che non possono avvenire senza adeguati cambiamenti di mentalità e  difendendo a tutti i costi privilegi consolidati. Tu in tutti questi anni ti sei sentito un privilegiato? No, ma è giusto che le cose cambino. Non riuscivo a capire se diceva sul serio o mi stava solamente prendendo in giro. Hai un'indennità? No sto partecipando a degli stage di reinserimento, la mia indennità è lì, perchè sai questi corsi hanno un costo che io e tanti altri non potremmo permetterci, così invece la cosa è fattibile. Ti hanno già offerto qualcosa? Hanno detto che ci vuole un pò di tempo ma alla fine con le nostre nuove conoscenze non dovremmo avere problemi. Basta, per me era troppo ed era inutile dirgli che lui era già quasi vicino alla pensione, che un lavoro non lo avrebbe avuto mai più. Ma perchè? a che scopo? Avrei voluto picchiarlo e lasciarlo dolorante, avrei voluto gridargli in faccia che era solo un cretino che si era bevuto tutte le stronzate dei giornali e telegiornali, ma non me la sono sentita. L'ho salutato con la promessa di risentirlo al più presto. Spero per lui che l'attesa non sia troppo lunga

giovedì 22 settembre 2016

Lo stato delle rose

Il vocabolario è una delle più garandi invenzioni, un grande magazzino, un centro commerciale dove noi possiamo prendere a prezzi convenienti tutte le parole che ci servono, mescolarle,associarle per potere parlare e scrivere, dando a ciascun termine il giusto significato nel contesto di riferimento. Questo fino a qualche tempo fa continua......

sabato 10 settembre 2016

NUMERI PRIMI

Ci sono dei misteri che non sappiamo risolvere, nonostante la nostra tecnologia ed il nostro sapere. Il mistero dei numeri primi, il mistero delle voci dall'universo ed altri inquietanti segnali di cui non riusciamo a capire il senso. Ebbene, uno dei più singolari è la connessione intergalattica dei nostri giornali, i nostri fogli quotidiani, quelli che leggiamo con passione, quelli che c'informano sul mondo e su come vanno le cose. Perchè hanno tutti ogni giorno le stesse notizie, le stesse foto, gli stessi articoli e gli stessi commenti? Su qualsiasi argomento c'è una linea guida seguita da tutti, per esempio il gatto miao va a piedi da Torino a Milano? Ebbene la notizia risulterà su tutti i fogli nello stesso spazio, con la medesima importanza e le medesime motivazioni dell'editorialista di turno, senza nessuna improvvisazione. Si può cambiare solo qualche aggettivo, non di più. Basta dare una rapida occhiata, valutare il messaggio, sintetizzare il pastone ed il mistero appare in tutta la sua evidenza: Come fanno ad essere tutti uguali? quale misteriosa forza forza li spinge all'omologazione, alla copia conforme? Connessioni cerebrali? Empatia? Ecco un elenco minimo di similitudini per lo meno singolari.
Contrapposizione tra genitori e mense di asili e scuole materne
C'è una lotta sempre più serrata tra i genitori e la qualità del cibo che viene fornito ai bimbi dalle istituzioni. Questa lotta ha portato al rifiuto del pasto con consegunte ripiego sul classico panino casalingo preparato dalle mamme. Ebbene, TUTTI i giornali dicono che questo è pericoloso per la salute dei bimbi che devono mangiare ciò che viene loro proposto dal centro senza improvvisazioni o deroghe. Danno per scontato, per certo e per assoluto che il pasto ufficiale è ottimo, traparente e nutriente, cosa di cui i genitori dubitano e di cui chiedono conto. Senza ottenere una minima risposta. Ma per i giornali è una lotta sbagliata, causata come al solito dal web. Cari giornalisti, perchè non è possible cambiare i menù? Perchè è difficile chiedere trasparenza? Perchè delle mamme dovrebbero dare del cibo non adatto ai propri bimbi? Tutti allineati con le code dritte dritte, bravi, bravi giornalisti. Ma ogni tanto vergognatevi
Cure alternative o rifiuto di terapie ufficiali
Qui siamo al pieno delirio scientista, cioè di una scienza che si autocelebra e si richiude in se stessa e nella propria necessità assoluta, quasi una rivelazione divina: Io sono la scienza, fuori di me non c'è niente. Chi non è con me è contro di me. Anche un lettore medio, di cultura non elevata capisce l'imbroglio. Ma chi ha deciso di dare la patente di scienza a questa o quella terapia e negarla ad altre? In base a quali evidenze? Tirano in ballo delle cretinate assolute, senza senso, di comunità scientifica, una ed inalterabile, di terapie riconosciute ed inattaccabili, di vero e di falso, di scienziati e di ciarlatani. Noi non sappiamo se difendono  intereressi particolari, non è questo il punto, ma le argomentazioni usate. Perchè neanche un giornalista va contro queste posizioni? Perchè neanche un fogliettino volante si schiera per la libertà di cura? Perchè nessuno dice la SCIENZA, una ed unica, non esiste? E' solo una favola a cui per primi loro non credono. L'importante che lo credano i lettori

