sabato 28 novembre 2015

conseguenze (il)logiche

Abbiamo avuto in passato molti ma molti momenti tragici simili a questo: Parigi 1995, Londra, Madrid. allora però nessuno si sognò di pronunciare la chiamata alle armi, di far partire gli aerei, cominciare a bombardare alla cieca e cercare una coalizione per un conflitto in piena regola. Chiediamoci, qual'è la sequenza logica che porta oggi, partendo da fatti tragici e terribili come quelli parigini, alla proclamazione di una vera e propria guerra, ebbene, la cosa incredibile è che non c'è NESSUNA connessione causale, malgrado tutti nostri sforzi di fantasia, non riusciamo a trovare alcuna motivazione plausibile. E' un abilissimo salto conseguenziale, preparato, diretto nei minimi particolari, ma totalmente immotivato: Quale collegamento può esistere tra il sangue versato e l'attacco alla Siria? Ma perchè lì, dicono c'è la base operativa, l'intelligence che ha scatenato tutto, lì c'è il diavolo. Tesi ridicole e già sentite ma chiaramente pretestuose: Il governo Siriano ha partecipato all'attacco? No, sono stati i "ribelli" che hanno creato lì una loro entità dicono e che ci vogliono male, allora  se le cose stanno così, si fa saltare in aria la casa perchè dentro ci sono dei topi? Non è molto razionale. Diamo per buoni i presupposti iniziali e bombardiamo, ma la domanda sorge spontanea: chi e che cosa? Non c'è un nemico preciso, al massimo ci sono delle bande di tagliagole armate fino ai denti e che agiscono secondo i propri interessi ed alleanze che mutano di giorno in giorno. Bande che oltretutto dopo i massicci raid russi si stanno sciogliendo come la neve e stanno smobilitando. Allora contro chi andiamo? quali sono gli obiettivi? Non è molto chiaro. o forse si.

martedì 24 novembre 2015

TG Fantasy

Ci rendiamo conto ogni giorno di più che è sempre più difficile capire, distinguere, sommare e dare un giudizio di ciò che sta accadendo fidandoci solo di ciò che sentiamo e vediamo nei giornali e nei notiziari "ufficiali", di più, senza tanto nasconderlo, ci dicono chiaramente che d'ora in avanti sapremo ancora meno perchè siamo o stiamo per entrare in momenti difficili, momenti in cui la verità è inopportuna. Così piano piano gli avvenimenti passati da pochi giorni vengono ridefiniti in un quadro di compatibilità del tutto, ma non è un'impresa semplice Vorremmo qui elencare tutte le incongruenze, le assurdità della narrazione ufficiale ma sarebbe meglio che ciascuno si facesse un ordine proprio, cercasse delle logiche secondo ciò che percepisce e non secondo ciò che gl'impongono. Piccolo appunto. Quasi niente avviene con una linea continua e secondo le nostre aspettative, buone o cattive, ottimistiche o pessimistiche, solidali o distruttive. C'è sempre qualcosa fuori posto, un particolare che non s'adatta alla cornice, ma qui no, giorno dopo giorno il tutto, benchè incoerente e parcellizzato, è in linea con le aspettative iniziali, cioè tutto ciò che viene aggiunto, ridisegnato o ridefinito è perfettamente integrato nella logica di partenza, nell'interpretazione originale. Se l'assassino è il maggiordomo perchè complicarci la vita con altre supposizioni? Molti di noi per non dire la stragrande maggioranza, hanno un rispetto assoluto per cio che che vedono, sentono e leggono. Forse sarebbe ora di ricominciare a dare il giusto valore alle cose, anche all'informazione, e non accettare tutto a scatola chiusa solo perchè l'ha detto il Tg.

domenica 22 novembre 2015

Dopo

Passato il momento atroce del sangue e del terrore con i corpi ricomposti per l'estremo viaggio, è il momento delle domande. Quanti erano i criminali a Saint denis? due, tre , quattro o di più? Chi ha dato l'ordine d'intervenire? Come si sono svolti i fatti? Perchè non ci sono filmati, se non alcuni assolutamente insignificanti? Quanto tempo è durata l'operazione? Perchè nessuno è stato catturato vivo? Come è morta la donna? Dopo giorni e giorni di strilli mediatici sulla sua immolazione, ci vengono a dire che forse no, le cose non sono andate come si era creduto in un primo momento. Man mano che passa il tempo gli avvenimenti vengono adeguati alle interpretazioni, si ha quasi la sensazione che si stia avverando quel mito degli anni sessanta che predicava la fantasia al potere, ma forse qui se ne sta usando troppa. Basterebbe solo un pò di chiarezza ed un pò di precisione per farci capire meglio quello che è successo o dobbiamo sopportare a scatola chiusa, senza porre domande, ore ed ore di tg in cui non viene detto assolutamente niente, salvo una inondazione micidiale di retorica condita con l'invito non tanto celato di prepararci alla guerra? Contro chi? Dove? Se la nuova guerra è asimmetrica e non ha un preciso campo di battaglia, perchè dovremmo andare proprio lì, dove dicono loro, in quello spazio geografico delimitato, a combatterla? Chi ha scelto la location? In base a quali supposizioni?

