martedì 31 marzo 2015

Post market

Che cos'è che rende il nuovo modo di produrre merci e finanza praticamente indistruttibile ed inattaccabile? Si potrebbe pensare il potere accumulato che gli permette di governare al meglio gli umori ed i malumori dell'opinione pubblica,l'enorme ricatto sulla vita delle persone: o con me o contro di me, non c'è alternativa, la forza che solo i vincitori sanno di possedere, la valorizzazione dell'individuo in lotta con gli altri, l'enorme senso di libertà dalle regole imposte in una visione nichilista del mondo con molto da distruggere e poco da conservare, le possibilità di pochi contrapposte alla miseria di tanti. Si, c'è tutto questo ma c'è anche di più. L'icredibile capacità di inglobare e digerire tutto facendolo proprio, lotte e critiche comprese. Tutto viene rimescolato, frullato, condensato e poi bevuto come energizzante, sputando i noccioli. E' un mostro subdolo ed intelligente che ci fa correre verso di lui per affidargli le nostre vite

giovedì 26 marzo 2015

Frame

Le notizie ci arrivano già impacchettate ma se si prova ad aprire la confezione ci si accorge subito che il contenuto spesso non corrisponde minimamente alle aspettative dell'immagine iniziale. Ma è un'operazione che pochi fanno perchè richiede tempo ed attenzione,il bravo lavoratore che torna a casa la sera o la mamma alle prese con i compiti dei bimbi hanno ben altro a cui pensare e poi, diciamocelo, non gliene importa più di tanto perchè ti dicono  A o B per loro non cambia niente. E chi può dargli torto? In che cosa consiste il pacco? Semplicemente una notizia è contenuta dentro una realtà già fissata e delineata e non può uscire da tali margini, se parlo di pensioni è già stabilito che il nostro sistema previdenziale è allo sfascio con i giorni o mesi contati e non è consentito avere dei dubbi su questa premessa che diventa certezza, se parlo di riforme devo insistere sul fatto che sono giuste ottime ed ..inevitabili perchè non ci possiamo più permettere di perdere tempo, non c'è il chi ed il come c'è solo il deve, unica divinità assoluta. se parlo di lavoro devo dire che è meglio lavorare 15 ore al giorno ore per 500 euro mensili che niente, che bisogna accontentarsi, che non bisogna pretendere tutti i diritti perchè viviamo in tempi in cui non possiamo più permetterceli, questo dice il bravo giornalista, anzi la quasi totalità dei bravi giornalisti. Il grande timoniere li avrebbe mandati  a lavorare in campagna, giusto per non perdere troppe certezze

mercoledì 25 marzo 2015

Politicamente corretto

"Ce li stamo a comprà tutti!" urlava al telefono il boss. La sua gioia non era dovuta all'impresa ma ai tempi da record della sua riuscita dal momento che aveva richiesto solo qualche settimana: sembrava che i bravi consiglieri eletti non aspettassero altro quasi che la loro elezione avesse solo quella finalità. Perchè succede tutto questo? C'è stato un cambiamento nel modo di fare politica, nella scelta dei candidati? Probabilmente lo spartiacque che ha accelerato la degerazione è stata la creazione di una classe di cooptati, senza alcun vincolo con gli elettori, il requisito essenziale richiesto al candidato è la fedeltà totale, chi entra fa parte di un sistema, di una classe d'interessi ben precisi e delimitati e se non è in sintonia assoluta viene cacciato dal paradiso per sempre. Può assomigliare alla vecchia disciplina di partito ma solo in apparenza perchè qui interessi e metodi, strategie e idee, cambiano secondo le esigenze del momento ed il politico deve adeguarvisi senza fiatare: oggi è A ma domani può essere benissimo B e senza che ciò comporti rotture o traumi ideologici. Deve saper gestire in modo ottimale tutti gli interessi in campo e trattare con tutti i soggetti che possono attrarre finanziamenti, in modo che la ricchezza così prodotta diverrà un onere ed un costo per la collettività. Per usare un eufemismo, hanno fatto il nido come gli scarafaggi e non si accorgono minimamente del ribrezzo che provocano.

martedì 24 marzo 2015

In Media stat virtus (?)