domenica 4 settembre 2016

Il grande imbanditore

Aveva l'aspetto stanco, il vestito in disordine ma appena lo vide non mancò di fargli un sorriso, appena accennato ma sincero. L'altro lo guardò bruscamente, con occhiate minacciose, preoccupato.
Perchè sei tornato?
Silenzio. -Enrico,non me lo vuoi proprio dire? C'eravamo abituati alla tua assenza e non c'era alcun bisogno che tu tornassi fra di noi. No, nessun bisogno-
L'avevano trovato che si aggirava tra stand e ristoranti, molti militanti lo avevano riconosciuto ed alla fine, come inevitabile che succedesse, la notizia si era sparsa in un baleno. Tutti volevano stringergli la mano, salutarlo, congratularsi per il suo ritorno, lui non mancò di dare un segnale a tutti del suo piacere di essere lì in mezzo a loro.Cercava di dare ad ognuno una parola di conforto, una speranza. Quando vennero a prenderlo stava cenando al ristorante sardo mentre una folla premeva fuori pre vederlo, sentirlo, erano tanti ed aumentavano attimo dopo attimo. Venne portato in una specie di deposito con sedie e tavolini accatastati e lì passò buona parte della notte, mentre la folla veniva fatta allontanare. All'alba era stato consegnatoal Grande imbanditore. Giorgio aveva ormai due fessure al posto degli occhi e si trascinava con fatica, il suo sguardo era quello di sempre, distante e distaccato ma attento, non poteva succedere niente che non avesse previsto, ed adesso,  provava a capire, ma non era facile. Gli diede un bicchiere d'acqua e lo fece sedere.
Prefererirei una sigaretta- Alla mia età non fumo più fece lui, e lo stesso dovresti fate tu. Ci fu un breve silenzio, si guardarono, mentre la luce del giorno piano piano schiariva la stanza, adesso tutto era definito, il telefono, la scrivania e le carte che occupavano tutto il ripiano.
Ti ricordi quando ti chiamavamo il grande imbanditore? Tu eri quello che sapeva tutto sui riti del partito, chi doveva stare davanti, chi doveva parlare per primo, chi non doveva, chi ci doveva essere nelle foto e chi no, quando far sapere la nostra opinione, quale fonti contattare, quando stare zitti.
Il mio lavoro non è cambiato di molto, la mia esperienza è sempre indispensabile, anzi, ti dirò, oggi più di ieri
No, non sei cambiato di molto, hai sempre un'ottima opinione di te
Non raccolse la leggera ironia ed andò dritto alla questione
Perchè sei tornato? Pensi sinceramente che qui noi, abbiamo ancora bisogno di te? Avevi lasciato un ottimo ricordo. tutti ti vogliamo bene per quello che ci hai dato, ma adesso, tutto questo che senso ha?
Sono tornato perchè sento che hanno bisogno di me, o di qualcuno che li faccia sentire di nuovo liberi, che li riporti ad una condizione di dignità e non li faccia sentire solo dei numeri, senza diritti ed identità. Non imamginavo che le cose potessero andare in questo modo, non era per questo che avevamo lottato, non era questo il futuro che avevamo promesso. Per niente.
CI fu un attimo d'imbarazzante silenzio poi Giorgio si avvicinò al viso del suo ospite e lo guardò a lungo.
Libertà, dignità ma credi veramente che questa gente sia interessata a queste cose? Ma credi veramente che la sera prima di andare a letto chiedano libertà ed altre cose simili? Sono altre le cose di cui hanno bisogno, cose di cui tu e quelli come te, non avete la minima idea.
Cioè?
Sicurezza, controllo. Sono come delle pecorelle che da sole vengono divorate dai lupi, senza una guida sono perse, smarrite. Sono loro che ci cercano, ci vogliono, per condurre le loro vite, indirizzarle. La vera sciagura sono quelli come voi, sognatori con la testa sulla luna. Ma che ne sapete voi che sproloquiate e sentenziate, noi, solo noi sappiamo ciò di cui hanno bisogno..
Sarebbe giusto dare loro un futuro dignitoso, non derubarli dei loro diritti, far scegliere loro ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, permettere a tutti l'accesso allo studio, assisterli e curarli nel migliore dei modi
Le carte si sparpagliarono per terra e si ritrovò ad afferrare con forza la giacca del suo amico. Forse era stato un gesto istintivo o forse no, ma ci volle poco a ritrovare la sua abituale calma, si asciugò il viso con fazzoletto, poi gli  sussurrò piano ma con un tono deciso e perentorio
Vai via e non ti fare più vedere. Qui la situazione è già abbastanza complicata, lasciaci lavorare e non t'immischiare più in faccende che non ti riguardano.Poi lo abbracciò e lo lasciò andare

sabato 3 settembre 2016

CANI DA RIPORTO

La tragica morte della ragazza di 18 anni per leucemia continua a tenere le prime pagine dei giornali ma i toni si fanno sempre più determinati, perentori, assumono caratteristiche minacciose. Chi non è con la scienza è pericoloso, per sè e per gli altri. Punto. Non c'è dibattito, non c'è discussione. Si trattano i genitori come delinquenti solo perchè volevano rispettare le decisioni della figlia, si tratta la povera ragazza come una persona che non era capace d'intendere e di volere ma era maggiorenne, responsabile e  determinata. Forse è questo che dà fastidio? Una persona che sa quello che vuole e sopratutto quello che non vuole non è compatibile con la narrazione in corso che ci vuole tutti allineati e consenzienti dalla culla alle estreme fasi della vita. In questo come in altri casi i media si stanno comportando come cani da riporto: Partono all'assalto e vanno avanti finchè un fischio non li ferma, i loro denti sono affilati ed i loro occhi sono feroci, vanno dritti verso la carne. Si va verso un controllo dei corpi? Totale, assoluto, perchè qui non si tratta come ci vogliono far credere di scienza ed antiscienza, discorso portato avanti peraltro da gente che ha letto solo gli albi di topolino, ma di libertà. Posso scegliere di curarmi come posso dire di no, in piena coscienza e consapevolezza e nessuno, se non regimi orrendi e criminali, possono togliere questo diritto. Diritto sancito da noi da un articolo della costituzione

venerdì 2 settembre 2016

Scienza e bastone

Una giovane ragazza di appena 18 anni muore di leucemia. Quasi tutti i giornali  ci fanno sapere subito che questa volta non si tratta di malasanità ma del suo esatto contrario. Tutto l'apparato scientifico era pronto per assisterla ma dopo il rifiuto alle cure da parte dei genitori la situazione precipita fino al tragico epilogo. Questo è quello che ci è comunicato, omettendo un piccolo particolare. La ragazza era maggiorenne ed aveva espresso più volte la volontà di non voler fare la chemio. Questo modo di porre il problema da parte dei media sta diventando sempre più inquietante, cioè di porre " la scienza" al di sopra di tutto, senza alcuna possibilità di discussione o di dubbi. LA SCIENZA è una e chi non segue le sue volontà è un pericolo per tutti. Evidentemente chi la pensa così è un cialtrone perchè  nessuna cura garantisce la guarigione, abbiamo delle percentuali in base alle quali scegliamo la più efficace ma nessuna cura, di per sè è l'unica e la risolutiva. Siamo andati avanti, viviamo in un mondo migliore proprio perchè abbiamo capito che la soluzione migliore è quella che offre maggiori garanzie, ma non sta scritto da nessuna parte che per un problema ci sia solo una soluzione come invece ci vogliono far credere. Fuori da questa linea, per loro sono tutti criminali. Da una parte si riducono sempre di più spese di assistenza, prevenzione, cure, ricoveri, e dall'altra si inaspriscono i toni verso chi semplicemente non vuole più curarsi o non crede in quelle terapie. Stiamo arrivando al sondino ed al catetere obbligatorio? Saremo curati davanti alle forze dell'ordine? Il corpo è stato liberato, parecchi secoli fa da ogni costrizione, mutilazione, violenza, da parte di chiunque. Anche del Re

