giovedì 9 marzo 2017
Merenda libera
domenica 5 marzo 2017
Se in una notte d' inferno un professore
Cosa succede nei cieli alti del messaggio e della comunicazione? Perchè ciò che è evidente in un giorno diventa l'esatto contrario il successivo o addirittura negli stessi momenti con altri contesti ed altri interlocutori? Si dice tutto e l'esatto contrario senza badare alla logica, confidando nella distrazione dei lettori evidentemente ritenuti incapaci di mettere in fila due concetti due eventi e di trarne conclusioni adeguate. Ma ormai il messaggio la comunicazione funzionano così: bisogna accetterli a prescindere senza andare troppo nel dettaglio come principi di fede. Ecco alcune perle. Quando arriva una lettera di sollecito dall'Ue diventa obbligatorio per tutti i media passare in rassegna i mali della nostra economia, veri ed inventati, non importa: debito insostenibile, voragine previdenziale, spese fuori controllo. Poi il giorno dopo di fronte ad attacchi e difficoltà della narrazione si ritiene opportuno ribadire che invece le cose vanno bene e che stiamo uscendo dalla palude grazie alle misure adottate e che quindi non c'è da preoccuparsi. Ora è evidente che le due versioni provenendo dalla stessa fonte stridono ed esigono una spiegazione logica che di solito viene riassunta col concetto che tutto va bene ma bisogna fare di più. Tesi da sanguisughe, almeno fino a quando c'è ancora un pò di sangue da estrarre. Immaginate un medico che di fronte ad un malato stremato ed al limite delle sue capacita di sopravvivenza lo esortati e lo obblighi ad uscire per completare lo scarico di un autoarticolato pieno di sacchi di cemento. Dai che sei sulla buona strada gli urlano ma lui si riversa per terra e non si rialza più. Ingrato. C'è anche una terza versione. Il paese, noi, tutti quanti stiamo facendo il massimo un pò come nel finale della "Fattoria degli animali" ma i risultati non ci sono e non li vediamo: da 20 anni lo stato incassa molto di più di quello che spende, il sistema economico nonostanta gli attacchi spaventosi regge, i conti pure. Quello che ci tiene inchiodati è l'interesse sul debito, quasi un centinaio di miliardi l'anno che siamo costretti a sborsare per rimanere dentro i famosi e famigerati parametri europei. Ma di queste cose, è meglio non parlare. Silenzio.
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