giovedì 9 marzo 2017

Merenda libera


Il putiferio è scoppiato improvviso ed anche diciamolo inaspettato. La questione riguarda alcuni complessi scolastici nel bolognese dove il consiglio d'istituto ha votato, quindi anche con il voto dei genitori eletti, il bando di merendine e similari per i bimbi. Solo frutta e verdura. La misura forse è più vicina alla sensibilità salutista svedese che alla nostra ma è un tentativo, di correggere alcuni macroscopici sbagli nell'alimentazione infantile frutto di una pressante pubblicità e di modelli culturali che impongono fretta e trascuratezza anche in una scelta basilare come quella di dare da mangiare ai bimbi: Una merendina nello zainetto e via. Il genitore non deve scervellarsi più di tanto ed il bambino deve solo avere l'accortezza di scartare la plastica dell'involucro. Punto, tutto qui. Ma si è scatenato l'inferno. Gl'immancabili comitati di genitori hanno sostenuto che è una misura lesiva dei diritti dei bimbi e di tutti noi, che la merenda è libera e soggetta alle fluttuazioni del mercato, quindi nessuno può metterci mano senza passare per nemico della libertà d'impresa, che da lì passa il confine tra uno stato autoritario ed uno che tutela la concorrenza e la libera scelta. Ma la cosa ancora più sorprendente è lo schieramento compatto di media ed istituzioni a favore delle esigenze di scelte genitoriali, cioè della merenda free e senza limiti. Parole dure ed inequivocabili di condanna della delibera, senza se e senza ma. Ma il diavolo come sempre ci mette la coda e fa vedere ciò che gli altri non vorrebbero, cioè o una terribile amnesia o una rimozone da parte di chi fino a pochi giorni prima aveva bollato le iniziative dei genitori "autonomi" dai pasti ufficiali come velleitarie e pericolose per la salute dei bimbi. Lì si era difeso ad oltranza il menù istituzionale affermando senza mezzi termini che lì e solo lì, c'era la scienza e le giuste calorie necessarie ai cinni, ergo il pasto della mensa era ottimo ed abbondante, fare da sè una follìa che le istituzioni non avrebbero consentito di mettere in discussione anche un solo grammo della refezione. Adesso dietrofront, i genitori hanno ragione e vanno lasciati liberi di mettere nello zainetto quello che vogliono. No, c'è qualcosa che non va. Non è che per caso questa gente ha le idee un pò confuse?

domenica 5 marzo 2017

Se in una notte d' inferno un professore

Cosa succede nei cieli alti del messaggio e della comunicazione? Perchè ciò che è evidente in un giorno diventa l'esatto contrario il successivo o addirittura negli stessi momenti con altri contesti ed altri interlocutori? Si dice tutto e l'esatto contrario senza badare alla logica, confidando nella distrazione dei lettori evidentemente ritenuti incapaci di mettere in fila due concetti due eventi e di trarne conclusioni adeguate. Ma ormai il messaggio la comunicazione funzionano così: bisogna accetterli a prescindere senza andare troppo nel dettaglio come principi di fede. Ecco alcune perle. Quando arriva una lettera di sollecito dall'Ue diventa  obbligatorio per tutti i media passare in rassegna i mali della nostra economia, veri ed inventati, non importa: debito insostenibile, voragine previdenziale, spese fuori controllo. Poi il giorno dopo di fronte ad attacchi e difficoltà della narrazione si ritiene opportuno ribadire che invece le cose vanno bene e che stiamo uscendo dalla palude grazie alle misure adottate e che quindi non c'è da preoccuparsi. Ora è evidente che le due versioni provenendo dalla stessa fonte stridono ed esigono una spiegazione logica che di solito viene riassunta col concetto che tutto va bene ma bisogna fare di più. Tesi da sanguisughe, almeno fino a quando c'è ancora un pò di sangue da estrarre. Immaginate un medico che di fronte ad un malato stremato ed al limite delle sue capacita di sopravvivenza lo esortati e lo obblighi ad uscire per completare lo scarico di un autoarticolato pieno di sacchi di cemento. Dai che sei sulla buona strada gli urlano ma lui si riversa per terra e non si rialza più. Ingrato. C'è anche una terza versione. Il paese, noi, tutti quanti stiamo facendo il massimo un pò come nel finale della "Fattoria degli animali" ma i risultati non ci sono e non li vediamo: da 20 anni lo stato incassa molto di più di quello che spende, il sistema economico nonostanta gli attacchi spaventosi regge, i conti pure. Quello che ci tiene inchiodati  è l'interesse sul debito, quasi un centinaio di miliardi l'anno che siamo costretti a sborsare per rimanere dentro i famosi e famigerati parametri europei. Ma di queste cose, è meglio non parlare. Silenzio.