mercoledì 31 agosto 2016

Solo bufale certificate

E' in corso una dura campagna mediatica contro l'informazione ruspante, cioè quella che corre sul web, definita pericolosa,inappropriata, e lesiva della coesione nazionale perchè prende di mira la credibilità delle istituzioni. Si, c'è molta spazzatura e molte inesattezze, molta fretta e poca verifica delle fonti. Ma guarda caso queste sono anche i difetti di tutta l'informazione "ufficiale", quella fatta dai grandi giornaloni, dalle tv e dai grandi siti: Foto taroccate, interviste ed opinioni fatte passare come versioni ufficiali, senza virgolettato o altro segno di riconoscimento, alterazione sistematica dei dati o loro omissione, fonti non definite o inattendibili fatte passare come inattaccabili- Da dove arrivano tutte le notizie e la documentazione sui fatti del medio oriente?- Bene come il bue che si prende la briga di dire cornuto all'asino questi signori reclamano, in nome della verità dell'informazione(!) una messa in riga della rete, cioè, tradotto uno sfoltimento di quasi tutti i canali informativi, una potatura generale in modo da salvare, dicono loro, solo i più credibili. Allo stato dei fatti, per fortuna diciamo noi, una cosa del genere è impossibile o attuata solo nei peggiori regimi. Ma ci proveranno, su questo non possiamo avere il minimo dubbio

giovedì 25 agosto 2016

We, Daniel Blake. Siamo tutti Daniel Blake

Dopo quasi un'anno dalla premiazione a Cannes, finalmente i nostri distributori si sono decisi a far vedere anche da noi l'ultimo film di Ken Loach, I, Daniel Blake. Non è il miglior film del regista se lo valutiamo secondo parametri artistici ma è uno dei più intensi ed anche dei più tragici. L'ironia tipica del buon ken, qui è quasi sparita, c'è solo un'atmosfera cupa di disperazione che aumenta man mano che il film va avanti, quando assistiamo alle vicissitudini di un anziano lavoratore inabile al lavoro ma senza nessun diritto. Il protagonista cerca di capire ma si trova davanti un muro non solo di regole ma anche di persone che aderiscono senza alcuna fatica al modello dominante, senza porsi tanti perchè. Capisce di essere diventato uno straccio, niente e sopratutto capisce quello che vogliono da lui: la sua cancellazione come coscienza, come entità, con una considerazione di sè e del mondo diversa da loro. Le persone attorno a lui, giovani , si salvano accettando il degrado e l'annullamento, lui non può, non nè è capace e viene strappato ad un futuro nerissimo solo dalla morte. Il regista a tratti usa anche la commozione ma non scende mai nell'abisso della lacrima facile, ha rinunciato al suo cinema asciutto e sintetico pur di farci capire lo stato delle cose, l'orrore, come direbbe il colonnello Kurtz in cui giorno dopo giorno siamo scivolati. Come ci si salva da tutto questo? Forse con la consapevolezza che mettersi contro questo modello non è facile nè conveniente, ma rimane l'unico modo d'immaginare qualcosa di diverso

martedì 16 agosto 2016

Paleolitico di centro

Come viene giudicato il mondo, come vedono le cose coloro che ci governano? Quelli a cui noi abbiamo delegato la gestione del nostro futuro capiscono, riescono a cogliere ciò che siamo e ciò che ci occorre. Parliamo in particolare degli amministratori locali, vera perla della nostra classe dirigente. Qui siamo di fronte ad un pensiero degno della massima efficienza, perchè riescono ad immaginare e progettare il minimo con il massimo della spesa. Per una volta lasciamo da parte le valutazioni morali, i risvolti legali, le vicinanze o le lontanaze con interessi particolari. Il problema purtroppo è molto più grosso perchè riguarda non le posizioni ideologiche, i meriti od i demeriti ma proprio la forma mentis del politco nostrano, di centro di lato di sotto o di sopra, vecchio nuovo o lavato con perlana. Ebbene ci troviamo di fronte a gente che in casa ha come libri solo l'elenco del telefono, che aderisce in pieno alla vulgata meno so più faccio, molto di moda, Andare a scuola è una perdita di tempo, studiare capire le cose poi non serve, come ci dice il nostro imbolsito presidente a Roma bisogna fare. Anche se poi sono un mare di stronzate. Torniamo ad i nostri amministratori locali che hanno tutti la stessa mono fissazione: il nostro più grosso problema è il traffico, come diceva per l'appunto il buon Johnny Stecchino, tutti i problemi, le risorse da investire, le idee, vanno convogliate nel sistema viario con bretelle, raddoppi, passanti, tunnel, monorotaie, metrò leggera, metrà pesante, tangenziali, autostrade, passanti. Mentre in tutta Europa cambiano il volto alle città con idee ed innovazioni sorprendenti, cablature, fibra ottica, orti verticali. riuso del patrimonio edilizio, risparmio energetico, servizi diversicati per le nuove esigenze, sparizione di tutte le macchine con parcheggi sotterranei efficenti e gratuiti. ma per fare tutte queste belle cose bisogna leggere qualche libro, sentire opinioni diverse, confrontare diversi progetti. Leggendo il buon giornale locale si viene a sapere di un investimento di 160 ml (iniziali) per Quattro km di strada. Bene, uno pensa che siamo di fronte a qualcosa d'inderogabile, di estremamente urgente, di necessario. Il buon politico spiega l'onere dell'investimento con la NECESSITA' DI DECONGESTIONARE IL CENTRO CITTADINO. 40 ml a km sono tanti, si trattera' di New york? Londra? Bombay? No, si tratta di decongestionare dal traffico il centro il centro di Casalecchio di Reno

lunedì 25 luglio 2016

SINGAPORE

Ieri c'era su un giornale la notizia che dal prossimo anno le scuole elementari inglesi adotteranno il metodo SINGAPORE per i piccoli che devono apprendere la matematica;Come prima impressione ho pensato che dovesse essere buona cosa e sono andato a vedere i dettagli: insegnamenti mirati, approfondimenti, ottimo, ma perchè non ci abbiamo pensato prima? Poi si va più nello specifico. Aule spoglie per non distrarre i piccoli, lezioni con argomenti complessi, competitività e punizioni per i più distratti che prevedono anche la pubblica derisione e le pene corporali. Ora, tutto ciò è già difficile per dei giovanotti universitari, figuriamoci per dei bambini! Ma ammesso che questo metodo crei qualche genio sicuramente favorirà la crescita esponenziale di un esercito d'imbecilli che penseranno solo in termini numerici,dal momento che non sapranno altro e non avranno imparato altro che numeri e rapporti fra numeri. Ma forse è proprio quello che vogliono, non il genio, di cui probabilmente non sanno che farsene, ma gl'imbecilli, di cui invece hanno estremo bisogno

mercoledì 22 giugno 2016

A proposito di...