Sbarcando da Marte dopo anni di lontananza dalla terra mi prendo un buon caffè e cerco di leggere i giornali. Il primo mi informa che siamo vicini al grande boom, il secondo che la ripresa è vicina, il terzo che la crisi non c'è mai stata, è solo un'invenzione di alcune procure. Passo oltre, il buon premier ci informa che lui fa cose buone e giuste che il mondo c'invidierà, il secondo che ci sono osservatori stranieri che invidiano le nostre riforme ed il terzo scrive che senza di  LUI  non avremmo mai visto la luce (in fondo al tunnel). Penso di ripartire al più presto.

lunedì 23 marzo 2015

Boiardi

Quando c'è qualcosa che non va si dice è colpa delle persone, disoneste ed inaffidabili che hanno alterato il quadro delle norme, assecondandole ai loro interessi, ergo rimossi costoro tutto rientrerebbe nei limiti stabiliti dalle leggi, senza più abusi e favoritismi. La spiegazione o la giustificazione ovviamente non regge ad una minima verifica, perchè non è questione di persone da cambiare ma di un processo lento ed inesorabile che portato un'intera classe dirigente ad essere indistinguibile dal mondo degli affari, puliti e non. Si supportano a vicenda in modo che dove inizia una poi l'altra finisce il lavoro e viceversa. Si inizia dalle norme, concordate e decise con la collaborazione di stimatissimi studi di settore, non una virgola deve deve essere inutile o risultare nociva per gli interessi di entrambi, poi si passa alla messa in opera. Immaginate persone o gruppi che vogliano usufruire di una data delibera ma che non hanno accesso ai documenti relativi se non dopo che i fondi a disposizione sono finiti o che i termini sono scaduti. Per essere lì, bisogna avere ottimi studi di commercialisti, ottimi avvocati e ottimi consulenti che facciano arrivare prima e bene ai documenti ed alle pratiche necessarie. Se poi tutto ciò si sa prima che la norma venga emanata, meglio ancora. Come se ne esce? Democraticamente esiste un solo modo: Non votarli più e fare piazza pulita. Senza rappresentanza politica, senza chi asseconda le scelte di pochi, questi signori avrebbero vita dura, o almeno più difficile di adesso

mercoledì 4 marzo 2015

Giovani e vecchi

I vecchi si sono presi tutto ed adesso minacciano anche il futuro dei giovani. le vecchie generazioni hanno preso tutto quello che c'era da prendere e non hanno lasciato nulla, solo un immenso debito da ripagare. Questo più o meno è lo sciocchezzario quotidiano che ci viene proposto dagli "economisti" correnti, cioè tutti. Lasciamo perdere questo corollario di imbecillità e concentriamoci su un punto: le pensioni di vecchiaia. Il trend demografico, con invecchiamento progressivo delle popolazione impone l'innalzamento dell'età pensionabile per consentire ai pochi giovani di lavorare e di avere in futuro un assegno previdenziale minimamente adeguato ad una vecchiaia dignitosa. Non bisogna essere matematici, avere dimestichezza con complicati algoritmi per capire l'inconsistenza assoluta della tesi, i giovani sono e saranno pochi e cosa facciamo per favorirli? Facciamo lavorare i vecchi. E come fanno questi ragazzi ad avere i mezzi per riprodursi?  Posticipando l'età della quiescenza non hai risolto il problema contributivo, che non dipende dai vecchi, che hanno pagato i contributi sempre ma dalla mancanza di lavoro che non permette e non permetterà a questi ragazzi di avere i contributi necessari,risposta: si ma questi contributi è meglio che per adesso glieli versino gli anziani rimanendo al lavoro. Bingo! Così abbiamo: Un mercato del lavoro bloccato, vecchi demotivati, contributi freschi congelati,danno erariale per le casse previdenziali dal momento che non si aumentano di una virgola i soggetti contributivi, ma guai a parlare di incentivi all'uscita, perchè così ci sarebbe il disastro economico! Numeri a caso, il contributo dello stato per le pensioni è tra i più alti del mondo, tra il 16 ed il 18 % del Pil. Peccato che non sono soldi della fiscalità generale e comprendono anche l'assistenza! Ma questo è meglio non dirlo