mercoledì 18 novembre 2015

2001 e passa part 2

Una grande conquista culturale dei nostri anni è stata la consapevolezza che la verità non è un approdo sicuro, fisso ed immutabile, ma un cammino verso l'incognito perchè man mano che ci avviciniamo ad essa cambia aspetto, si nasconde. Tutto ciò significa verifica continua dei dati sensibili secondo il nostro modo di porci ad essi, ma come ci dobbiamo comportare con  la dura massa di realtà che ci viene imposta dagli avvenimenti, dai media e dalla "Storia"? E' così dice il filosofo e non ci possimo fare niente, dobbiamo accettare tutto ciò che ci viene dall'esterno perchè lì e solo lì c'è la verità: nei fatti ed in tutto ciò che ci circonda, noi possimo solo prenderne atto. Il filosofo ci dice così che duecento anni di storia del pensiero si possono benissimo buttare nell'immondizia, stavamo solo scherzando, ci dice tra le righe, perchè nessuno si può e si deve illudere di potere avere una visione delle cose diversa dal sentire comune,nessuno si deve illudere di poter incidere sulla realtà che invece se ne va per conto suo, indifferente ai nostri sforzi,ai nostri desideri ed ai nostri bisogni. Secondo questa visione delle cose a questo punto dei fatti, bisogna accettare che la realtà entri nelle nostre vite, che le cambi in maniera irreversibile e forse, definitiva, perchè così vuole la "Storia" Ragionando alla vecchia maniera e non come vuole il nuovo pensatore ci chiederemmo: Da dove arriva questa massa di dati esterni? Che rapporto ha con la mia coscienza, con il mio modo di vedere le cose? Coincidono? C'è una sola realtà unica, irreversibile e data una volta per sempre, rocciosa ed indiscutibile? Forse il vostro modo di vedere il futuro è un pò diverso dal mio e non è detto che sia migliore

martedì 17 novembre 2015

2001 e passa

Il dopo ricorda in maniera impressionante il 2001, uno degli anni più tragici della nostra storia. Da lì inizia quella politica dell'armiamoci e bombardiamo che ancor oggi fa scuola ed è necessario (per loro) portare avanti a tutti i costi. I gesti e le parole sono importanti, il presidente a cui viene comunicato l'accaduto non ricorda il Buschino alle prese con la lettura di un brano sulle caprette in una scuola elementare? l'atteggiamento guerresco, la promessa di modificare la costituzione, lo stato di emergenza, la coalizione contro il male, la chiamata alle armi non ricorda il dopo 2001? Troppe coincidenze non fanno una prova ma forse ci invitano a tenere alta l'attenzione. Del resto una prova schiacciante, di quelle che non lasciano dubbi è il passaporto siriano trovato nel luogo degli orrori, ergo, è li che, secondo loro, bisogna intervenire senza indugi ed incertezze. La cosa ha una sua logica: se fai una guerra devi trovare qualcuno da bombardare e poi magari andare a dire che è stato lui e che si merita tutto il male possibile. Dopo, con molta calma, eventualmente lasciando passare decine di anni, puoi sempre scusarti.

venerdì 13 novembre 2015

Signori

Cosa sta succedendo in buona parte del nostro paese? la vicenda del governatore di non cristallina immagine ma stabile (ed intoccabile) ci dice forse che ci avviamo a diventare come alcune ex repubbliche sovietiche? La Bielorussia è più vicina di quando pensiamo? Attenendoci ai fatti e solo a quelli abbiamo ormai regioni in mano a personaggi che sono capaci di attivare milioni di voti che però usano questa attitudine come un'arma contro il governo centrale: Qui ci sono io, il resto è solo contorno e nessuno si permetta di mettersi contro di me altrimenti questi voti cambiano colore in men che non si dica. Tutto questo avviene in importantissime regioni del nord ed in altrettanto strategiche regioni del sud con la sudditanza totale del potere centrale che sa di non poter fare quasi niente per ricondurre il tutto ad una situazione di  "normalità", infatti il rischio è di perdere il controllo di quei territori e dei loro voti. Non è una bella situazione e non lascia spazio a previsioni ottimistiche

martedì 3 novembre 2015

A volte ritornano (?)

Cerco di capire cosa provavano i nostri nonni ed i nostri padri a vivere in un paese cui c'era chi pensava e dettava regole e leggi per tutti quanti in modo abbastanza sbrigativo. Servizio nella maggior parte dei casi non richiesto ma nonostante tutto elogiato da quella parte che ne traeva benefici e carriere. Sappiamo come è finita, ma con le dovute cautele e distinguo, si ha l'impressione che questo nostro paese senta ogni tanto la necessità, il bisogno irrefrenabile di farsi governare da persone ignoranti e zoticone, che deridono gli avversari, le istituzioni e sopratutto si creano in brevissimo tempo una corte di servi pronti a tutto pur di difendere la propria ciotola giornaliera, boiardi piazzati nei posti chiave e media compicenti, per non dire di peggio. Se dovessi fare oggi il giornalista dovrei avere ben presenti delle regole, semplici ma inderogabili: Mai parlare male del Capo, meglio molto meglio una leccatina al giorno
Non parlare mai di ciò che fanno gli altri
Se proprio devi parlarne, attieniti alle disposizioni e parlane male
Elogia tutto ciò che può mettere in buona luce il Capo.
Elimina tutto il resto
Elenca giornalmente un decalogo di valori, comportamenti ed iniziative che diano luce al nuovo corso
Demonizza e distruggi tutto ciò che non è utile a questo scopo
Usa in maniera massiccia i termini "nuovo" e "cambiamento"