Quando si è avvicinata ho avuto un attimo di perplessità, piccola e minuta era letteralmente trascinata da qualcosa che somigliava vagamente ad un grosso cane dall'aria non propriamente amichevole. In quella bestiola dovevano aver confluito molte casualità ma il risultato guardandolo bene non era poi definitivo perchè si riusciva ad intuire che lui non gli dava grosso peso. Mi ha chiesto qualcosa per il cane, non sta molto bene dice, debbo portarlo dal veterinario. Non mi sembra che sia messo così male,no no, ha dei problemi. Non ho osato chiedere quali, aveva un viso molto giovane ed indossava dei jeans con un giubettino simil pelle, poi lei si è seduta vicino e ha cominciato a fumare. Sai mi dice qui la gente non vuol bene agli animali ma io invece si, anche se a volte fa di testa sua. Come passi le giornate? Bene, mi dice lei, cerco sempre di capire le persone, e loro come si comportano con te, gli altri dico; sono quasi tutti gentili e mi danno qualcosa, no, non si comportano male eccetto qualcuno proprio maleducato ma io non lo considero, sai mi dice non ho tempo per queste cose, quali cose? Tutte quelle cose che non meritano la nostra attenzione e che ci fanno diventare altro da quello che siamo.  Poi mi saluta e va incontro ad un ragazzo. Sembra contento anche lui

domenica 19 giugno 2016

FRULLATO MISTO

Forse ho capito il meccanismo, o forse no. I nostri sommi editorialisti, le nostre grandi penne che il mondo c'invidia fanno più o meno una grande operazione logica intervenendo non sui contenuti ma sulla loro composizione, vengono centrifugati, sminuzzati, ridotti in poltiglia e poi ricomposti, come solo i grandi chef sanno fare: gl'ingredienti sono gli stessi ma il risultato è tutto merito della loro arte. Un pò come si faceva da bambini quando si partiva da una parola oda un concetto e poi si arrivava al risultato finale sorprendente e lontanissimo dal punto d'inizio. Abbiamo il più quotato editorialista del Corrierone che che nell'ultima sua creazione artistica mischia tutto, storia, economia, tradizioni, ma poi ne rifà un quadro cubista con tutti gli avanzi e le rimanenze assemblando il tutto secondo il suo estro. Insomma ci sarebbero molte cose da mettere in evidenza ma due meritano assolutamente la nostra attenzione: il fatto che le storiche democrazie europee hanno molto moto da imparare da quella americana  e l'evidenza (sua) che i problemi nascano da una prospettiva statalista dei nostri vertici europei. Essendo una visione cubista non c'è un inizio, tutto è ribaltato e tutto può essere visto da angolazioni diverse e tutto può essere smentito in qualsiasi momento, ma no avete capito male, perchè io in realtà.... Ho letto e riletto molte volte l'articolo cercando un punto d'appoggio, una chiave di lettura affidabile, ma niente fare, non l'ho trovato. Ebbene mi sono dovuto arrendere, questa è arte sublime perchè cerchi il tutto ed alla fine trovi il niente

giovedì 16 giugno 2016

venerdì 3 giugno 2016

Parole al vento

In un sondaggio di Repubblica viene aggiornata la mappa delle parole più usate o se vogliamo più apprezzate dagli italiani. Lasciamo perdere il campo strettamente disciplinare, se cioè la rilevazione abbia una sua valenza universale e se la metodologia sia quella giusta e concentriamoci sui risultati. Vincono internet e l'ambiente ed in questo c'è molto pragmatismo, assenti parole che in altre epoche sarebbero state d'obbligo come onestà e buongoverno. Interessante, sopratutto per chi legge i giornali ed analizza i messaggi dei vari partiti in questa tornata elettorale perchè questo buco testimonia di un fallimento clamoroso a livello mediatico. C'è un partito che sta facendo campagna elettorale usando solamente ed unicamente il richiamo all'onestà come collante universale per i propri eletti ed (eventuali) elettori ma è un impegno retorico ed inutile perchè e un pre-requisito, come dire che il cane deve avere la coda od il gatto miagolare. Se mi porterò uno di questi due animali in casa lo farà prescindendo che il cane abbia la coda ed il gatto miagoli e premierò altre qualità o requisiti. Perchè questa scelta? la mappa ci dice che ormai c'è un fossato tra rappresentanti e rappresentati per l'assoluta sfiducia nel futuro e per il vuoto in cui ormai naviga il messaggio politico, incapace di progettare senza puzzare di interessi particolari e falsità, l'elettore sa che non è solo questione di purezza d'animo e buone intenzioni nel tenere le mani lontane dal miele, sa che ci vuol altro. Nel contempo viene stesa una fitta nebbia su tutto il resto, anche su cose che sembravano già acquisite nel programma, come dire, se il campo è libero, mandiamo la palla dove ci fa più comodo. Poi potremmo sempre dire che l'abbiamo mandata lì di proposito. Altra assenza vistosa ed ingombrante: manca nella mappa la parola debito. Parlare del nostro tempo senza mai nominare la parola debito è come parlare del medioevo senza nominare Dio. Quindi dimendicanza singolare e fuori luogo, ce lo avete imposto come fattore decisivo nelle nostre vite ed ora, improvvisamente, senza un perchè, sparisce dal nostro vocabolario? Miracolo, saturazione o rimozione?

