mercoledì 22 giugno 2016

A proposito di...

Quando si è avvicinata ho avuto un attimo di perplessità, piccola e minuta era letteralmente trascinata da qualcosa che somigliava vagamente ad un grosso cane dall'aria non propriamente amichevole. In quella bestiola dovevano aver confluito molte casualità ma il risultato guardandolo bene non era poi definitivo perchè si riusciva ad intuire che lui non gli dava grosso peso. Mi ha chiesto qualcosa per il cane, non sta molto bene dice, debbo portarlo dal veterinario. Non mi sembra che sia messo così male,no no, ha dei problemi. Non ho osato chiedere quali, aveva un viso molto giovane ed indossava dei jeans con un giubettino simil pelle, poi lei si è seduta vicino e ha cominciato a fumare. Sai mi dice qui la gente non vuol bene agli animali ma io invece si, anche se a volte fa di testa sua. Come passi le giornate? Bene, mi dice lei, cerco sempre di capire le persone, e loro come si comportano con te, gli altri dico; sono quasi tutti gentili e mi danno qualcosa, no, non si comportano male eccetto qualcuno proprio maleducato ma io non lo considero, sai mi dice non ho tempo per queste cose, quali cose? Tutte quelle cose che non meritano la nostra attenzione e che ci fanno diventare altro da quello che siamo.  Poi mi saluta e va incontro ad un ragazzo. Sembra contento anche lui

domenica 19 giugno 2016

FRULLATO MISTO

Forse ho capito il meccanismo, o forse no. I nostri sommi editorialisti, le nostre grandi penne che il mondo c'invidia fanno più o meno una grande operazione logica intervenendo non sui contenuti ma sulla loro composizione, vengono centrifugati, sminuzzati, ridotti in poltiglia e poi ricomposti, come solo i grandi chef sanno fare: gl'ingredienti sono gli stessi ma il risultato è tutto merito della loro arte. Un pò come si faceva da bambini quando si partiva da una parola oda un concetto e poi si arrivava al risultato finale sorprendente e lontanissimo dal punto d'inizio. Abbiamo il più quotato editorialista del Corrierone che che nell'ultima sua creazione artistica mischia tutto, storia, economia, tradizioni, ma poi ne rifà un quadro cubista con tutti gli avanzi e le rimanenze assemblando il tutto secondo il suo estro. Insomma ci sarebbero molte cose da mettere in evidenza ma due meritano assolutamente la nostra attenzione: il fatto che le storiche democrazie europee hanno molto moto da imparare da quella americana  e l'evidenza (sua) che i problemi nascano da una prospettiva statalista dei nostri vertici europei. Essendo una visione cubista non c'è un inizio, tutto è ribaltato e tutto può essere visto da angolazioni diverse e tutto può essere smentito in qualsiasi momento, ma no avete capito male, perchè io in realtà.... Ho letto e riletto molte volte l'articolo cercando un punto d'appoggio, una chiave di lettura affidabile, ma niente fare, non l'ho trovato. Ebbene mi sono dovuto arrendere, questa è arte sublime perchè cerchi il tutto ed alla fine trovi il niente

giovedì 16 giugno 2016

venerdì 3 giugno 2016

Parole al vento

In un sondaggio di Repubblica viene aggiornata la mappa delle parole più usate o se vogliamo più apprezzate dagli italiani. Lasciamo perdere il campo strettamente disciplinare, se cioè la rilevazione abbia una sua valenza universale e se la metodologia sia quella giusta e concentriamoci sui risultati. Vincono internet e l'ambiente ed in questo c'è molto pragmatismo, assenti parole che in altre epoche sarebbero state d'obbligo come onestà e buongoverno. Interessante, sopratutto per chi legge i giornali ed analizza i messaggi dei vari partiti in questa tornata elettorale perchè questo buco testimonia di un fallimento clamoroso a livello mediatico. C'è un partito che sta facendo campagna elettorale usando solamente ed unicamente il richiamo all'onestà come collante universale per i propri eletti ed (eventuali) elettori ma è un impegno retorico ed inutile perchè e un pre-requisito, come dire che il cane deve avere la coda od il gatto miagolare. Se mi porterò uno di questi due animali in casa lo farà prescindendo che il cane abbia la coda ed il gatto miagoli e premierò altre qualità o requisiti. Perchè questa scelta? la mappa ci dice che ormai c'è un fossato tra rappresentanti e rappresentati per l'assoluta sfiducia nel futuro e per il vuoto in cui ormai naviga il messaggio politico, incapace di progettare senza puzzare di interessi particolari e falsità, l'elettore sa che non è solo questione di purezza d'animo e buone intenzioni nel tenere le mani lontane dal miele, sa che ci vuol altro. Nel contempo viene stesa una fitta nebbia su tutto il resto, anche su cose che sembravano già acquisite nel programma, come dire, se il campo è libero, mandiamo la palla dove ci fa più comodo. Poi potremmo sempre dire che l'abbiamo mandata lì di proposito. Altra assenza vistosa ed ingombrante: manca nella mappa la parola debito. Parlare del nostro tempo senza mai nominare la parola debito è come parlare del medioevo senza nominare Dio. Quindi dimendicanza singolare e fuori luogo, ce lo avete imposto come fattore decisivo nelle nostre vite ed ora, improvvisamente, senza un perchè, sparisce dal nostro vocabolario? Miracolo, saturazione o rimozione?