giovedì 28 aprile 2016

Tutti gli uomini del residente

Appare ormai chiaro che il problema della nostra classe politica non è solo di natura penale e morale ma appare legato a fattori ormai endemici e forse fatali, di cui cioè non vi è rimedio, almeno per i prossimi decenni. E' come il decorso di una atroce malattia che non lascia scampo, solo gli eredi, quelli che verranno dopo potranno sviluppare, forse, degli anticorpi adeguati, ma per adesso non c'è scampo. Incredibile il caso di quel comune in mano a delinquenti della peggior specie che non si preoccupano minimamente di chi andrà a governare il paese, non gliene importa niente, perchè sanno benissimo che con loro in mezzo le cose non cambieranno di una virgola neanche se fosse eletto un santo perchè il punto è proprio questo: non è più questione di persone giuste al posto giusto ma di territorio e di dominio del territorio. Se io comando ed ho in mano tuttle le leve economiche non ho la minima paura di chi diventa sindaco o fa l'assessore regionale, diventa un fattore secondario che non influisce minimamente sui miei comportamenti. Se non voglio il minimo scossone dò l'appoggio a tutti i candidati,di minoranza, di maggioranza, di centro,di lato, dell'alto e del basso e poi ad urne chiuse vado a riscuotere e pretendere obbedienza e rispetto dei patti e delle spartizioni. Se non ci si intende, nuove elezioni, ma questa opzione è sempre più rara perchè il feeling è quasi sempre immediato. Tutto ciò non assolve nessuno, ma indica un percorso forse irreversibile della politica sempre più a rimorchio e succube di poteri finanziari o addirittura malavitosi (in molti casi è difficile distiguere). Non è solo un problema nostro beninteso ma qui da noi è più chiaro che altrove. Probabilmente andrà sempre peggio. Rimedi? Pochi e ormai poco usuali come il ritorno alla rappresentanza diretta con comitati ed istituzioni che decidono sul campo con i cittadini sulle decisioni più importanti.

sabato 23 aprile 2016

CALCIO E' POTERE

Il calcio è diventato troppo importante per lasciarlo in mano ai calciatori, in verità da sempre è stato usato come arma di distrazione di massa ma mai come marchio di un ciclo economico, come rappresentazione visiva dell'era neo-liberista intesa nella sua filosofia d'impresa libera da vincoli e regole. Abbiamo avuto dei momenti vergognosi, la coppa del mondo del 34 e peggio quella del 78 dove il calcio era una variante in corso d'opera dei regimi imperanti e dove i relativi tornei sono stati pesantemente alterati per portare alla vittoria la squadra di casa con evidenti e macroscopiche latitanze degli organismi federali internazionali. Ma adesso si va oltre e la squadra diventa modello d'impresa "moderna" con modalità che ricalcano pari pari la nuova visione della società senza più intermediazioni e garanzie. Tutto deve essere efficienza e produttività, gol punizioni ed arbitri non devono interferire con i nuovo modelli da portare avanti, pena la perdita di efficienza dell'intero sistema. Non è un mistero la stretta vicinanza tra governance al potere ed il nuovo modello d'impresa targato Marchionne con tutto ciò che vi è di connesso ed annesso. Una supremazia totale ed assoluta in campo sportivo equivale quindi alla santificazione di un sistema che è vincente perchè è " moderno", al passo con il superamento dei vecchi vincoli di classe e di rapprti lavorativi, e se la cosa vi sembra azzardata, provate a risentire i commenti di tutti i media che non celebrano solo un evento sportivo ma tessono in continuazione le lodi di un nuovo sistema d'equipe e di una nuova operatività d'impresa. Provare per credere.

sabato 16 aprile 2016

Message in the bottle

Quale è il senso del messaggio politico da noi, e forse un pò dapperttutto, oggi? Finito il tempo dei grandi scontri, dei muri, qualè il significato della campagna elettorale? Come si definisce oggi uno schieramento rispetto ad un altro? Guardando il tutto con un occhio distaccato ci si accorge di un'evoluzione della narrazione e della fine dei confini, c'è solo una grande prateria, piatta, senza inizio e senza fine, dove l'orizzonte è lontano, ma non rappresenta l'obiettivo di nessuno, perchè tutto si gioca in pochi metri. C'è un messaggio che unisce tutti ed è la condivisione del presente, e quando si parla di tutti ci si riferisce a tutto lo schieramento, destra, centro, sinistra, lati, sopra e sotto. Aldilà di slogan di facciata nessuno mette in discussione il quadro, pone l'accento sul bisogno di uscire dalla cornice. Esempio, il più grande partito di opposizione si presenta con lo slogan "Onestà" che di per sè dovrebbe essere già implicito, definito, farne un punto di partenza e di arrivo vuol dire ridurre la politica ad un faccenda di  brava gente contrapposta ai cattivi. Forse un progetto politico di un certo spessore è qualcos'altro, è di più e guarda più in la, guarda al futuro con idee, passioni, sogni. Ridurre il tutto ad amministratori onesti è un passo in avanti, ma non basta, devono essere anche competenti ed affamati di futuro.Pur essendo elezioni locali non c'è mai nessun accenno a situazioni territoriali , tutto è indefinito e vago, salvo la conferma (implicita) totale ed assoluta dei processi e delle situazioni in atto, che non vanno discussi. Nel senso che meno se ne parla meglio è. E' un quadro abbastanza desolante che denota un appiattimento del dibattito o addirittura una sua rimozione con schieramenti e candidati intercambiabili, qualcuno nota delle differenze sostanziali nei programmi dei candidati di centro e di "centrosinistra" a Milano? Con tutta la buona volontà si fa fatica trovarle

mercoledì 30 marzo 2016

Malick o non Malick

E' molto difficile capire il cinema di Malick, dell'ultimo Malick in bilico tra tirata morale e grandi domande, tra ricerca e senso del tutto. Il buon Terence sa il rischio che corre, ma va avanti senza paura, i risultati sono spesso incoerenti, discontinui ed al limite del kitch ma, colpiscono per l'intensità , ha qualcosa da comunicare, non ha più molto tempo a disposizione e cerca di dirci il più possibile nel modo che gli riesce meglio. Possiamo dire che il suo è un cinema laico, perchè nonostante i riferimenti a Dio ed all'assoluto alla fine il vero protagonista è il caso e quel senso di mancanza che ruba tutte le nostre vite. Niente è per sempre, tutto ci viene dato e ci viene tolto, ma in tutto questo non c'è nessun disegno divino, nessuna provvidenza e nessuna condanna, è la vita stessa che crea e distrugge, fa incontrare e fa perdere, fa amare e fa odiare, dà e toglie, senza una logica ed un significato preciso, forse se c'è una logica è la logica del caos in cui siamo risucchiati ed in cui crediamo di essere protagonisti.  Alla fine i personaggi di to wonder comprendono, ma probabilmente non ne capiscono le cause, che ciò che li accomuna è la perdita, irreparabile ed apparentemente immotivata, non ci sono speranze e non c'è futuro. E' un cinema che trae spunto dai grandi maestri europei, Bergman e Resnais ma senza la loro potenza evocativa e diciamolo, senza la  furbizia che permetteva loro di stare alla larga dai pericoli di un eccessivo uso del linguaggio, di scadere cioè nel manierismo di facciata, nelle lungaggini e nell'eccessivo uso di stilemi  e modi di intendere le immagini.

martedì 22 marzo 2016

PAPIER TOILETTE

Fase 2. Da semplici fiancheggiatori del governo in carica adesso sono diventati forze attive e militanti che si buttano nella mischia con tutte le armi a disposizione, compreso il dileggio e l'insulto dell'avversario. Quando la lotta si fa dura i nostri maggiori giornali perdono ogni pudore, dichiarano senza alcuna vergogna il loro attestato di fedeltà e come i bravi Massimo e Roberto in un mitico film, non disprezzano neanche di stare con la testa sotto i loro piedi. Le vendite sono crollate ma la cosa non li preoccupa più di tanto perchè oggi chiudere un giornale non è una cosa usuale, lo si fa vivere lo stesso anche se a leggerlo sono in due. Accanimento terapeutico? Si e no,ma più che altro buon investimento. Una voce amica nella notte fa sempre comodo, aiuta a non sentirsi soli

mercoledì 16 marzo 2016

LETARGIA

In una sonnolenta città del nord improvvisamente succede qualcosa che sembra per un attimo risvegliare la mummia, ma dura poco, un paio di prime pagine sul Carlino e poi tutto ritorna nell'opaca routine di una notte senza fine, di una piattezza che ha la meglio su tutto. Quelle che chiamano forze antagoniste in una sola notte, con una coordinazione ed una compattezza esemplari compiono un gesto nichista e doloroso: distruggono a colpi di vernice vent'anni di arte di strada, quasi tutto ciò che era stato fatto e dipinto sui muri della città, quasi un anninetamento della loro storia. Terribile ed incredibile allo stesso tempo, ma è successo veramente, ebbene quale è stata la risposta della città ad un fatto che ha avuto un eco mondiale? Risentita ed infastidita come di qualcuno che viene strattonato nel pieno della pennichella e non vede l'ora di girarsi dall'altra parte e continuare a dormire. Non hanno capito niente, per loro tutto si riduce a pochi ragazzi disobbedienti ed incapaci di accettare le regole. Punto. Nessuna discussione, nessun dibattito, niente di niente. Il gesto, l'auto distruzione avevano sopratutto un valore di denuncia su ciò che è diventata la città e su chi vi comanda e spadroneggia arrivando al punto di appropiarsi di cose che non le appartengono come l'arte di strada, staccarla dai muri e portarla in un museo. Ma la cosa non sembra finita qui perchè i ragazzi hanno la testa dura e vogliono farsi ascoltare, far capire che non gradiscono molto il futuro che gli è stato confezionato, come un abito su misura ma un pò troppo stretto

lunedì 7 marzo 2016

Primarie e primati


La domanda è angosciante: è se Donald ce la fa? Tutta la grande stampa è impegnata ad esorcizzare il pericolo di una vittoria del biondo miliardario, rimarcando che con lui presidente, il mondo sarebbe in pericolo come non mai. Può essere, ma, cosa offre il partito repubblicano come alternativa? Offre due brave persone con cui non andreste mai neanche a mangiare una pizza, per la bassa qualità del pensiero e per il grigio rigore ideologico, ma ci dicono da tutto il mondo, questi due sono più affidabili di Trump. Perchè? ma perchè non interromperanno mai quella linea politica militare ed economica fin qui seguita, non faranno colpi di testa e non si sogneranno mai d'interrompere od addirittura fermare le guerre in corso. La cosa incredibile è che la richiesta di ridimensionare Trump è arrivata anche dai democratici, quasi sicuri con lui candidato di vincere le elezioni. E' interessante notare a questo punto che la politica non è più una competizione tra partiti, non molto distinguibili l'uno dall'altro, ma tra apparati che si riconoscono, si annusano e dove trovano l'altro, l'estraneo, il pericolo, serrano le fila e fanno fronte comune. Negli ultimi venti trentanni nei paesi occidentali quelli che hanno stravolto di più il quadro economico, quelli che hanno dichiarato guerre disastrose che hanno portato il caos mondiale, sono stati, guarda caso, leader riformisti democratici, Clinton docet. lo stesso Reagan nel suo viscerale anticomunismo si guardava bene dal prendersi troppo sul serio, cosa di cui i suoi successori non hanno tenuto minimamente conto e portando a compimento quello che forse, lui neanche si sognava e voleva. E' un pò quello che è successo con il buon Karl Marx

martedì 9 febbraio 2016

Notiziario minimo

E' un vecchio dilemma: Come funziona l'informazione? Come si dà la priorità alle notizie? Il vecchio giornalista sapeva sempre cosa pubblicare e quale rilievo darvi, il suo intuito era legato non solo alla notizia ma anche all'impatto che essa avrebbe avuto nei lettori, questo gli bastava per dare l'importanza e l'impaginazione che lui riteneva adeguati al caso. Da un pò di tempo non è più così, il bravo giornalista sa, che la notizia va prima misurata, catalogata e poi, se è il caso si va vanti, ma queste  cautele che usa non sono solo misure di verifica , come è giusto che sia ma anche e sopratutto di controllo: niente deve uscire da un certo modo di raccontare le cose; praticamente non sono le notizie e gli avvenimenti che scatenano la narrazione ma il contrario e qualunque cosa possa mettere in discussione queste linee fondamentali va tenuto lontano dalla tastiera. Esempi? Ci sono dei casi di cronaca che anni fa avrebbero riempito per mesi e mesi le prime pagine e che invece oggi vengono se non occultati, mimetizzati, sminuiti fino a che se ne perdono le tracce, ove mai ce ne fossero state. Tragedie immani con vittime intere famiglie, scompaiono dalle cronache quasi subito, non ci sono foto, racconti, interviste, niente di niente. Questo, purtroppo è il mestiere del giornalista e se nessuno lo fa, le domande sorgono spontanee ed inquietanti: Perchè il giornalista rinuncia a fare quello che deve fare? Cosa glielo impedisce? Due sono i tipi di notizie da cui i nostri giornali stanno alla larga: il primo riguarda l'ambito familiare che è istituzionalizzato a regno del bene e dove tutti i componenti sono portatori di valori. Mai e poi mai questi valori devono essere messi in discussione, anche in casi estremi la regola è minimizzare e nascondere, se proprio c'è qualcosa che non va si accusa una patologia non diagnosticata, mai e poi mai viene messo in discussione il dogma della perfezione morale. Molto spesso i crolli avvengono per l'inadeguatezza rispetto al modello fantastico ed inesistente proposto, per la malattia non dei soggetti ma del mondo circostante a loro. Secondo tipo di notizia da cui il bravo giornalista deve stare alla larga è quella legata a tragedie economiche, qui c'è l'obbligo di sottolineare sempre lo stato depressivo dei soggetti, causa principale ed unica dei fatti, sottinteso, i debiti non c'entrano niente, non facciamone un dramma sociale. Viene eretto una specie di muro tra i fatti e la narrazione e quel muro è difeso ed invalicabile, che nessuno si sogni di metterci il naso o di scrutarvi dentro. Rischia di fare un altro mestiere.

lunedì 8 febbraio 2016

Voti a perdere

Si è consumato a Milano l'ennesimo rito delle primarie e ha vinto il favorito. Sembra una cosa ovvia, ma a pensarci bene non è così lineare dal momento che fino a poco tempo fa i candidati ufficiali perdevano tutti, Pisapia docet,lasciando divisioni e malumori nelle alte gerarchie del partitone. Qualcosa è cambiato, perchè adesso vincono tutti, si è ricostituito il rapporto con la base? Si è risanata la frattura che aveva portato alle primavere del 2010 con sindaci scelti  a dalla volontà popolare in netta contrapposizione alle liste ufficiali? Non proprio, probabilmente si sta consolidando quell'asse che lega in modo indissolubile il centro alla periferia, creando ovunque e comunque delle presenze affini, se non addirittura emanazione diretta della governance al potere. Chi non ci sta è tagliato fuori da ogni possibilità di candidatura, di finanziamenti e di appoggio, e con tutto l'apparato contro, con i giornali che da amici diventano improvvisamente nemici,è chiaro in queste condizioni che l'esposizione diventa allora una missione suicida senza nessuna possibilità di riuscita ed ove ciò non basti a dissuadere candidati alternativi si annulla la loro potenziale pericolosità con frantumazioni del loro nucleo elettorale con la crezione di micidiali acchiappa voti a perdere, cioè con l'unico scopo di non farli vincere.E funziona, funziona a meraviglia. Insomma le primarie dopo una prima falsa partenza sono diventate il punto di lancio di politiche e personaggi molto rassicuranti per la narrazione in corso. Stanno chiudendo il conto

sabato 30 gennaio 2016

Più pappa per tutti!

Ci sono dei luoghi che nonostante i tempi magri si dimostrano dei serbatoi di lotta formidabili. Svuotate le piazze, esaurite le spinte antagoniste, azzerato qualsiasi dissenso sociale, rimangono atiivi gli asili nido e le scuole materne formidabili fortezze per mamme che non temono il riflusso e la spinta omologatrice. Sono ormai attivi da anni comitati che controllano e chiedono conto di tutto ciò che riguarda i loro bimbi, i contratti, gli atti amministrativi ed il servizio erogato. Molto spesso però si ritrovano davanti un muro quasi invalicabile ed una certezza: che i loro frugoletti sono diventati solo dei dati contabili, numeri, attivi di bilancio, mai e poi mai futuro da proteggere; non è previsto dalle norme dicono. Tradotto: Prima vengono le esigenze contabili e poi tutto il resto. Uno dei campi di battaglia più infuocati è quello delle mense sempre più simili a mangiatoie automatiche e con scarsa trasparenza sulla qualità e la composizione delle pappe. A niente valgono le richieste, i chiarimenti perchè dicono anche una semplice modifica al menù comporterebbe costi che le imprese non si vogliono assumere, quindi care mamme non fate troppe storie su quello che mangiano i bimbi perchè non vi riguarda e non chiedeteci più di quello che diamo. Gli enti locali, comuni, provincie o quant'altro tranquillizzano e annacquano, tutto a posto dicono, la qualità è più che ottima, punto, non è dato sapere altro perchè le imprese che gestiscono il servizio, veri colossi con migliaia di pasti al giorno, non chiariscono, non dicono, anzi, fanno muro: se le mamme insistono con le loro proteste saranno denunciate. Una delle armi a loro disposizione è infatti lo sciopero della pappa, con i viveri portati da casa ed il rifiuto della sbobba istituzionale, molto spesso i dirigenti hanno sequestrato il cibo alternativo ma i bimbi non hanno mangiato lo stesso, duri e cocciuti più delle mamme. A questo punto per evitare pericolose contrapposizioni sarebbe opportuna l'alimentazione forzata, bisogna educarli subito questi piccoli delinquenti

martedì 26 gennaio 2016

Paure?

C'è un fiorente mercato delle paure, assortite , divesificate ma sempre col marchio di qualità.ciò che non rientra in questo recinto viene classificato come "BUFALA". Al primo posto delle paure istituzionalizzate, quindi ammesse, c'è il rischio terrorismo: tutti siamo tenuti se non obbligati ad aver paura dell'uomo con la barba e la palandrana, sempre pronto a farci del male. Non abbiamo paura? Veniamo subito classificati come sciocchi o peggio incoscienti; poi c'è la paura per l'altro, l'immigrato, che anche se non ha l'aria da criminale è sicuramente lì per togliermi ciò che mi spetta, pensioni, diritti e quant'altro. Poi ci sono coloro che non si adeguano, ragazzi con la protesta facile, poi si passa dalla paura all'odio: gl'impiegati pubblici, gli autisti degli autobus, i medici generici, gl'insegnanti, i ferrovieri, gli operai, i disoccupati, i vecchi, tutti questi soggetti esistono nel nostro immaginario solo per darci fastidio. intralciarci la strada e renderci difficile la giornata. Ecco se la penso così sono un bravo cittadino perchè rientro in un modello generale affidabile e da non mettere in discussione. Ma se proviamo ad avere delle paure nostre cominciano i guai. Provo una certa difficoltà ad entrare in contatto con alcune categorie etniche cittadine perchè ostili, chiuse e non facilmente intellegibili, ma la vulgata dice che sono i più miti ed i più affidabili perchè rimandano a comportamenti omogenei e rassicuranti, sarà ma non ne sono del tutto sicuro. Hanno una grande capacità mimetica ed una fortissima aggregazione, cioè tendono a fare cosa a sè, diventando in tal modo un qualcosa di estraneo alla vita cittadina. In primavera saranno rinnovati molti consigli comunali, quindi, ci si va molto cauti con lo scontentare il cittadino, il menù è quello ed è meglio non cambiarlo più di tanto.

domenica 17 gennaio 2016

Essere e frattempo

Cosa succede quando l'infinitezza e la mancanza di limiti si scontrano con la consapevolezza del finito e del limite? Tutta la metafisica occidentale da Platone in poi è andata avanti con il cercare queste due entità, raggiungerle, quantificarle, assoggettarle, ecco assoggettare l'infinito è stato possiamo dire il grande sogno della filosofia, dal mondo delle idee alla relatività, con al centro questo ente al di sopra degli altri enti chiamato uomo, senza minimamente rendersi conto che forse così facendo ci stavamo perdendo qualcosa o meglio perdendoci in qualcosa che era fuori dalla nostra portata, di cui non avevamo nè il controllo nè l'appartenenza, cosa di cui invece eravamo stati più che certi fino a poco tempo fa. Scardinare l'uomo dalla sua presunta centralità nel mondo è stata una cosa buona e giusta, ma adesso che anche i custodi del sapere  sanno che la stanze sono state tutte numerate e che le abbiamo tutte occupate, che si fa? Dove si va? Difficilmente si può traformare una Ferrari in una utilitaria, difficilmente si può pensare di adattare un modo di pensare legato ad una crescita infinita a dei limiti oggettivi, a dei confini invalicabili, ma è quello che, volente o nolente, sta succedendo, e qui, le domande, le incognite ed i pericoli sono tanti. La metafisica muore proprio nel momento in cui scopre di essere giunta alle porte alla propria finitezza, cioè in sostanza, di avere raggiunto il suo scopo, sinistra contraddizione ma ampliamente prevedibile, come dopo un lungo viaggio si arriva destinazione scoprendo così che loscopo non era il punto d'arrivo ma il viaggio, esaurito il quale si perde anche il senso e la ragione del proprio modo di stare dentro le cose: ed ora? Se non ho niente da chiedere e da cercare cosa sono dove vado? Come direbbe un personaggio di Moretti. Accettare un mondo senza un futuro delineato e prevedibile sarà possibile? Sarà possibile accettare l'inaccettabile? Ma come diceva il grande Eraclito, chi non s'aspetta l'inaspettato, non troverà mai la verità

giovedì 14 gennaio 2016

I gamberi al potere

Diceva il poeta, io so, ma non ho le prove. Bene, adesso ne abbiamo fin troppe, ma  questa consapevolezza non ci rende la vita migliore. Sono saltati fuori dei documenti che attestano gli interessi convergenti nel 2011 di grandi potenze europee sul petrolio libico che all'epoca arrivava, a prezzi buoni, quasi tutto in Italia. In questi casi si dice che i rapporti di forza, il nostro diminuito peso internazionale, portano inevitabilmente a subire le decisioni altrui. Bene, ma  chi all'epoca prendeva decisioni per noi è andato oltre una cocente ma dignitosa sconfitta dei propri interessi perchè ha fornito l'aiuto logistico, militare e diplomatico per far fuori Gheddafi. sapendo benissimo ciò che ne sarebbe seguito. Cioè chi ci governava ( e ci governa) ha fatto poco o niente per tutelare gl'interessi nazionali ed è andato alla guerra contro contro un paese amico distruggendo quelle relazioni economiche che erano state avviate in anni ed anni di paziente lavoro diplomatico, relazioni economiche ed interessi che, beninteso, sono stati accaparrati dai nostri amici alleati. E'stata distrutto il settore industriale, sono state spazzate via o quasi le picole medie industrie, vero perno del nostro sistema economico, è stato desertificato il settore siderurgico, il più forte d'europa, è stata penalizza in modo irreparabile la nostra agricoltura, distrutto il sistema scolastico e sanitario. Tutto ciò grazie a politiche "Europee" firmate dai nostri grandi statisti degli ultimi 30 anni. Ma forse, il peggio deve ancora venire.

lunedì 11 gennaio 2016

Opportunità e rappresentanza

Il nostro presidente ha comunicato nel suo modo spiccio e franco che una certa legge non si può fare. Non perchè manchi la volontà politica di farla, non perchè manchi la necessità, non perchè metta in pericolo la maggioranza ma perchè metterebbe a rischio il gradimento popolare del suo governo. Ecco, sarebbe il momento di chiarire che cosa è una rappresentanza eletta. Il nostro ripete spesso, andiamo avanti a tutti costi, nessuno ci fermerà, la nostra è una marcia inarrestabile come se fosse investito da una missione divina e non da un mandato popolare ma poi ammette candidamente che una certa cosa, ritenuta giusta da tutto il corpo politico e da tutti gli apparati statali, non la fa semplicemente per non mettersi contro gli elettori. A quando le fontane che sgorgano vino e le feste in piazza 6 giorni su 7? Il popolo elettore sicuramente gradirebbe molto.

sabato 9 gennaio 2016

Racconti di natale

La situazione di partenza è questa: Fatti atroci, tragici ma di cui noi non sappiamo quasi niente, di cui non abbiamo immagini alternative a quelle ufficiali, non abbiamo testimonianze depurate dal contesto, cioè che non siano già state adeguate alla narrazione, non sappiamo chi e perchè, ma siamo impossibilitati a dire beh o buh perchè subito veniamo messi davanti all'evidenza, la loro, che ci dice che i fatti non possono essere negati: c'è il sangue, ci sono i morti, cosa andiamo cercando di più? Si può e si deve chiedere di più. Perchè, nell'unica foto diffusa, c'è il cadavere a terra ma non viene mostrato il volto del pazzo che a Parigi voleva uccidere davanti una sede istituzionale? Quali motivi lo impediscono? di situazioni così possiamo elencarne decine con buchi narrativi spaventosi, incongruenze, bugie, miracoli, con gente che si trova in due posti diversi nello stesso momento, ma sempre ci viene posta, implicitamente, la necessità di non chiedere, di non fare domande e non cercare risposte. La conclusione è che pur vivendo nella fase storica di maggior diffusione delle notizie alla fine non sappiamo quasi niente. E per favore, non alzate il ditino contro il sistema informativo della Cina o della Corea. Non è il caso